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SPAZIO APERTO
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ALCUNE TECNICHE E
STRUMENTI: IL CERCHIO
DI SAMOA E L’OPEN
SPACE TECHNOLOGY
Alla base del successo dei pro-
cessi decisionali inclusivi è il
coinvolgimento di gruppi etero-
genei di persone, al fine di avere
diversi punti di vista rappresenta-
ti. L’approccio che si esplora nel
presente articolo presuppone la
‘perdita del controllo’ e il ‘lasciarsi
sorprendere’, cioè l’uso della par-
tecipazione non per legittimare
decisioni già prese, ma per far
emergere soluzioni nuove e ap-
procci ‘win-win’ ai problemi.
I metodi sono legati alle finalità
che ci si propone: per una sem-
plice attività di ascolto dei biso-
gni degli stakeholder o della loro
percezione su un servizio, posso-
no essere utilizzate tecniche di
‘ascolto attivo’.
IL CERCHIO DI SAMOA
Il Cerchio di Samoa
1
è una meto-
dologia di negoziazione su questio-
ni controverse, basata su un dibat-
tito regolato da precise indicazioni
che limitano il sorgere di conflitti
aperti e favoriscono dinamiche ef-
ficaci di discussione e ascolto. Il
facilitatore distribuisce le sedie for-
mando due cerchi concentrici e fa
accomodare le persone sulle sedie,
specificando che esclusivamente
nel cerchio interno sarà possibile
svolgere la discussione. Il meeting
si svolge senza la guida di una fi-
gura leader (il facilitatore, infatti, ha
unicamente il ruolo di far rispettare
le regole di esecuzione). Una volta
definito il tema della discussione le
persone che vogliono avviare il di-
battito (in genere non più di cinque)
si siedono nel cerchio interno men-
tre i partecipanti del cerchio ester-
no hanno l’obbligo di rimanere in si-
lenzio (non parlare, non bisbigliare,
non commentare e non applaudire).
Quando i membri del cerchio
esterno desiderano prendere parte
alla discussione, si alzano e sostano
in piedi dietro a uno dei membri del
cerchio interno che, entro pochi mi-
nuti ha l’obbligo di lasciare il posto
al nuovo partecipante e accomo-
darsi nel cerchio esterno, salvo poi
eventualmente rientrare nel cerchio
interno quando lo desideri, sostan-
do in piedi dietro a un altro parte-
cipante. In questo modo i compo-
nenti del cerchio interno possono
succedersi nel dibattito. L’entrata
nel primo cerchio di discussione
implica, da parte di chi sceglie di
interloquire, l’assunzione della re-
sponsabilità per favorire il buon an-
damento dei lavori.
Questo metodo di discussione
favorisce l’approccio cooperativo ai
problemi. Chi decide di intervenire,
prendendo la responsabilità di inse-
rirsi in un dibattito già avviato espo-
ne in genere il proprio punto di vista
con rispetto. Chi ha un ruolo passivo
o non costruttivo nella discussione
viene in genere presto sostituito da
uno dei membri del gruppo ester-
no. Le dinamiche di gruppo riman-
gono sempre ottimali in quanto la
discussione avviene tra un numero
limitato di persone.
L’OPEN SPACE
TECHNOLOGY
Quando ci si prefigge di definire
degli obiettivi comuni, di scrivere un
piano strategico, di ideare un’inno-
vazione nei servizi offerti o sempli-
cemente una carta dei valori comu-
ni che unifichi i diversi portatori di
interesse, lo strumento decisionale
più efficace è quello dell’Open Spa-
ce Technology
2,
che è una metodo-
logia utilizzata da circa 20 anni nel
pubblico e nel privato per risolvere
problemi complessi attraverso il la-
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