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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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un principio permane finché le
relazioni tra i concetti hanno va-
lidità scientifica (riutilizzando la
metafora della “casa”, un esem-
pio di “principio” può essere
l’“urbanistica”, la quale regola il
raggruppamento delle diverse
“case” in un dato spazio);
teorie: sono modelli astratti del-
la realtà, schemi mentali che so-
vrintendono la spiegazione e/o
la comprensione del mondo (ri-
manendo in metafora, vi sono
diverse “scuole di pensiero” che
studiano e interpretano i “principi
dell’urbanistica”).
Un'altra distinzione (di impronta
cognitivista) articola:
le conoscenze dichiarative: ovve-
ro il "sapere cosa"; sono le basi di
dati e di informazioni; in un gioco
di carte, le conoscenze dichiara-
tive riguardano la facoltà di rico-
noscere i diversi semi, le diverse
figure e, nello specifico gioco, i
valori e le gerarchie tra le carte;
le conoscenze procedurali: sono
il "sapere come", che supporta la
comprensione delle procedure;
le conoscenze procedurali rap-
presentano le regole del gioco;
sono più difficili da apprendere
rispetto a quelle dichiarative, ma
permangono molto più a lungo;
le conoscenze immaginative:
sono il "sapere verso dove" e in-
dirizzano l'invenzione di nuove
regole o, nell'esempio delle carte,
l'invenzione di nuove strategie di
gioco.
Accanto alle conoscenze, il se-
condo elemento basilare è dato
dalle azioni, ossia dalla facoltà del-
l'individuo di agire sulla realtà e di
trasformarla. Le diverse associazioni
tra conoscenze e azioni danno luo-
go ad alcuni concetti che non sono
gerarchicamente preordinati: sono
le capacità, le abilità, le competenze
e le padronanze.
La capacità è l'idoneità a fare qual-
cosa o a mettere in atto determinati
comportamenti. La capacità unisce
in modo esclusivo la conoscenza
con l'azione: una persona è capace
perché fa qualcosa, in caso contra-
rio non è capace; non esiste una
scala di capacità e per interpretare
i diversi livelli ci si avvale di un'altra
categoria interpretativa, quella del-
la abilità.
L'abilità è l'idoneità a compiere
qualcosa in modo soddisfacente
rispetto ad uno standard previsto.
In genere le abilità sono correlate
a prestazioni circoscritte in specifici
settori, e consistono nel saper svol-
gere determinati compiti con pe-
rizia e destrezza. Lo studente abile
svolge il compito in modo corretto,
nel minor tempo possibile. L'analisi
dell'abilità manifestata dagli stu-
denti conduce ad una ripartizione
dei risultati per livelli in scala.
Ed eccoci arrivati alla competenza.
In essa capacità e abilità si sostanzia-
no in una molteplicità di situazioni e
di contesti, e in questi deve render-
si operativa. Nella scuola i contesti
sono predisposti dagli insegnanti.
Se invece l’allievo affrontasse realtà
non scolastiche, ricombinando le
competenze apprese in modo per-
sonale e originale, ci troveremmo
dinanzi ad un vero e proprio siste-
ma di padronanza.
La padronanza non è una com-
petenza eccellente, ma è il modo
in cui l’allievo padroneggia men-
talmente la realtà; in essa si ri-
combinano tutte le facoltà del
soggetto: siano esse cognitive o
applicative, affettive o razionali.
Con i suoi sistemi di padronanza
il soggetto mette alla prova "nella
vita" le competenze che ha acqui-
sito "nella scuola". La scuola può
iniziare costruendo curricoli per
problemi, per situazioni, per casi:
così la competenza appresa trove-
rebbe un senso compiuto.
Fiorino Tessaro
Professore Associato di Didattica
Generale e Pedagogia Speciale
Università Ca’ Foscari - Venezia
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