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tiva” che tenga conto di tutto
quanto sopra espresso e che
abbia, al tempo, presenti le forti
necessità orientative (non sol-
tanto in ottica professionale o
formativa ma anche esistenziale)
delle quali oggi i soggetti hanno
bisogno. Questo bisogno postula
l’emergenza di competenze da
consegnare agli studenti dalle
quali la scuola non può esimersi:
competenze di scelta, compe-
tenze di selezione, competenze di
autodirezione, competenze pro-
gettuali.
Le caratteristiche che ci aiutano
a definire una didattica orienta-
tiva:
- la didattica orientativa parte
da un’antropologia positiva:
tutte le persone hanno risorse
per costruire delle competenze
e per esercitare un controllo at-
tivo sulla propria esistenza e
sui propri processi di sviluppo
(si utilizzano pertanto
metodo-
logie didattiche
, come quelle
narrative, che consentono ai
soggetti di costruirsi compe-
tenze orientative generali e di
riconoscere le risorse di cui
sono portatori), per far cono-
scere e riconoscere le cono-
scenze e le competenze man
mano che si acquisiscono (il
che comporta l’utilizzo di pro-
cedure di negoziazione, proble-
matizzazione e di co-costru-
zione);
- riguarda
tutti i cicli scolastici
in
verticale, dalla scuola dell’in-
fanzia fino, almeno, alla scuola
secondaria di II grado, ma
anche oltre: nell’educazione
degli adulti,
nel life long lear-
ning
, nella formazione con-
tinua, nell’istruzione universi-
taria;
- è trasversale e transdiscipli-
nare: portatrice di apprendi-
menti strategici, trasversali,
metacognitivi;
- è tesa a
costruire e/o potenziare
le risorse della singola persona
in apprendimento, partendo da
quelle che sono già in possesso
dei soggetti;
- mira a valorizzare ed esplici-
tare l’
aspetto formativo delle di-
scipline
negli interventi quoti-
diani in classe e a realizzare
percorsi di studio multidisci-
plinari;
- è supportata da un
progetto det-
tagliato
del processo di appren-
dimento e della
aperta dichia-
razione delle competenze
in
uscita a cui si tende;
- deve essere progettuale, reali-
stica ed operativa: intenzio-
nale, partecipata (coinvolgi-
mento), concreta, operativa,
relata alla vita quotidiana dei
soggetti ed al loro ambiente di
vita;
- è pragmatica e spendibile: valo-
rizza sia il processo che il pro-
dotto, mirando a risultati con-
creti, visibili, autopercepibili,
funzionali ed immediatamente
utilizzabili nella vita quoti-
diana, nella propria espe-
rienza;
- incentiva la riflessione su di sé:
vuole generare stimoli, rifles-
sioni, estensioni dell’espe-
rienza personale, capacità di
autovalutazione e dunque as-
sunzione di responsabilità;
- è tesa a istituire
continuità
(per
un apprendimento significa-
tivo) tra i diversi cicli scola-
stici, sia mediante appositi la-
boratori di continuità su argo-
menti interdisciplinari, sia me-
diante, un apposito tutorato da
parte degli studenti degli ul-
timi anni nei confronti dei gio-
vani in ingresso sia mediante
la definizione di curricoli verti-
cali sia mediante apposite le-
zioni ai ragazzi che si sono
iscritti per consentire loro di
sperimentare cosa può signifi-
care realmente frequentare la
scuola in cui si sono iscritti.
L’incisione sulla realtà, la com-
prensibilità e la verificabilità pra-
tica di una didattica pure com-
plessa, come è questa che ab-
biamo qui proposto, possono co-
stituire un nuovo significato per
la scuola e per l’apprendimento,
facilitando così un rinnovamento
nell’auspicio di nuove forme, più
piene e reali di cittadinanza.
NUOVE COMPETENZE PER LA SCUOLA
E DIDATTICA ORIENTATIVA
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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