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gazzo a parlare, ad approfondire
quello che sta dicendo;
4) ascolto attivo: l’insegnante “ri-
flette” il messaggio dello studente,
recependolo solamente, senza
emettere messaggi personali o giu-
dizi.
L’insegnante utilizza la tecnica del
messaggio-io quando si trova di
fronte ad uno studente che con il
suo comportamento gli impedisce
di svolgere il proprio lavoro: il pro-
fessore esprime che cosa prova
quando il ragazzo compie un’azio-
ne che può provocare determinati
effetti. L’insegnante non userà il “tu
sei…” ma “io sento…”: il ragazzo
sentirà che il docente gli comunica i
suoi sentimenti con autenticità ed
onestà e non assumerà atteggia-
menti di difesa.
Quando si presentano delle situa-
zioni problematiche dove è diffici-
le trovare una soluzione, Gordon
suggerisce l’applicazione del pro-
blem solving (Vedi Tab. 2), tecnica
attuata dagli alunni e dall’inse-
gnante, discutendo, parlando e
confrontandosi, in un clima di li-
bertà e fiducia.
Un altro autore che ha sviluppato
queste tematiche è J. M. Cooper, il
quale definisce un insegnante effi-
cace quello che è capace di
consegui-
re i risultati di apprendimento da lui
prefissati
, dove le dimensioni criti-
che dell’insegnamento efficace sono
le
intenzioni
(e quindi i risultati sono
controllati e predicibili) e i
risultati
(se gli studenti non raggiungono gli
obiettivi prefissati non si può dire
che un insegnante è efficace). Ma
quando un insegnante si dice effica-
ce basandosi sulla propria abilità a
conseguire i risultati di apprendi-
mento prefissati, cosa lo mette in
grado di ottenere con gli studenti i
risultati desiderati? Alcuni potreb-
bero dire ‘la personalità del profes-
sore’; Cooper, invece, definisce
quattro aree di competenza del do-
cente, suggerite da B. O. Smith, che
sono essenziali per un insegnamen-
to efficace:
1. Padronanza di conoscenze teoriche
riguardo all’apprendimento e al
comportamento umano.
L’applica-
zione di teorie e concetti riferiti
al comportamento umano può
essere utile nel risolvere situa-
zioni problematiche che si veri-
ficano nella classe e che altri-
menti potrebbero restare igno-
rate ed irrisolte.
2. Manifestazione di atteggiamenti
che stimolino l’apprendimento e le
relazioni umane autentiche
. Un at-
teggiamento è una predisposi-
zione ad agire in maniera positi-
va o negativa verso persone, fat-
ti o idee, e questo determina in
che modo vediamo noi stessi ed
interagiamo con gli altri. Gli at-
teggiamenti che influenzano
l’insegnamento sono:
- gli atteggiamenti degli inse-
gnanti nei confronti di se stessi;
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Orientamento e scuola
Tab. 1 -
Ostacoli alla comunicazione, secondo Gordon.
1 dare ordini, comandare, dirigere
2 minacciare, ammonire, mettere in guardia
3 moralizzare, far prediche
4 offrire soluzioni, consigli, avvertimenti
5 argomentare, persuadere con argomentazioni logiche
6 giudicare, criticare, biasimare
7 fare apprezzamenti, manifestare compiacimento
8 ridicolizzare, etichettare, usare frasi fatte
9 interpretare, analizzare, diagnosticare
10 rassicurare, consolare
11 indagare, investigare
12 cambiare argomento, minimizzare, ironizzare
Tab. 2 -
Tecnica del problem solving.
1 esporre con chiarezza i termini del problema;
2 proporre le varie soluzioni;
3 considerare gli aspetti positivi e negativi di ogni proposta;
4 eliminare le soluzioni non idonee e scegliere le più
adatte a risolvere la situazione;
5 predisporre i mezzi di attuazione della soluzione scelta;
6 verificare i risultati ottenuti.
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