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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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LA RESILIENZA
COME RISORSA PSICOLOGICA
UNA RISPOSTA CREATIVA AGLI EVENTI TRAUMATICI
Pietro Defend
a resilienza è la capacità
di mantenere aree funzionali
sane in soggetti che hanno
vissuto traumi psicofisici
gravi o che si trovano
in situazioni di particolare
svantaggio sociale e
rappresenta anche un
valido predittore delle
potenzialità di sviluppo
L
PREMESSA
L’esperienza di lavoro con famiglie
multiproblematiche o con persone
che abbiano vissuto traumi psico-
logici rilevanti, riserva a volte la
piacevole sorpresa di riscontrare,
soprattutto in soggetti in età evolu-
tiva, aree di funzionamento psico-
logico o di risorse affettive e cogni-
tive che sorprendono perché risul-
tano non ipotizzabili visto il conte-
sto ambientale in cui vivono.
Colpisce cioè la capacità di alcuni
soggetti che sono cresciuti in
ambienti sfavorevoli o che hanno
subito traumi psicologici importan-
ti, di mantenere delle aree di fun-
zionamento mentale sano, che stu-
piscono favorevolmente lo psicolo-
go che incontra professionalmente
questi casi, perché queste capacità
risultano inaspettate e impensabili
in quella situazione ambientale.
Questi aspetti, che sono da consi-
derare delle piacevoli sorprese,
sono state notate da chi lavora pre-
valentemente con le problematiche
della “marginalità sociale dell’in-
fanzia e dell’adolescenza” e sono
ritenute delle variabili importanti
per lo sviluppo evolutivo di un
soggetto.
PREDITTORI
DI SVILUPPO
Rappresentano inoltre dei validi
predittori delle potenzialità di svi-
luppo del futuro adulto ed eviden-
ziano delle capacità cognitive da
mantenere e salvaguardare, che
risultano preventive rispetto alla
strutturazione di una patologia in
età adulta.
Personalmente l’interesse per que-
sto argomento è sorto grazie alla
collaborazione con i servizi sociali
comunali e al lavoro di tutela e
sostegno dei minori che vivono in
famiglie definite multiproblemati-
che perché caratterizzate da pato-
logia degli adulti, da carenza nel-
l’accudimento dei figli, da condi-
zioni sociali svantaggiate.
Analizzando questi casi e, soprat-
tutto vedendo il profilo psicologico
di alcuni minori che erano inseriti
in questi contesti così difficili, col-
pisce che abbiano mantenuto capa-
cità affettive, interessi artistici o
musicali, curiosità e voglia di
apprendere, nonostante un conte-
sto familiare che risulta povero,
deprivato e poco accudente
In altri casi lo stupore aumentava
quando si raccoglieva l’anamnesi
familiare caratterizzata spesso da
discontinuità nella gestione dei
compiti genitoriali di accudi-
mento, dalla presenza di eventi
traumatici nella storia familiare o
dalla presenza tra gli adulti di
riferimento di patologia psichiatri-
ca significativa.
La resilienza è stata studiata
soprattutto da autori che hanno
lavorato con soggetti che avevano
vissuto traumi fisici o psichici
importanti, o che si trovavano in
condizioni sociali svantaggiate.
L’aspetto dei soggetti resilienti che
maggiormente colpisce l’operatore
che li incontra, è la loro capacità di
mantenere risorse e attitudini crea-
tive, nonostante i danni subiti dai
traumi e dalle esperienze personali
vissute.
La resilienza diventa cioè la capaci-
tà di elaborare i vissuti e le espe-
rienze traumatiche attraverso una
rielaborazione creativa che non
nega l’evento o il trauma, ma lo
limita, lo circoscrive, e consente di
investire creativamente nelle pro-
prie risorse.
A tutt’oggi, dalla letteratura esi-
stente, manca ancora un’analisi
dell’eziologia e delle caratteristiche
strutturali della resilienza; ne sono
stati studiati prevalentemente gli
effetti e le manifestazione evidenti,
e sono state analizzate le risorse
resilienti di soggetti svantaggiati.
Si tratta di un concetto ancora poco
studiato, soprattutto in Italia, e su
cui esiste a tutt’oggi una limitata
bibliografia in italiano. Il concetto
di “
resiliency
”, nato e sviluppato in
USA, racchiude idee di elasticità,
vitalità, energia, buon umore,
atteggiamento positivo verso la
vita. La resilienza è un concetto
mutuato dalla fisica ed indica la
capacità di un materiale di assorbi-
re energia in caso di urto, ovvero
di sopportare gli urti senza spez-
zarsi.
Dall’esperimento di Charpy che
studia la resilienza in fisica (il pen-
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