QUADERNI DI
ORIENTAMENTO
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didattiche coerenti. Si vuole che
lo studente “ragioni”, che “pensi
prima di agire”, ma non ci si chiede
quali metodologie siano in grado
di favorire questo agire consape-
vole e, ancor prima, questo atteg-
giamento. L’incoerenza metodo-
logica e didattica è concausa di
disagio.
L’esigenza e diremmo quasi
l’urgenza formativa di una didat-
tica per competenze si genera
non certo per esigenze istituzio-
nali nel succedersi delle diverse
riforme, bensì all’interno di un
nuovo orizzonte formativo che
oramai abbraccia l’intero piane-
ta. Le trasformazioni sociali e dei
saperi, in particolare quelli con-
nessi alle tecnologie dell’infor-
mazione e della comunicazione,
hanno dato vita a nuove società,
veloci, complesse, flessibili, satu-
re di informazioni, ricche di pos-
sibilità, ma altrettanto di rischi di
marginalizzazione.
Nel contempo si è elaborata una
nuova concezione dei saperi: oggi
siamo consapevoli che i contenuti
dei saperi sono mobili, assiomatici,
convenzionali, e spesso sottoposti
a condizionamenti sociali non solo
nella scelta della loro rilevanza,
ma anche nella loro interpretazio-
ne. L’enciclopedismo non è solo
quantitativamente impossibile, è
anche qualitativamente inutile.
L’idea di una scuola che si limita
a trasmettere un sapere manuali-
stico da una generazione all’altra,
quasi il sapere fosse qualcosa di
stabile e oggettivo, si scontra non
solo con il fatto che il sapere cre-
sce esponenzialmente, ma anche
che quello già noto e codificato è
rimesso in discussione, si trasfor-
ma e le informazioni già possedu-
te diventano rapidamente inutili.
Un simile processo è sempre acca-
duto, ma aveva tempi lunghi, e le
variazioni tra generazioni spesso
erano minime. Oggi, invece, i sa-
peri si trasformano in modo estre-
mamente rapido e la scuola deve
dare gli strumenti per adeguare
continuamente il proprio bagaglio
culturale: non per farlo crescere
continuamente, ma per qualcosa
di più difficile, per riorganizzarlo
continuamente, per ricostruirlo
continuamente.
Le trasformazioni sociali e dei
saperi hanno modificato anche i
bisogni formativi dei giovani. Cit-
tadini di un mondo in continua
trasformazione, per orientarsi, per
poter scegliere, per poter valoriz-
zare le proprie attitudini, essi han-
no bisogno non solo di imparare,
ma di imparare a imparare, non
solo di sapere, ma di sapersi ag-
giornare, ovvero selezionare e re-
perire nuove informazioni e inse-
rirle all’interno dei propri quadri di
conoscenza. Per far questo devo-
no conoscere le strutture portanti
dei saperi, sapersi orientare nelle
discipline e, attraverso le discipli-
ne, nella società.
La risposta a questi nuovi bisogni
chiede la formulazione di un nuo-
vo sistema di obiettivi formativi,
che Lucio Guasti ritiene debbano
essere costruiti intorno a quattro
coordinate
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:
valorizzazione dell’esperienza
centralità del soggetto
centralità dell’apprendere ad
apprendere
formazione intesa come proces-
so continuo
Queste coordinate definiscono
un modello di scuola che si pone
come finalità generali della for-
mazione la significatività perso-
nale del sapere, l’autonomia dello
studente, la flessibilità cognitiva,
la consapevolezza metacognitiva
e come orizzonte formativo non
più il solo ambito scolare, ma l’ap-
prendimento continuo (long life
learning) e quindi in primo luogo
lo sviluppo della capacità di impa-
rare ad imparare, metacompeten-
za verso cui dovrebbe convergere
l’intero sistema formativo.
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