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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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resto si differenzia rispetto a più ele-
menti: modello e destinatari dei col-
loqui (alunni, genitori, docenti, per-
sonale ATA), configurazione profes-
sionale del conduttore dei colloqui
(docente o altro professionista) e sua
formazione, gestione dell’attività da
parte di gruppi o di singoli, presen-
za o meno di progetto e regole scrit-
te o di criteri concordati di scelta del
conduttore o di modalità di monito-
raggio e di verifica.
L’INDAGINE
Nello scorso anno scolastico 2004-
05, il CSA di Treviso in collaborazio-
ne con la Rete per lo Spazio-Ascolto,
ha promosso un’indagine provin-
ciale relativa alle iniziative di
Ascolto presenti nella scuola prima-
ria e in quella secondaria di primo
grado, ivi compresi gli Istituti
Paritari
2
. L’indagine, che si propone-
va di raccogliere informazioni circa
la diffusione dell’attività e le sue
modalità di progettazione e di svol-
gimento, è stata attuata tramite la
compilazione di un questionario e le
successive elaborazioni dei dati rac-
colti
3
. Il modello di attività secondo
cui il questionario è stato costruito
prevede una progettualità scritta,
che sia parte integrante del POF e si
articoli nei seguenti elementi:
• presenza di un gruppo di lavoro
che gestisce l’attività;
• setting esterno del colloquio
(utenti, periodicità, modalità di
accesso);
• oggetto del colloquio;
• tipologia dell’operatore;
• criteri di designazione dell’ope-
ratore;
• percorso formativo dell’operato-
re (organizzazione, durata, tipo);
• modalità di gestione delle infor-
mazioni afferenti ai colloqui
(intese sulla riservatezza);
• modalità di comunicazione del-
l’attività;
• modalità di verifica;
• elementi di criticità rilevati.
Le informazioni e le considerazioni
che seguono si riferiscono quindi
alle 55 Scuole che hanno attività in
corso o in fase di progettazione.
LO SPAZIO-ASCOLTO
COME PROGETTO
D’ISTITUTO
Progetto inserito nel POF
Al riguardo delle iniziative di ascol-
to, il questionario ha cercato di indi-
viduare innanzitutto la presenza o
meno di elementi che strutturano
qualsiasi progetto d’Istituto (es.
forma scritta, inserimento nel POF,
organizzazione dell’attività, moda-
lità di comunicazione del progetto,
modalità di verifica, ecc.) e quindi di
elementi ritenuti invece più peculia-
ri delle iniziative di ascolto (es.
modello e assetto dei colloqui, tipo-
logia del conduttore dei colloqui,
presenza di un percorso formativo,
ecc.). La decisione di conferire
forma scritta ad un progetto per-
mette all’Istituto di chiarirne a se
stesso finalità, obiettivi, azioni, pro-
cedure, soggetti coinvolti, tempi,
costi, modalità di verifica, di dichia-
rarli all’utenza e di consentire, inol-
tre, a tutti, in qualsiasi momento,
una lettura e una rilettura del pro-
getto stesso, come un medesimo
punto di riferimento a cui tutti pos-
sano far ritorno. L’inserimento nel
POF sottolinea la dimensione istitu-
zionale di un progetto: è cioé
l’Istituto (non un singolo, non un
Gruppo) ad assumere l’iniziativa e
la responsabilità di un’attività che
considera e dichiara quale parte
integrante della propria Offerta
Formativa. Inoltre, la collocazione
attribuita al progetto all’interno del
POF, vale a dire l’area del POF in cui
il progetto è situato, contribuisce a
definire, da una parte, la configura-
zione del progetto stesso e, dall’al-
tra, le connessioni con altri progetti
(ad esempio, spesso il progetto dello
S-A figura nell’area del
benessere
o
della
prevenzione del disagio
o dell’
o-
Orientamento e Società
percent.
Grafico 1:
Iniziativa per tipo di Istituto
1...,51,52,53,54,55,56,57,58,59,60 62,63,64,65,66,67,68,69,70,71,...80
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