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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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LE POLITICHE DI GENERE
ALCUNE RIFLESSIONI SULLE DONNE
NEL MONDO DEL LAVORO
Claudia Miti
(PRIMA PARTE)
PREMESSA
Uno dei fenomeni più eclatanti che
negli ultimi decenni ha caratteriz-
zato il mondo del lavoro nei paesi
occidentali è stata la significativa
crescita della componente femmi-
nile. Anche in Italia la distanza tra
la quota di donne e uomini all’in-
terno del mercato del lavoro è an-
data progressivamente riducen-
dosi, seppure con un certo ritardo
rispetto ad altri paesi. In Europa la
disoccupazione femminile supera
quella maschile, mentre media-
mente nei paesi dell’Unione Eu-
ropea lavora una donna su due, in
Italia è una donna su tre ad essere
occupata. Il mercato del lavoro ita-
liano continua a contraddistin-
guersi per alcune peculiarità di
fondo: i tassi di attività mantengono
un livello più contenuto rispetto a
quello degli altri paesi e il tasso di
disoccupazione si mantiene elevato,
la componente di lavoro autonomo
risulta di gran lunga superiore a
quella di altri paesi, l’occupazione
mostra una forte concentrazione an-
cora nell’industria e una presenza
all’interno dei servizi meno accen-
tuata.
La forma di lavoro prevalente ri-
mane quella a tempo indeterminato,
vi è una scarsa diffusione del part-
time, che quasi ovunque accom-
pagna l’aumento dell’occupazione
femminile, ma non in Italia dove
cresce senza un parallelo aumento
del part-time,
ma con un aumento del
lavoro atipico
. Il principale fattore a
cui si attribuisce la crescita parallela
dell’occupazione, ma anche della se-
gregazione femminile, è l’aumento
dell’occupazione nei servizi (M.R.
Lagrave).
Se si prendono in considerazione le
caratteristiche di genere della forza
lavoro occupata va, prima di tutto,
segnalato un processo di femmini-
lizzazione del mercato del lavoro
che è proseguito ininterrottamente
negli anni ’90. Tuttavia, come detto,
il divario tra la presenza maschile e
quella femminile è ancora elevato.
Ma in questa realtà un problema
centrale riguarda la qualità del la-
voro prestato dalle donne e la sua
organizzazione.
Le donne occupate a tempo pieno,
specialmente le madri, che sono la
novità del mercato del lavoro di
questo secolo, sono in assoluto le
persone che lavorano di più nella
nostra società (E. Addis) e le donne
italiane sono quelle che, nell’ambito
dei paesi industrializzati, lavorano
in assoluto più ore al giorno.
Questo forse contribuisce a spiegare
perché in Italia il tasso di fertilità è
particolarmente basso, soprattutto
in quelle regioni che mostrano un
tasso di attività elevato.
Emergono le condizioni ancora
troppo rigide del mercato del la-
voro: se da una parte il lavoro do-
mestico non è mai stato considerato
un vero lavoro, dall’altra è stato
l’ambito principale in cui si è svi-
luppata l’identità femminile. Perciò,
quando le donne entrano nel mer-
cato del lavoro, si scontrano con pa-
radigmi e valori che sono spesso
loro estranei e rimangono quasi
sempre legate al “doppio ruolo”,
continuando a dividersi tra il lavoro
e la vita familiare. Una persona non
può essere pienamente produttiva
se ha preoccupazioni familiari, pro-
fessionali e personali; pertanto, in
termini di produttività ed efficienza
sono premiate quelle organizza-
zioni che trovano il modo di conci-
liare le esigenze di lavoro con i bi-
sogni personali aumentando il be-
nessere e la motivazione dei colla-
boratori (part time, condivisione
del lavoro, orario ridotto su base
volontaria, luogo di lavoro flessibile
ecc.)
Inoltre le donne che entrano nelle
organizzazioni, soprattutto in
quelle con schemi più tradizionali,
si trovano di fronte a barriere cultu-
rali non facilmente superabili, che
tendono ad ostacolarne i percorsi di
avanzamento e a porle in condi-
zioni di svantaggio. Malgrado i
cambiamenti in atto, anche nelle
abitudini familiari, la maggior parte
delle organizzazioni continua in
realtà a funzionare basandosi sul
presupposto dell’esistenza di un si-
stema di netta divisione del lavoro
che consente agli uomini un alto in-
vestimento di tempo e di impegno
nella professione, grazie ad una de-
lega alle donne del lavoro dome-
stico e di cura (Luciano 1993).
Il mercato del lavoro presenta anche
una evidente persistenza di indica-
tori di segregazione verticale. La
a partecipazione delle
donne al mercato del
lavoro denota ancora
evidenti fenomeni di
segregazione. Al fine di
migliorare questa
situazione, diventa
importante costruire un
rapporto tra le politiche di
valorizzazione delle
competenze di genere e le
politiche di riconciliazione
tra tempi di lavoro e tempi
della famiglia
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