QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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seconda funzione, di natura esplicita,
riguarda azioni dedicate a sostenere
la prosecuzione del percorso formati-
vo individuale (azioni rivolte amiglio-
rare la qualità dell’esperienza scola-
stica in corso e azioni di sostegno ad
esperienze di transizione formativa);
sono attività che intenzionalmente
influenzano lo svolgersi dell’espe-
rienza orientativa dello studente e
che richiedono l’intervento sinergico
e coordinato di figure professionali
interne ed esterne alla scuola.
L’orientamento assume un ruolo
diverso che governa e collega, in una
logica di integrazione, sia la formazio-
ne che l’istruzione formale. Obiettivo
diventa dunque la trasmissione di
strumenti di promozione dell’autono-
suddividendo il gruppo in sottogruppi
più ristretti e attribuendo ad ogni par-
tecipante il ruolo di attore o quello di
osservatore. I primi, gli attori, partendo
dallo stimolo fornito (Figura 3), iniziava-
no a raccontare e raccontarsi le espe-
rienze significative vissute in termini
orientativi; gli osservatori, grazie a gri-
glie appositamente predisposte, anno-
tavano quanto succedeva nel gruppo
riflessivo. Alla fine, grazie alle riflessioni
degli osservatori, si evidenziavano e di-
scutevano le questioni emerse che ve-
nivano poi sintetizzate dal conduttore
in un poster messo a disposizione dei
diversi gruppi utilizzando un’apposita
area della piattaforma prevista a sup-
portodella formazione.
Per cercare di approfondire ulte-
Figura 3: La funzione tutoriale: materiali di laboratorio
mia del soggetto, una “cassetta degli
attrezzi” che comprenda competenze
di scelta, capacità di cercare, valutare e
selezionare le informazioni, autostima
ed empowerment ricorrente, capacità
di analisi di sé, dei propri percorsi edel-
la propria progettualità
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.
I LABORATORI SULLA
FUNZIONETUTORIALE
Nella prima fase della formazione si
è lavorato in gruppi ristretti, laborato-
rialmente, sul significato della funzio-
ne tutoriale partendo dal recupero dei
vissuti e delle esperienze personali dei
docenti per arrivare a negoziare i pos-
sibili significati dell’orientare a scuola.
Ai docenti è stato chiesto di ripen-
sare alla propria esperienza scolastica
evidenziando alcuni momenti signifi-
cativi nell’acquisizione di consapevo-
lezze utili alle loro scelte scolastiche
e/o professionali a partire da una bre-
ve traccia fornita.
Per sosteneree arricchire ladiscussio-
ne si è ricorso alla
tecnica dell’acquario
riormente e quindi socializzare nel
gruppo le convinzioni e le conoscen-
ze implicite degli insegnanti riguar-
do all’idea di orientamento, nell’in-
contro successivo è stata fornita
una traccia di riflessione composta
da alcune domande aperte; in par-
ticolare, i quesiti posti partivano dal
recupero del significato dell’orienta-
mento per arrivare agli aspetti legati
alla conoscenza di sé e quindi all’im-
portanza del conoscere, ma anche
del conoscersi (Figura 4). Ai soggetti
era chiesto di rispondere individual-
mente, in forma scritta, alle doman-
de e successivamente si apriva la di-
scussione nel gruppo.
Agli insegnanti sono stati, infine,
proposti altri stimoli verbali utili a
ricondurre i discorsi fatti alle reali
prassi didattiche messe in atto nei
diversi istituti scolastici e quindi
aprire un confronto tra le azioni
realizzate nelle rispettive scuole,
riflettendo in modo particolare
sull’esercizio della funzione tuto-
riale (Figura 5).