Spazio aperto
Qualche mese fa, presso il cen-
tro di Trieste, abbiamo ricevuto
la visita di alcuni consiglieri sco-
lastici (psicologi, pedagogisti,
assistenti sociali) provenienti da
varie parti della Slovenia, coin-
volti in un progetto nazionale
volto alla stesura di un piano re-
lativo all’orientamento scolasti-
co nelle scuole secondarie di
secondo grado. Il progetto è
stato affidato alla psicologa,
dott.ssa Brigita Rupar dell’Istitu-
to per l’istruzione, che afferisce
al Ministero dell’istruzione, della
scienza e dello sport e si occu-
pa di programmazione, coordi-
namento dei progetti, aggior-
namento dei docenti e speri-
mentazione. Abbiamo colto
l’occasione per approfondire,
grazie alla dott.ssa Rupar, l’or-
ganizzazione del sistema di
orientamento scolastico e pro-
fessionale in Slovenia. Nel prossi-
mo numero saranno presentati
ulteriori contributi.
Dott.ssa Rupar, quali sono le
strutture ed i profili professionali
degli operatori nell’orientamen-
to professionale in Slovenia?
In Slovenia l’orientamento pro-
fessionale viene affidato non so-
lo all’Istituto per l’impiego ma
anche alle scuole di base e se-
condarie. Nell’ultimo decennio
si è inoltre assistito alla comparsa
di operatori e agenzie private
che mettono in atto programmi
specifici per i drop-out ed i di-
soccupati. Le agenzie e aziende
private sono presenti anche nel-
la scuola, dove presentano le
nuove professionalità e offrono
l’opportunità agli studenti di
passare qualche ora nei vari la-
boratori, soprattutto quelli elet-
trotecnici e metalmeccanici per
assistere e collaborare con gli
artigiani nella produzione. Co-
munque, la parte fondamentale
dell’orientamento professionale
viene svolta sempre dagli ope-
ratori dell’Istituto per l’impiego.
Chi svolge l’orientamento nella
scuola dell’obbligo, con che
modalità, tempi e con quali sup-
porti? Quali sono i principali
ostacoli che incontrano i vostri
operatori?
Nella scuola di base e seconda-
ria operano i consiglieri scolasti-
ci. Anche gli insegnanti hanno
un ruolo attivo. I contenuti del-
l’orientamento scolastico sono
inseriti, insieme ad altri compiti
che appartengono all’équipe
psicopedagogica della scuola,
negli Orientamenti programma-
tici del servizio di orientamento
scolastico. Questo documento,
entrato in vigore nel 1999, defini-
sce i compiti standard cioè quel-
li che tutti i consiglieri scolastici
devono svolgere qualsiasi sia il
loro profilo professionale. I consi-
glieri scolastici possono essere
(per legge) psicologi, pedagogi-
sti, assistenti sociali, esperti in pe-
dagogia speciale e sociale. Le
scuole assumono l’esperto che
per la sua vocazione professio-
nale si addice meglio alle loro
esigenze. I consiglieri scolastici
devono collaborare con gli ope-
ratori dell’orientamento profes-
sionale dell’Istituto per l’impiego
e con altre istituzioni esterne co-
me le aziende, le unità sanitarie,
i centri per l’assistenza sociale
ed altri organi dell’amministra-
zione locale. La collaborazione
con le istituzioni esterne è in ge-
nere ben avviata.
Gli ostacoli sono costituiti innan-
zitutto dalla mancanza di inte-
resse, o di conoscenza, degli in-
segnanti per l’inserimento di
questo tipo di contenuti nel pro-
gramma didattico. Per questo
motivo gli insegnanti preferisco-
no affidare questo lavoro ai
consiglieri scolastici. Chi collabo-
ra lo fa perché è interessato a
questi contenuti. Un ostacolo è
rappresentato anche dal fatto
che l’orientamento professiona-
le non fa ancora parte del curri-
colo, come invece accade già
in alcuni stati europei. I consiglie-
ri devono così suscitare l’interes-
se per tale attività, cercando di
coinvolgere preside e corpo do-
cente. Fino a poco tempo fa un
altro problema era rappresenta-
to dalla mancanza di manuali e
quaderni di lavoro ma negli ulti-
mi anni abbiamo assistito alla
pubblicazione di parecchio ma-
teriale di questo tipo e così al-
meno questo problema è stato
risolto.
Come viene svolto l’orientamen-
to professionale nelle scuole se-
condarie di secondo grado e
quali sono i progetti in riguardo?
Nelle secondarie di secondo
grado la situazione è simile a
quella nelle secondarie di primo
grado. L’orientamento viene
svolto dagli operatori in collabo-
razione con gli insegnanti. Il pro-
gramma è dato in linea di massi-
ma dagli Orientamenti program-
matici del servizio di orientamen-
to scolastico, ma poi l’attuazio-
ne dipende dai singoli. Sul lavo-
ro degli operatori gravano poi
altri importanti compiti quali le
iscrizioni, sia alle superiori stesse
che alle singole facoltà. Questo
INTERVISTA A
BRIGITA RUPAR,
DEL MINISTERO
DELL’ISTRUZIONE,
DELLA REPUBBLICA
SLOVENA
RESPONSABILE
DELL’ATTIVITÀ
DEI CONSIGLIERI
SCOLASTICI
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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