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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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LO SPAZIO-ASCOLTO A SCUOLA
PER LA RELAZIONE EDUCATIVA
UN’INDAGINE NELLA PROVINCIA DI TREVISO
Donella De Carolis
li istituti scolastici
manifestano un crescente
interesse per l’iniziativa
di spazio-ascolto,
per comprenderne
le peculiarità
e gli elementi di qualità
che li caratterizzano
G
ACCEZIONI
DELL’ESPRESSIONE
SPAZIO-ASCOLTO
La dicitura Spazio-Ascolto (S-A),
convenzionalmente riferita ad atti-
vità presenti soprattutto nella scuo-
la secondaria di primo grado e, in
misura minore, nella scuola prima-
ria, è soggetta ad una duplice acce-
zione generale:
• una più limitata, che indica una
specifica attività: una persona,
un tempo, un luogo preposti a
dei colloqui a cui l’utenza
(ragazzi, genitori, docenti) acce-
de, individualmente o in piccoli
gruppi, in modo facoltativo,
regolato da esigenze avvertite
dalla stessa utenza;
• una più ampia che fa riferimen-
to all’ascolto come ad una pre-
rogativa della relazione educati-
va e quindi ai diversi ambiti in
cui la relazione educativa ha
luogo.
Entrambe le accezioni configurano
lo S-A come spazio istituzionale,
che si trova cioè all’interno di istitu-
zioni le quali decidono appunto
sedi, tempi, procedure, entità delle
risorse umane e economiche da
dedicarvi. Le due accezioni non
contrastano tra loro, possono, al
contrario, integrarsi ma, a quel che
si è visto anche dal sondaggio con-
dotto, la prima situazione è assai
più diffusa, o quanto meno più
dichiarata, più presente all’Istitu-
zione, della seconda.
LO SPAZIO-ASCOLTO
NELLA PROVINCIA
DI TREVISO
A differenza dei Centri di Infor-
mazione e Consulenza (CIC) istitui-
ti nella scuola superiore con il DPR
309/90, i cosiddetti Spazi Ascolto
presenti nella scuola primaria e
secondaria di primo grado non sono
disciplinati da una specifica norma-
tiva che li istituisce, ma devono la
loro attuazione e il loro nome all’ini-
ziativa delle singole scuole. Con ciò
si intende solo rilevare una diversi-
tà di situazioni di partenza e non
affermare che, come ci si potrebbe
invece attendere, la presenza di una
normativa abbia reso il quadro dei
CIC più omogeneo di quello degli
Spazi Ascolto (almeno per quanto
riguarda la provincia di Treviso).
Nell’ambito della provincia, la sen-
sibilità relativa allo Spazio-Ascolto e
la sua traduzione in progetti sono
riconducibili soprattutto ad un pas-
sato recente (anni ’90), caratterizza-
to da una diffusa presenza di pro-
getti per la prevenzione della
dispersione scolastica (CM 257/94),
spesso includenti anche un’attività
di S-A, in relazione alla promozione
del benessere scolastico.
Nel corso del tempo, il confronto
apertosi in sede di Coordinamento
provinciale dei docenti distaccati
per l’attuazione di questi progetti,
ha messo in luce, rispetto alle ini-
ziative di ascolto, essenzialmente
tre questioni: a) sotto nomi differen-
ti, l’attività veniva uniformemente
declinata come offerta di colloqui
individuali o di piccolo gruppo,
rivolta settimanalmente agli alunni
(più raramente anche ai genitori) e
gestita dal docente distaccato dal-
l’insegnamento per l’attuazione del
progetto; b) ogni docente svolgeva i
colloqui secondo il modello consen-
titogli da una formazione preceden-
temente acquisita per proprio
conto; c) l’elemento della formazio-
ne personale e riconosciuta dal-
l’Istituto, se da una parte definiva il
modello del colloquio, dall’altra
apriva il problema della continuità
dell’attività, qualora il distacco del
docente non fosse stato reiterato.
Mentre, nel tempo, il nome dell’atti-
vità è andato uniformandosi, le
questioni appena delineate già con-
tengono in nuce gli elementi che
hanno in seguito dato luogo, se non
ai diversi modelli, quanto meno alle
diverse modalità di svolgimento
dell’attività
1
: presenza di una pro-
gettualità d’Istituto, offerta di collo-
qui individuali all’interno del-
l’Istituzione scolastica e del tempo-
scuola; presenza di una figura rite-
nuta professionalmente adeguata
alla conduzione dei colloqui.
Come evidenziato anche dall’inda-
gine svolta, il nucleo comune a tutti
i modelli é minimo e consiste nel-
l’offerta di colloqui individuali da
parte dell’Istituzione scolastica; il