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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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momento che era visto “prevalente-
mente” come colui che si interessa-
va ai problemi sociali nell’ambito
della scuola. Tenendo conto degli
esiti di questi studi, si ritiene di
poter affermare che il risultato tro-
vato con i Dirigenti Scolastici del
Veneto sia innovativo; si potrebbe
infatti pensare che per questi ci sia
una maggior sensibilizzazione ver-
so le problematiche dell’apprendi-
mento, e ciò potrebbe essere dovuto
ai molteplici e specifici corsi di
aggiornamento che in questi ultimi
anni hanno coinvolto sempre più
gli stessi Dirigenti e Insegnanti.
Ci si aspettava, poi, che i Dirigenti
Scolastici di entrambi i gruppi for-
nissero risposte di maggior accordo
con le funzioni dello psicologo sco-
lastico inerenti l’ambito “Affettivi-
tà-Relazione”; ciò è stato verificato
attraverso l’uso del T-Test per grup-
pi appaiati nel campione veneto e
in quello pugliese (grafici 2 e 3).
Dai risultati emersi si è rilevato che
per ambedue i gruppi c’é significa-
tività in tutte e tre le aree; prenden-
do in esame le medie si osserva che
l’area “Affettività-Relazione” pre-
senta risposte di maggior accordo,
seguita da quella dell’Appren-
dimento” e infine dall’area “Altro”.
La preferenza maggiormente espres-
sa per tale ambito, da parte dei
Dirigenti Scolastici di Veneto e
Puglia, potrebbe essere dovuta al
fatto che lo psicologo scolastico
viene percepito come una figura
idonea ad analizzare e promuovere
strategie atte ad attenuare e/o risol-
vere le difficoltà degli alunni, prima
a livello personale e relazionale
(tutti quegli aspetti della vita dell’a-
lunno in relazione alla scuola: i casi
di disagio provocati dall’ansia di
affrontare le prove o i conflitti tra
Orientamento e Scuola
studenti all’interno della classe) e
poi a livello cognitivo.
Questi risultati sembrano confer-
mare quelli derivati da una ricerca
condotta da Scabini e Ferraro negli
anni ’70, nella quale gli autori sot-
tolineano come la scuola richieda
l’intervento dello psicologo soprat-
tutto nei casi di scarsa socializza-
zione e scarso rendimento. Foderà e
Pighetti (1990), in una ricerca che
aveva come soggetti gli insegnanti,
avevano mostrato come questi rite-
nessero importante l’intervento
dello psicologo scolastico in primo
luogo per le problematiche legate
all’aspetto relazionale e, seconda-
riamente, per quelle relative al com-
pito educativo-didattico.
Oltre all’area “Affettività-Relazione”
sono risultate significative anche le
aree “Apprendimento” e “Altro”.
Grafico 2:
Test T per gruppi appaiati nel campione veneto
Grafico 3:
Test T per gruppi appaiati nel campione pugliese
1,2,3,4,5,6,7,8 10,11,12,13,14,15,16,17,18,19,...80
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