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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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personale che consenta di dare un senso
al dolore
, in modo da diminuire l’a-
spetto negativo di una situazione
conflittuale, permettendo al sogget-
to di ipotizzare alternative in situa-
zioni di sofferenza.
Alcuni studi ritengono importante
considerare il ruolo della seduzione
nella resilienza: tanto più un sog-
getto è in grado di attivare stili rela-
zionali che portano ad essere ben-
voluti, tanto più elevate sono le sue
possibilità di socializzazione e
quindi di riuscire ad avere un’evo-
luzione positiva.
Questa ipotesi ovviamente è da
integrare con il concetto di
Falso Sé
di Winnicott di cui però vale la
pena di ricordare che rappresenta
una importante difesa nella struttu-
razione del Sé.
Un altro fattore importante da con-
siderare collegato alla resilienza è la
creatività, intesa come capacità di
rinnovarsi, di auto-ricostruire un
assetto che rischiava di essere
distrutto. È la capacità umana di
affrontare gli avvenimenti dolorosi
e rinnovarsi nonostante l’ambiente
deprivato o con scarse risorse. Il
suo risveglio viene innescato da
una mancanza; per evitare la soffe-
renza ad essa associata, è necessario
riempire tale spazio con un oggetto,
che assumerà in seguito il valore
del simbolo.
Altri autori considerano importante
per la resilienza considerare:
La memoria
= un individuo tende
naturalmente a rimuovere le espe-
rienze dolorose; poterle riconosce-
re è il primo passo verso un per-
corso di ricostruzione o ripara-
zione. Contemporaneamente è
importante che vengano mantenu-
te tracce dei ricordi positivi valo-
rizzandoli e rendendoli un serba-
toio a cui attingere nei momenti di
difficoltà
La condivisione
= i resilienti si
caratterizzano per accettare un
accompagnamento nelle difficoltà e
per un forte realismo pragmatico;
solo chi ha avuto un’esperienza
positiva può avere la consapevolez-
za di aver usufruito di qualcosa di
buono. Solo in questo caso può
nascere la “
speranza
” di ritrovare
quella sensazione di benessere, quel
clima emotivo, percettivo o di ben
stare che vengono evocati dalle
tracce mnestiche.
La socializzazione
= intesa come
capacità di mantenere uno stile
relazionale che porta ad essere ben-
voluti.
La resilienza così come viene de-
scritta è una capacità del soggetto
che risulta protettiva nelle situazio-
ni di difficoltà. Dall’analisi degli
studi finora in nostro possesso, si
identificano alcune linee guida per
poter rafforzare queste qualità. Tra
queste sembra rilevante verificare i
livelli di autostima del soggetto, la
sua capacità di trattenere tracce
mnestiche positive della propria
storia personale, la disponibilità ad
accettare un aiuto quando viene
proposto, la flessibilità di fronte alle
situazioni conflittuali. Diventa allo-
ra importante, per chi lavora con
soggetti in età evolutiva, poter rico-
noscere e intensificare le caratteri-
stiche resilienti di ogni soggetto
intervenendo per il loro consolida-
mento e il loro rinforzo. Contem-
poraneamente, risulta importante
attivare sui minori svantaggiati
un’osservazione orientata a cogliere
questi aspetti ed a esaltarli per con-
solidare le capacità residue dei sog-
getti, specie se in situazioni svan-
taggiate.
BIBLIOGRAFIA
B. Cyrulnik,
I brutti anatroccoli,
Frassinelli, 2002.
B. Cyrulnik, E. Malaguti,
Costruire
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Erickson.
E. Malaguti,
Educarsi alla resilienza,
Erickson
.
M. H. Erickson,
Speranza e resilienza:
cinque strategie psicoterapeutiche di
M. H. Erickson.
F. Angeli.
D. Winnicott,
Sviluppo affettivo e am-
biente,
Armando Editore.
Pietro Defend
Psicologo-psicoterapeuta
Consultorio Familiare
Pordenone
Orientamento e Scuola
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