ORIENTAMENTO E SCUOLA
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scolastico (Cornoldi, Soresi 1980).
Questi soggetti, in altri termini, ma-
nifesterebbero capacità e potenzia-
lità normali: le difficoltà di appren-
dimento dipenderebbero da uno
scarso utilizzo delle proprie risorse
cognitive, riconducibili a cause di-
verse, a seconda delle diverse scuo-
le di pensiero.
Il disagio scolastico evidenzia
spesso anche deficit motivazionali,
che però non vanno confusi con la
situazione di difficoltà di apprendi-
mento. È vero che gli studenti con
deficit di apprendimento fanno re-
gistrare spesso anche bassi livelli
motivazionali, ma negli studenti
con sola difficoltà di apprendimen-
to la motivazione aumenta quando
l’apprendimento migliora. Tutto ciò
non si verifica nelle situazioni in cui
il deficit motivazionale è ricondu-
cibile ad altre cause come lo svan-
taggio socio-culturale, il comporta-
mento dei docenti, le metodologie
d’insegnamento, le dinamiche della
classe.
Il disagio si può manifestare infine
con difficoltà relazionali, per lo più
con fenomeni di aggressività, di tipo
fisico o verbale rivolti a compagni e
insegnanti, oggetti e strutture, e di
iperattività col bisogno continuo
di muoversi, incapacità di portare a
termine compiti o esperimenti co-
muni, iperimpulsività, passaggio re-
pentino da un interesse ad un altro,
distrazioni continue provocate da
qualsiasi stimolo incostante, stato
di continua ricerca di “qualche altra
cosa”, scarsa capacità di inibizione
dei propri impulsi.
DAL DISAGIO ALLA
DISPERSIONE
Il percorso del disagio scolastico
se non viene adeguatamente af-
frontato si ramifica in intrecci di ne-
gatività, in cui spesso è impossibile
differenziare le cause e gli effetti:
Disagio dello studente:
definito
come forma diffusa di “sofferenza,
come malessere, senso di frustrazio-
ne, angoscia, apatia, nausea verso la
realtà circostante, rassegnazione”.
Disagio dell’insegnante:
derivante
dalla distanza tra il reale e l’ideale
e da fattori di contesto quali le re-
lazioni interpersonali, i risultati che
si ottengono, le condizioni di lavoro,
l’organizzazione scolastica.
Disagio della famiglia:
conseguen-
te al disagio del figlio, che può por-
tare la famiglia ad allontanarsi dalla
scuola per evitare ulteriori frustra-
zioni sociali.
Frustrazione intellettuale:
intesa
come mortificazione del potenziale
cognitivo in rapporto alla riuscita
scolastica.
Devianza sociale:
riferita ad un cer-
to modo d’agire o di essere difforme
dagli standard socialmente ammes-
si e accettati.
Dispersione culturale:
situazione
tipica di reale marginalità in quanto
esclude il soggetto dalla possibilità
di darsi gli strumenti culturali ne-
Ferriera
olio su tela, 1928