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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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no”, quando alcuni orientamenti sono
interiorizzati durante il processo di
socializzazione primaria. Ciò deter-
mina una limitazione delle capacità di
valutazione e di decisione autonoma
presupposte dalla concezione preva-
lente della scelta. Inoltre, molto spes-
so la scelta appare “casuale”, nel
senso che deriva da elementi emotivi
oppure da sensazioni ed opinioni non
ben definite, derivati talvolta dal
senso comune o da stereotipi.
I possibili “oggetti” della scelta, e
cioè il percorso di studi universitari
e/o il percorso lavorativo devono,
invece, essere “costruiti” consape-
volmente. Ciò avviene attraverso
alcune decisioni iniziali, ma richiede
una costante attenzione, verifiche
ripetute ed un sostegno continuo.
Pertanto, gli elementi che devono
essere considerati in questo processo
sono gli interessi, i valori e le motiva-
zioni personali dei giovani, le loro
attitudini, le competenze che riesco-
no a sviluppare, gli ambienti di stu-
dio e di lavoro che sono effettiva-
mente disponibili e le caratteristiche
che questi ambienti hanno, elementi
che devono essere considerati come
”variabili” da seguire continuamente
fino all’esito finale del processo.
IL SUPER-IO
ORIENTATORE:
LA MIA SCELTA
È CONDIZIONATA?
Nell’attuale contesto socioculturale
risulta difficile per un adolescente
trovare la propria strada e fare la scel-
ta giusta per il proprio futuro. Ci si
rende conto allora come sia facile
incorrere in scelte sbagliate seguendo
criteri che nell’immediato sembrano
ben fondati, ma poi si rivelano ingan-
nevoli. Per esempio, è possibile che
un ragazzo scelga la scuola superiore
seguendo la valutazione degli inse-
gnanti al termine della scuola media,
senza considerare la possibilità che in
futuro possano intervenire fattori
maturativi e motivazionali che cam-
biano il senso e la riuscita dell’espe-
rienza scolastica. Altre volte, invece,
la scelta viene fatta in base alle amici-
zie, mettendo al primo posto il desi-
derio di essere inserito in un partico-
lare gruppo di coetanei. In altri casi,
ancora, gli adolescenti scelgono in
opposizione alla famiglia, per riven-
dicare la propria autonomia e per
affermare la propria personalità, a
costo di rinunciare a ciò che desidera-
no veramente.
Peraltro al termine della suola supe-
riore, molti ragazzi, anche se hanno
conseguito un diploma che consente
un inserimento immediato nel mon-
do del lavoro, si iscrivono all’univer-
sità pur non avendo ben chiaro il
senso di tale scelta: si sceglie una
facoltà universitaria sulla base di
diverse motivazioni, senza conside-
rarla in funzione della professione
che si vuole esercitare in futuro.
Numerosi sono anche coloro che, non
avendo una sufficiente conoscenza di
se stessi, nutrono aspirazioni illusorie
verso un corso di studio o una profes-
sione che richiedono abilità e compe-
tenze di cui non sono in possesso.
Altri, infine, hanno scarse informazio-
ni su come è strutturata la vita univer-
sitaria e quali siano le condizioni per-
sonali necessarie per frequentarla con
successo. In rapporto alle scelte, ci si
iscrive così all’università perché tutti
lo fanno, per avere un buon motivo
per andare via di casa, per rimandare
l’ingresso nel mondo del lavoro o per
desiderio di affermazione sociale
attraverso una facoltà che dia accesso
a una professione prestigiosa.
La Figura 1 mostra alcuni dei fattori
principali che incidono sulla difficoltà
di scelta dell’adolescente. L’adole-
scente si costruisce un’immagine di sé
attraverso le esperienze della vita
quotidiana e attraverso quello che gli
altri gli rimandano di se stesso.
Questa immagine a volte non è reali-
stica e si passa da una intensa svaluta-
Orientamento e Scuola
Fig. 1:
Fattori che incidono sulle difficoltà di scelta degli adolescenti
PERSONALITÀ
POCO
STRUTTURATA
INSUFFICIENTE
SENSO DI
AUTOSTIMA
INADEGUATA
CONOSCENZA
DI SÉ
RAPPORTI
PROBLEMATICI
CON LA FAMIGLIA
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