Qo20new - page 19

frutto la capacità di mediazione e di
gestione dei conflitti e la capacità di
ascolto dell’altro) e di meno quando
si trovano a cooperare con altre
donne, venendo in questo caso a
scontrarsi con il fatto che vi sono
poche donne in territorio maschile,
fatto che genera una richiesta di vi-
sibilità e quindi anche di reciproca
competizione.
La
capacità di assunzione di re-
sponsabilità
è una competenza ri-
tenuta basilare nella nuova orga-
nizzazione del lavoro. Aumen-
tando l’automatizzazione dei pro-
cessi di produzione, aumenta l’at-
tribuzione di responsabilità anche
ai livelli inferiori e manuali della
produzione. Ma tale responsabiliz-
zazione emerge in maniera più evi-
dente ai livelli medio-alti dei nuovi
modelli organizzativi, fondati sul
decentramento del processo deci-
sionale e sulla valorizzazione delle
figure di interfaccia tra impresa e
mercato. È una competenza femmi-
nile per eccellenza, ma che spesso
invece nelle organizzazioni viene
attribuita più agli uomini che alle
donne, come se nel passaggio dal
terreno del lavoro di cura, al ter-
reno del lavoro professionale le
donne la dimenticassero.
Anche altre competenze, come
pro-
gettare
,
prendere iniziative
,
pren-
dere decisioni
, sono in genere attri-
buite più al maschile che al femmi-
nile. Questo perché molte volte le
donne non sanno proporsi, non
sanno chiedere, come se si aspettas-
sero sempre di essere interpellate.
Di fronte a certe aggressività ma-
schili non sanno rispondere, non
riescono a far prevalere la propria
opinione, anche se corretta.
Infine, in molte ricerche quantita-
tive e qualitative sulla presenza
delle donne nei luoghi di decisione
si è preso atto di come tale presenza
sia ancora debole, del fatto che ci
sono ancora enormi difficoltà di go-
dere del diritto di rappresentare
donne e uomini, soprattutto nella
sfera pubblica. Le donne trovano
difficoltà già all’interno dei partiti
per essere candidate, poi non ven-
gono votate neanche dalle donne.
Generalmente gli uomini, per spie-
gare la scarsità di elette, hanno
avanzato il pretesto che le donne
non sono disponibili ad assumersi
incarichi di responsabilità. Sicura-
mente le donne continuano a sof-
frire di un livello non sufficiente di
autostima. Questo è uno dei motivi
per cui le donne non votano le
donne ma gli uomini, che offrono
un’immagine di maggiore affidabi-
lità. Spesso le donne rinunciano
perché hanno paura di non essere
all’altezza, di non essere abba-
stanza preparate e di essere giudi-
cate. È comunque necessario distin-
guere tra mondo del lavoro e rap-
presentanza politica: quest’ultima
appare a tutte più difficile.
Le donne fanno notare che esistono
anche molti altri ostacoli per l’as-
sunzione di responsabilità e quindi
di potere: innanzitutto l’organizza-
zione del lavoro e dei suoi tempi,
che spesso sono in conflitto con
quelli della famiglia. Il modello ma-
schile prevede una totale disponi-
bilità di tempo e di attenzione; le
donne invece sono distratte da
altro: dalla famiglia, dalla cura dei
figli e delle persone anziane. Il
modo di far carriera degli uomini
non “mescola”, mentre il “mesco-
lare” è legato al modo di essere
delle donne che hanno più paura di
perdersi dei pezzi di vita. Il mo-
dello maschile, per ora, è ancora
quello vincente, ma si potrebbe la-
vorare su un modello femminile
per creare delle smagliature in
quello più tradizionalmente ma-
schile. Caratteristiche significative
delle donne sono flessibilità, adat-
tabilità, capacità di organizzazione:
occorre dare a queste capacità mag-
giore visibilità e valore, facendole
diventare caratteristiche di mana-
gerialità.
Le qualità specifiche che sono consi-
derate fondamentali per arrivare a
rivestire ruoli di responsabilità da
parte delle donne sono molto di-
verse dai tradizionali requisiti per
avere successo: autocritica, capacità
di ascoltare, onestà, trasparenza, di-
sponibilità al cambiamento, non sa-
crificare i figli e la famiglia per la
professione e infine la determina-
zione. Rispetto ai tradizionali valori
possiamo leggere un notevole cam-
biamento di tendenza, una spinta
ad elaborare nuovi modelli, evi-
tando di copiare quelli maschili e
nuovi valori, come la cura dei rap-
porti e la valorizzazione della crea-
tività. Più donne al potere, po-
tranno portare qualità diverse,
un’organizzazione dei tempi di vita
più umana, sostenendo l’istituzione
di servizi la cui assenza dipende
dalla poca sensibilità degli uomini
che, a differenza delle donne, non
sentono e non vivono determinate
difficoltà. Il rischio che si corre è che
le donne, prima di imporre nuovi
modelli di vita e di potere, assu-
mano come propri i modelli ma-
schili.
(La seconda parte dell’articolo e la bibliografia sa-
ranno pubblicati nel prossimo numero).
Claudia Miti
Sociologa Associazione D.o.R.A.
BOLOGNA
Orientamento
19
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
20
1...,9,10,11,12,13,14,15,16,17,18 20,21,22,23,24,25,26,27,28,29,...92
Powered by FlippingBook