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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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BREVE PROFILO BIOGRAFICO DEL PITTORE ALBINO LUCATELLO
Albino Lucatello (1927-1984), nasce a Venezia dove trascorre la giovinezza e sviluppa la pro-
pria attività artistica già durante il percorso scolastico: Istituto d’Arte, Accademia di Belle Arti,
Scuola Libera del Nudo guidata dal talento di Virgilio Guidi, scuola di Pittura diretta da Giu-
seppe Cesetti.
Entra in contatto con protagonisti e problematiche resistenziali, una convinta scelta ideologica
che si esprime specialmente nei disegni: carbonai, mondine, emarginati, figure di donne, opere
che, per stile e figurazione, entrano con evidenza nel terreno quasi imperante del neorealismo.
Lucatello imposta quindi la propria stagione pittorica, sviluppandola per periodi e per temi: i
tetti, gli orti, i delta; si susseguono le mostre personali e collettive: partecipa alla XXVIII Bien-
nale dove ottiene il Premio Tursi; gli si apre la strada dell’America e firma un contratto con una
Galleria d’oltre Atlantico che gli organizza diverse personali a Los Angeles, San Francisco, New
York, Houston; espone quindi a Madrid, a Parigi, a Sion.
Poco più che trentenne si trasferisce in Friuli, a Tarcento, e insegna all’Istituto d’Arte di Udine.
Albino Lucatello è affascinato dal nuovo ambiente, tanto da creare costantemente le proprie
opere come omaggio pittorico alle colline, ai monti, al sole, agli alberi, ai torrenti, ai fiori, alle
farfalle, agli alberi, ai tramonti del Friuli. Il tutto senza convenzionale naturalismo e con opere
che possono rasentare l’astrazione, ma non sono veramente astratte. Sono invece il prolunga-
mento di luci, colori e materie di una realtà resa poetica dall’amore per la terra friulana. In
essa Lucatello si immerge e si identifica, attraverso di essa progetta un percorso mentale e una
pratica pittorica di assoluta autonomia.
Una delle tecniche operative che Lucatello persegue in tante fasi del lavoro - oltre all’uso del
colore diversificato ma intenso, delicato ma comunque perentorio - sta nella voluta ripetizione
di segni e gesti che gli permettono di ottenere l’optimum espressivo e persino di creare ‘’con-
cetti spaziali’ attraverso le qualità della buona pittura. In questo modo dimostra la propria esi-
genza culturale di fare realismo per una via tutta nuova, che dal particolare si rapporta al
cosmo. Vi sono pertanto alcuni temi su cui insiste con accanimento: le attenzioni per il Taglia-
mento, per momenti del Friuli, per gli ostacoli e per la catena montuosa dei Musi sopra Tar-
cento, per cui “accartoccia le tele per sentirne il palpito sotto il colore, quei colori sfumati e te-
neri che lui scopre nella roccia cruda...” (Giselda Paulon).
Albino Lucatello muore improvvisamente a soli 57 anni, in una fase della vita in cui un’artista
è pronto per nuove stagioni. Non abbiamo lo spazio per elencare le moltissime esposizioni pro-
poste con le opere del periodo friulano, ricordiamo solo le grandi antologiche al Casinò Kursaal
di Lignano nel 1971, al Palazzo delle Prigioni Vecchie di Venezia nel 1976, al Centro Friulano
Arti Plastiche di Udine nel 1978. La sua “friulanità” viene sancita nel 1988 da un’ampia espo-
sizione postuma che il Comune e la Provincia di Udine gli allestiscono nella Galleria d’Arte Mo-
derna. L’ultima grande mostra a lui dedicata è stata Luce Colore Materia. Lucatello pittore del
900, che si è tenuta tra Tarcento e Udine con l’esposizione di 130 opere.
Albino Lucatello ha partecipato attivamente alla vita culturale del suo tempo, ma con civile im-
pegno; come sostiene il critico Bruno Rosada: “ha intessuto una fitta trama di discorsi e di va-
lutazioni, usando la propria opera di pittore non solo come uno strumento operativo (o crea-
tivo, se piace di più), ma soprattutto come uno strumento critico”.
Riccardo Toffoletti
Ringraziamo Giselda e Andrea Lucatello per le preziose informazioni e per aver concesso la pubblicazione delle opere.
Segnaliamo, inoltre, il documentato sito internet http/www.lucatello.it
Profilo d’artista