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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Come si è visto scorrendo i vari
ambiti dell’indagine, in generale,
gli Istituti Comprensivi e le Scuole
Medie dichiarano un’attività più
strutturata di quella dichiarata
dalle Direzioni Didattiche, nelle
quali lo S-A è per altro meno diffu-
so. Facendo riferimento agli aspetti
più specifici dell’attività, quelli che
presentano minore definizione si
collocano nella zona definita dalla
formazione, dall’assetto del collo-
quio, dall’assetto del conduttore del
colloquio e dalle relazioni tra di essi
intercorrenti; facendo invece riferi-
mento agli aspetti inerenti a ogni
progetto d’Istituto, è la zona delle
modalità di verifica quella mag-
giormente incerta. Non è però la
formazione l’elemento a cui chi ha
compilato il questionario attribui-
sce maggiore criticità, bensì la con-
divisione dell’attività e la gestione
delle informazioni, elementi che si
connettono all’esplicitazione del
progetto e ai protocolli relativi alla
tutela della riservatezza. Ai fini di
una rappresentazione e di una com-
prensione più complete della situa-
zione, le analisi fino ad ora effettua-
te suggeriscono quindi un appro-
fondimento di alcuni ambiti dell’in-
dagine, quali ad esempio quelli
riguardanti il modello del colloquio
e il modello di percorso formativo o
le modalità di verifica; quel che
comunque, stando ai dati disponi-
bili, sembra di poter dire è che, in
generale, una difficoltà comune sia
quella di individuare un complessi-
vo modello di attività che motivi
scelte ed esclusioni (es. privilegiare
un’utenza piuttosto che un’altra, un
tipo di operatore piuttosto che un
altro, verificare in un modo piutto-
sto che in un altro …..) e ne collochi
i singoli elementi in rapporti di
coerenza reciproca. È quindi nel
senso di un supporto alla compren-
sione delle proprie esigenze rispet-
to all’attività di S-A, come ulteriore
aspetto di prosecuzione dell’indagi-
ne svolta, che il CSA di Treviso e la
Rete per lo Spazio-Ascolto offrono
l’opportunità di consulenza riguar-
do alle iniziative di ascolto.
NOTE
1) Cinque anni fa alcuni Istituti, già
dotati di un progetto di prevenzio-
ne della dispersione scolastica,
hanno dato vita ad una Rete per lo
Spazio-Ascolto, i cui attuali dieci
Istituti (sette Istituti Comprensivi e
tre Scuole Medie) articolano l’attivi-
tà di S-A secondo uno stesso model-
lo; in accordo con il CSA di Treviso,
nel maggio 2003, la Rete per lo S-A
ha promosso un Convegno (
Luoghi
e tempi dell’ascolto
) a livello regiona-
le, in cui ha illustrato e discusso il
modello di S-A adottato.
2) Al questionario hanno risposto
82 Istituti, di cui 1 Istituto Paritario
e 81 Istituti Statali, pari alla totalità
delle Direzioni Didattiche e delle
Scuole Medie e al 97% degli Istituti
Comprensivi della provincia. Nella
maggior parte dei casi, chi si è inca-
ricato della compilazione del que-
stionario è stato il Dirigente
Scolastico (53%) e, secondariamen-
te, il Docente che coordina l’attività
(24%). Degli 82 Istituti che hanno
risposto al questionario, 6 dichiara-
no di disporre dell’attività allo sta-
dio di progetto e 49 dichiarano di
disporne in corso di svolgimento.
Se il dato relativo alla presenza di
iniziative di ascolto viene disaggre-
gato per tipo di Istituto, si può
vedere come, nella provincia di
Treviso, esse siano in atto soprattut-
to negli Istituti Comprensivi e nelle
Scuole Medie (retaggio forse dei
precedenti progetti di Prevenzione
della dispersione scolastica, attuati
soprattutto nelle Scuole Medie,
molte delle quali entrate poi a far
parte di Istituti Comprensivi).
3) Il questionario è stato messo a
punto da M. Bernardi, R. Came-
rotto, D. De Carolis, M. A. Moretti.
I dati raccolti sono stati elaborati da
L. Clama, D. De Carolis, S. Velo.
Donella De Carolis
Coordinatrice Rete “Spazio-Ascolto”
Istituto Comprensivo
Caerano S. Marco
Orientamento e Società
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