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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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Senza titolo
china su cartoncino, 1962 ca
Fare orientamento in ambito scolasti-
co significa realizzare un progetto che
prevede spazi, tempi, risorse e pro-
grammi ben definiti ed è aggiuntivo
rispetto alla normale prassi didattica.
Nel corso della formazione, attra-
verso l’apporto offerto non solo dagli
esperti, ma soprattutto dal confron-
to e dalla discussione tra professio-
nisti, molti docenti hanno superato
questo modello e sono approdati
ad una
visione diacronico-formativa
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che vede il processo di orientamento
insito nel soggetto e sviluppabile at-
traverso opportune azioni didattiche
volte ad accrescere e a sostenere le
capacità di auto-orientarsi. È stata
questa un’importante consapevolez-
za che ha spinto i docenti a progetta-
re e realizzare interventi didattici di-
versificati, amettere in atto riflessioni
sulle pratiche didattiche routinarie e
a introdurre importanti rivisitazioni
al loro agire educativo. Nell’orienta-
mento risultano cruciali gli aspetti
decisionali legati alle scelte consa-
pevoli che tengono conto delle ca-
ratteristiche personali (punti di forza,
ma anche aspetti di sé critici), dei
traguardi che si vogliono raggiun-
gere e delle abilità e predisposizioni
che si possiedono e che fungono da
leva. Orientare, sostengono alcuni
insegnanti, significa «incoraggiare
al diritto al sogno»: è la capacità di
vedere oltre l’immediato presente,
di sapersi rappresentare il futuro, di
ricercare le giuste direzioni, di assu-
mere con coraggio le proprie scelte,
di prendere coscienza del proprio
futuro scolastico e professionale. È
indicativo anche il cambio del lessi-
co utilizzato per descrivere i processi
orientativi: da informare, guidare, in-
dirizzare… a formare, scegliere, so-
stenere l’autodeterminazione, dialo-
gare, riflettere, discutere, conoscere,
porre attenzione, essere motivati...
Lavorare in classe per orientare
gli studenti significa affiancarli sup-
portando la loro autostima, aiutarli
a comprendere le loro attitudini, le
aspettative, le potenzialità, i limiti, le
capacità, le conoscenze per decidere
con maggiore cognizione, per ma-
turare consapevolezza di sé nell’ap-
prendimento e nelle relazioni. È inte-
ressante a riguardo l’immagine di un
docente che sostiene la necessità di
«far illuminare lo studente». Dai con-
fronti avvenuti nei gruppi si sviluppa
un’idea di orientamento come com-
petenza con la quale affrontare situa-
zioni complesse. I docenti ritengono
che per orientarsi occorra conoscere
se stessi e le proprie risorse interne
(conoscenze, competenze, modalità
di gestione degli stati emotivi, con-
sapevolezza del rapporto tra sé e il
contesto…) e riuscire ad individua-
re strumenti e persone esterne che
fungano da supporto al percorso di
crescita. Ciascuno si cimenta con la
realtà cercando di percepire quanto
può essere in grado di affrontare un
particolare problema, analizza le pro-
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