QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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peri pratici
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. Mentre i primi hanno una
natura procedurale e formalizzata e
risentono notevolmente dell’iter for-
mativo seguito dai docenti, i secondi
hanno un’altra natura, si costruiscono
nell’azione, sono contestualizzati e fi-
nalizzati, si realizzano in situazione sulla
base di percezioni e interpretazioni che
derivano da situazioni vissute in prece-
denza. Sono saperi di integrazione che
richiedono all’insegnante la raccolta
e la combinazione di diversi elementi
della situazione, sono impliciti e quindi
esigono la riflessione del professionista
sulle sue stesse azioni. Occorrono dei
saperi-strumenti
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per analizzarli, dei
dispositivi di analisi delle pratiche, fun-
zionali a farli emergere e a “catturarli”
affinchépossano essere compresi.
Il percorso di formazione si è prote-
so verso la ricerca di dispositivi di tale
natura e questo ha coinvolto attiva-
mente i docenti che si sono percepiti
come parte integrante del percorso
in atto. Come ricercatori abbiamo ri-
levato negli insegnanti una graduale
modifica riguardo il loromodo di por-
si nei confronti di noi “esperti”esterni:
essi sonopassati dauno stadio iniziale
di ascolto, ad uno stadio interlocuto-
rio attivo e dinamico. È stato possibile
rilevare inmolti lo sviluppo progressi-
vo della capacità di analisi della prati-
ca didattica derivatoda una crescente
capacità metacognitiva di osserva-
zione, scomposizione e riflessione
sul senso delle le azioni agite. Tanti
docenti hanno avvertito la necessità
di ricondurre teoricamente le cono-
scenze via via acquisite e interrogate,
di formalizzare i saperi della pratica a
partire dal confronto sulle esperienze
realizzate e sugli strumenti utilizzati.
Anche in questo caso, rilevante è sta-
ta la figura del ricercatore che da un
lato ha garantito la possibilità che le
conoscenze acquisite e gli strumenti
utilizzati circolassero all’interno della
comunità e fra le diverse comunità di
pratica e dall’altro ha implementato
momenti di condivisione dei signifi-
cati fra i diversi membri.
Attraverso il lavoro di lettura e
analisi delle pratiche effettuato all’in-
terno delle comunità professionali,
è stato possibile individuare, forma-
lizzare e condividere con i docenti
alcuni saperi importanti che proprio
perché posti in luce, compresi e con-
divisi hanno potuto divenire sape-
ri della pratica, evitando in questo
modo di rimanere confinati all’inter-
no di lontane teorie.
L'esperienza realizzata ha attivato
quel circolo virtuoso auspicato da
Altet
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di
Azione-Formazione-Ricerca
e si è rivelata utile per rinnovare
qualitativamente non solo la for-
mazione dei docenti, ma anche e
soprattutto le loro pratiche d’inse-
gnamento.
Roberta Focchiatti
Ricercatrice dell’Agenzia Nazionale per
lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica
Nucleo territoriale del Veneto
Docente a contratto
Facoltà di Scienze della Formazione
Università di Padova
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