ORIENTAMENTO E SCUOLA
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co. La meta finale è
che lo psicologo la-
vori per la scuola e
che sia un membro
effettivo dell’istitu-
zione e non un suo
consulente sporadi-
co e discontinuo.
L’ipotesi del lavo-
ro di équipe è quel-
la che meglio carat-
terizza l’intervento
ideale della psico-
logia nella scuola,
lasciando allo psi-
copedagogista
la
responsabilità della
gestione degli in-
terventi di collabo-
razione con il corpo
docenti, di proget-
tazione ed elabora-
zione di strumenti
per la valutazione e
l’apprendimento.
Lo “Psicologo”, an-
che dall’analisi dei
dati, risulta favorevole a compiti
legati all’affettività, alla relazione e
ai problemi di personalità degli stu-
denti, nonché ai rapporti di intera-
zione tra studenti e insegnanti e tra
studenti e genitori.
Le problematiche legate al-
l’orientamento e all’apprendi-
mento sono giudicate oggetto di
intervento da parte di entrambi i
gruppi; è però interessante rico-
noscere la sfumatura relazionale
che esse assumono, soprattutto
per il gruppo degli psicologi. L’in-
tervento tecnico psicologico che
si potrebbe applicare a questa ca-
tegoria di problemi ha una duplice
natura: da un lato è possibile ana-
lizzare con strumenti specifici le
difficoltà riscontrate nello studen-
te e promuovere strategie efficaci
per il raggiungimento degli obiet-
tivi prefissati, in un meccanismo di
causa/effetto, problema/soluzione
pratica; dall’altro è anche possibile
ideare una prospettiva di interven-
to che, nella sua realizzazione, non
si basi solo sui sintomi presentati
dallo studente, ma che coinvolga
l’intero contesto-classe nella ricer-
ca di soluzioni al caso.
La presenza di una buona coesio-
ne e di una giusta cooperazione tra
i membri del gruppo classe, la man-
canza di conflitti e disaccordi tra
studenti o tra studenti e insegnan-
ti, l’assenza di leadership negative,
concorrerebbero al raggiungimen-
to del giusto clima per affrontare
sia i problemi relazionali/emotivi,
sia quelli dell’apprendimento. Que-
sta duplice natura delle difficoltà
cognitive fa supporre l’esistenza
di due possibili specializzazioni al-
l’interno della stessa area: la prima
riguarda la preparazione tecnica su-
gli strumenti da utilizzare per “misu-
rare” il problema e per classificarlo;
la seconda coinvolge l’aspetto rela-
zionale e di interazione con il con-
testo di riferimento dello studente,
il gruppo classe. In questo secondo
caso gli interventi che gli psicologi
potrebbero effettuare riguardano le
tecniche di dinamica di gruppo, per
riportare, o creare se non ci fosse
mai stato, l’equilibrio all’interno del-
la classe.
Una sinergia tra i due gruppi di
professionisti porterebbe sicura-
mente a un miglior clima di colla-
borazione e di intervento, ottimi
elementi per lo sviluppo delle po-
tenzialità cognitive, relazionali e af-
fettive dello studente.
I dati della ricerca fanno percepire
il desideriodi realizzazionedel Servi-
zio di Psicologia Scolastica da parte
di entrambe le categorie di sogget-
ti considerate. Nonostante alcune
diverse concezioni che psicologi e
psicopedagogisti hanno sul “volto”
ideale dello psicologo scolastico,
bisogna constatare l’alto grado di
accordo sull’introduzione di questa
figura professionale all’interno della
scuola, in uno spazio personalizzato
e in una dimensione temporale ade-
guata alle esigenze della scuola.
Interno
olio su tela, 1942