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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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ni di esperienze, porre interrogativi,
approfondire aspetti, manifestare
solidarietà e sollevare questioni di in-
teresse generale. Una comunità che
discuteva sulle pratiche così come
sono state vissute dal soggetto che
le narrava, con il duplice vantaggio di
permettere un chiarimento sia al nar-
ratore sia all’ascoltatore. In fase finale
la comunità regionale ha consentito
di fare il punto sul processo, sui tra-
guardi e sugli aspetti problematici e
arrivare alla formulazione di propo-
ste di miglioramento, soprattutto nel
rapporto fra comunità di pratica inter-
na alla scuola e organizzazione.
Al termine dell’esperienza, in occa-
sione del seminario regionale finale,
è stato somministrato agli insegnanti
un
Questionario
che mirava a fissare
i cambiamenti percepiti rispetto alla
propria professionalità, agli studenti,
alla comunità, alla documentazione.
Una domanda era funzionale anche a
comprendere la proiezione futura ope-
rata da ciascun docente per modificare
il proprio modo di progettare. Sono
interessanti alcuni passaggi che emer-
gono dalle varie risposte, primo fra tutti
l’immagine del cambiamento. Esso vie-
ne riconosciuto quando trova una sua
reificazione in un modello di azione,
diventa “oggetto”manipolabile; solo se
è possibile definirlo vi è il presupposto
per cambiarlo, soloaquestacondizione
può essereproiettato versoun futuro.
Nel caso specifico la proposta di
progettare compiti autentici e di
usare diverse metodologie e strate-
gie di conduzione della classe erano
“idee”che si sono concretizzate in un
processo di progettazione, nei risul-
tati visibili, nelle osservazioni “dopo
l’azione”. Tutto ciò ha originato uno
schema di processo denso di pas-
saggi, di quesiti, di decisioni che si
è trasformato in un nuovo schema
operativo. La reificazione di un pro-
cesso in un artefatto (la progettazio-
ne accompagnata dalla riflessione e
dalla documentazione) ha dunque
costituito il passaggio necessario
per gestire nuovamente il processo
e il cambiamento intenzionale. Oc-
corre precisare che la reificazione
appartiene non solo al singolo sog-
getto ma anche alla sua comunità:
il cambiamento diventa patrimonio
comune solo se trova una forma di
accordo o di riconoscimento nella
comunità e nell’organizzazione, di-
venta un “oggetto sociale” e ha così
una possibilità di costruire una storia
a partire dal cambiamento.
Infine, per quanto riguarda il giudi-
zio complessivo sul percorso forma-
Punti di forza del percorso formativo
Progettazione condivisa
Collegamenti interdisciplinari
Centralità dell'alunno
Supporto dei ricercatori nella realizzazione
Collegamento alla realtà
Autonomia dello studente e promozione
della capacità di ricerca
Criticità del percorso formativo
Tempi
Coinvolgimento dei colleghi, lavoro di team
Legami interdisciplinari
Valutazione delle competenze
Scelta dei contenuti
Realizzare il programma
Figura 9: Questionario docenti: aspetti di forza e criticità del percorso realizzato
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