Qo20new - page 13

turale e organizzativo e come op-
portunità di business.
La constatazione che le risorse fem-
minili possono rappresentare per le
aziende un vantaggio competitivo,
unitamente alla maggiore attenzione
politica e sociale verso la condizione
femminile, hanno condotto a una
crescita naturale del numero delle
donne nelle aziende, che spesso però
si accompagna ad una segregazione
nei ruoli più tradizionali e ad una dif-
ficoltà a raggiungere posizioni di co-
mando.
È importante sottolineare come
molte iniziative di questi ultimi
anni, in tema di pari opportunità
hanno condotto le imprese a rile-
vare i benefici che si possono trarre
dall’attivazione di iniziative di inte-
grazione e di politiche di genere
riassumibili in:
- nuove competenze relazionali e
organizzative;
- migliore e più flessibile utilizzo
delle risorse femminili esistenti;
- possibilità di attivare un bacino
di candidate più ampio e com-
pleto, in grado di soddisfare le
esigenze delle aziende.
IL LAVORO CHE
CAMBIA: LE DONNE
E IL MERCATO
DEL LAVORO
Può essere utile riprendere sinteti-
camente alcuni elementi teorici rica-
vabili dalla storia delle donne e
dalle teorie dello sviluppo econo-
mico, al fine di comprendere i nessi
tra il sociale e l’individuale che ap-
paiono più adeguati a spiegare le
possibili conseguenze dei muta-
menti in corso nel rapporto tra
donne e lavoro.
Mentre il periodo compreso tra il
dopoguerra e la fine degli anni set-
tanta è stato caratterizzato da una
forte espulsione delle donne dal
mondo del lavoro, dal 1972 ad oggi
si è entrati in una diversa fase, ca-
ratterizzata da una netta inversione
di tendenza: le donne occupate au-
mentano e la loro quota rispetto al
complesso degli occupati sale dal
24,7% al 34%. Nella società post-in-
dustriale le donne si adattano al
doppio lavoro e alla cosiddetta
doppia presenza: l’occupazione ri-
guarda donne adulte, sposate, con
figli piccoli, che si trovano nella
condizione di essere lavoratrici nel
periodo più intenso del ciclo di vita
familiare.
I forti mutamenti culturali dovuti
alla crescente scolarizzazione,
hanno dato alle donne la possibilità
di inserimento in ampi settori del
terziario, al cui interno esistono
condizioni organizzative meno co-
strittive di quelle del settore indu-
striale, con orari più flessibili e con-
ciliabili con le esigenze familiari.
Complessivamente è mutato il mo-
dello di partecipazione al lavoro: le
donne non lo considerano più come
un evento eccezionale o momen-
taneo, ma come fatto normale che
perdura nel corso della vita.
La crescente presenza delle donne
nel mondo del lavoro, tuttavia, non
ha portato ad una più equa distri-
buzione dei carichi familiari tra uo-
mini e donne: le donne continuano
a mantenere insieme le due sfere
del lavoro e della cura. Questa con-
dizione ha consentito loro di svilup-
pare capacità organizzative, di rela-
zione, di gestione di una moltepli-
cità di mansioni e di conduzione del
tempo.
Questi importanti cambiamenti, re-
gistrati negli ultimi anni, causa ed
effetto di significativi mutamenti
culturali, sottolineano anche l’au-
mento del livello di istruzione delle
donne, anche se, comunque, tutto
ciò non ne ha eliminato completa-
mente la segregazione occupazio-
nale e professionale. Permangono
infatti tuttora disomogeneità nelle
possibilità di accesso al lavoro, nel
riconoscimento sociale e nel divario
tra possibilità concrete ed aspetta-
tive di migliori posizioni aziendali.
Per quel che riguarda le donne, si
può parlare di un particolare “profilo
mobile” della lavoratrice, alle prese
con le trasformazioni del lavoro di-
pendente e la produzione domestica.
Il rapporto delle donne con il lavoro
è caratterizzato dall’oscillazione tra
la sfera privata e quella pubblica, tra
il lavoro di cura per le persone nella
famiglia e le dimensioni della pro-
duttività. Si è sviluppata così l’espe-
rienza di una sorta di “nomadismo”
che da un lato valorizza la capacità di
gestire l’imprevisto, dall’altro man-
tiene la percezione della propria as-
senza in una delle due sfere (privata
e/o pubblica).
Sono ancora le donne ad aver messo
a fuoco il tema del tempo, tema
molto attuale, riferimento sempre
presente nella vita quotidiana, nel la-
voro e nella politica, portando l’at-
tenzione ai tempi, ai ritmi di vita
come intreccio di avvenimenti:
studio, lavoro, famiglia, figli, e non
come un susseguirsi di tappe prefis-
sate una volta per tutte. Le donne,
più di tutti, conoscono le molteplici
dimensioni del tempo che vanno
oltre il discorso del lavoro retribuito:
il tempo per sé, il tempo per il lavoro
di cura, il tempo degli affetti, e cono-
scono la necessità di scoprire sempre
nuove strategie per il continuo ag-
giustamento tra queste dimensioni.
Il disagio dovuto alla vecchia con-
cezione e organizzazione del tem-
po, basata esclusivamente sulla
Orientamento
13
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
20
1...,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 14,15,16,17,18,19,20,21,22,23,...92
Powered by FlippingBook