nella Comunità Europea. Sap-
piamo che il passaggio non sarà
affatto facile. I giovani devono
acquisire un’ampia cultura ge-
nerale e soprattutto il sapere
specifico per progettare il pro-
prio futuro professionale. Essi de-
vono diventare più flessibili, ca-
paci di adeguarsi alle nuove op-
portunità. Inoltre devono cono-
scere molto bene se stessi, i pro-
pri punti forti, devono acquisire
le abilità fondamentali per far
fronte ai continui cambiamenti.
Per concludere, quali sono le
vostre aspettative riguardo all’o-
rientamento professionale in Slo-
venia?
Innanzitutto mi sta a cuore che
l’orientamento professionali trovi
il posto che gli spetta nei pro-
grammi didattici. Questo signifi-
cherebbe dedicare alcune ore
di lezione a questi contenuti. Es-
se potrebbero essere tenute sia
dagli operatori che dagli inse-
gnanti, ma il fatto che gli opera-
tori operano sull’intera rete sco-
lastica di base e secondaria del
Paese potrebbe rappresentare
un’opportunità per intraprende-
re anche la parte didattica non-
ché quella relativa all’aggiorna-
mento e perfezionamento del
corpo insegnante. È altresì au-
spicabile che entri a far parte di
questo processo anche il mon-
do produttivo. Le imprese devo-
no dimostrare più interesse nella
formazione della mano d’opera
specializzata, contribuendo con
delle borse di studio, stage di la-
voro e finanziamenti. Per conclu-
dere mi sembra opportuno che
si provveda all’apertura di con-
sultori presso le università. L’o-
rientamento professionale uni-
versitario può inoltre far parte
del percorso formativo per i futu-
ri insegnanti e operatori in que-
sto campo.
a cura di
Zdenka Prebil
Spazio aperto
lavoro porta via moltissimo tem-
po perché agli operatori spetta
anche tutta la parte amministra-
tiva del lavoro. L’Istituto per l’i-
struzione vuole aiutare gli opera-
tori nell’attuazione dell’orienta-
mento, perciò abbiamo presen-
tato il Progetto per lo sviluppo
che durerà tre anni, al quale
hanno preso parte cinque scuo-
le superiori dalle varie parti della
Slovenia. Nel frattempo voglia-
mo stendere un Piano che spe-
cifichi i contenuti, il numero del-
le ore assegnate, gli attuatori, i
metodi diversificati per tutta la
durata degli studi. Il Piano così
articolato sarà proposto alle
scuole per essere inserito tra gli
insegnamenti opzionali. Il Pro-
getto prevede inoltre la realizza-
zione di materiale informativo
(volantini e brochures, nonché
un quaderno e un manuale) per
gli operatori e gli insegnanti. Il la-
voro svolto nell’ambito del pro-
getto sarà empiricamente valu-
tato e i risultati saranno resi noti
attraverso le pagine delle riviste
specializzate.
Quali sono gli ostacoli legati al-
l’orientamento universitario e al
riorientamento degli studenti?
L’orientamento professionale a
livello universitario purtroppo
stenta a decollare. Nell’ambito
del Ministero dell’istruzione ope-
ra un servizio legato alle iscrizioni
che tuttavia non svolge funzioni
di orientamento. Gli studenti che
abbiano bisogno di un consiglio
riguardante lo studio devono ri-
volgersi agli operatori dell’Istituto
per il collocamento. Questo è un
ambito che necessita di un ulte-
riore sviluppo per rispondere
adeguatamente alle diverse ri-
chieste dell’utenza universitaria.
Il mondo del lavoro cambia og-
gigiorno a ritmi sostenuti e la Slo-
venia si accinge a far parte del-
la Comunità Europea. Come è
possibile prevedere quali saran-
no i profili professionali tra 5 o 10
anni? Come vi ponete questo
problema dato che avete il
compito di progettare le attività
di orientamento professionale.
Gli alunni e gli studenti dovranno
essere preparati al cambiamen-
to delle condizioni economiche
dopo l’entrata della Slovenia
53
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
20
L. Rosignano,
Figura nel paesaggio
, olio su tela, 1970 ca.