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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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LA CONTINUITÀ IN RETE:
UNA PROPOSTA CONTRO
Daniela De Zan
LA DISPERSIONE SCOLASTICA
INTRODUZIONE
Nell’ambito delle attività svolte
per contrastare la dispersione sco-
lastica l’ITC ”P. Sarpi” di S. Vito al
Tagliamento (PN) ha avviato un
progetto di Rete che vede coinvolti
gli Istituti Superiori di S. Vito al
Tagliamento: ITC “P. Sarpi”,
IPSIA”Freschi”, Liceo Scientifico
”Le Filandiere”, e quattro scuole
medie che costituiscono parte
della loro utenza: Scuola Media
“E. Fermi” di Casarsa, Scuola
Media “E. da Valvason” di Valva-
sone, Scuola Media di Morsano,
sezione staccata della “I. Nievo” di
Cordovado, Scuola media” D. Ali-
ghieri” di Zoppola.
L’obiettivo principale è stato natu-
ralmente quello di prevenire e
controllare la dispersione scola-
stica e gli abbandoni precoci dei
percorsi d’istruzione, di evitare
forme di esclusione culturale e so-
ciale e di promuovere la cultura
dell’inclusione e dello sviluppo
formativo della persona. Le fina-
lità hanno inteso promuovere la
continuità formativa con partico-
lare riferimento al passaggio dalla
scuola secondaria di I grado al
biennio della scuola secondaria di
II grado; mettere in atto azioni di
integrazione didattica tra attività
di aula e attività di laboratorio;
migliorare la qualità della rela-
zione tra Scuola secondaria di I
grado e Scuola secondaria di II
grado.
- a. s. 2003-04 11 casi di abbandono
- a. s. 2004-05 5 “ “
- a. s. 2005-06 3 “ “
Tab. 1: Dispersione all’ITC “P. Sarpi”
I dati sulla dispersione dell’ITC
(Tab. 1), mostrano una sensibile
diminuzione della dispersione
negli ultimi due anni e ciò senza
dubbio conferma il valore delle at-
tività messe in atto, per favorire il
successo scolastico e lo stare bene
a scuola. Per quanto riguarda le
caratteristiche degli abbandoni re-
gistrati, si devono distinguere i
casi relativi agli studenti italiani
da quelli relativi agli studenti stra-
nieri. Gli abbandoni di questi ul-
timi sono perlopiù legati a pro-
blemi linguistici, di integrazione e
di frequenze saltuarie in attesa di
un inserimento nel mondo del la-
voro. Per gli studenti italiani in-
vece si riscontrano generalmente
tre situazioni da cui scaturiscono
insuccesso e abbandono:
- allievi obbligati ad intrapren-
dere un percorso scolastico con
conseguente assenza di motiva-
zione e impegno ed esiti nega-
tivi diffusi;
- allievi che hanno scelto un per-
corso non idoneo alle loro atti-
tudini e che non hanno la deter-
minazione necessaria (soprat-
tutto nei confronti delle aspetta-
tive della famiglia), di interrom-
perlo per intraprenderne uno
diverso;
- allievi che, a fronte di difficoltà,
a volte neanche gravi, provano
un forte senso di sfiducia nelle
loro capacità e quindi non rie-
scono a produrre la giusta rea-
zione per superarle.
La scuola non può ignorare queste
realtà ed è chiamata a creare condi-
zioni di apprendimento che agevo-
lino, per chi deve imparare, la strada
per il raggiungimento degli obiettivi
stabiliti. Se è vero che i fallimenti
nella scuola sono dovuti anche a ca-
renze organizzative e di intesa fra i
docenti, è necessario trovare solu-
zioni diversificate, contestuali e ri-
volte all’apertura e all’integrazione
fra sistemi. La
rete
nasce proprio da
una forte necessità di collabora-
zione, di lavoro di squadra, di nego-
ziazione, per garantire continuità,
sostegno e metodo.
I docenti della scuola secondaria
di I grado non registrano solita-
mente casi di dispersione, ma rife-
riscono di situazioni di disagio e
di malessere che inevitabilmente
si ripercuotono sul profitto scola-
stico degli allievi rendendo difficili
le scelte per la prosecuzione degli
studi. È, evidente che queste si-
tuazioni sono destinate a peggio-
rare e a diventare cause di abban-
doni quando i ragazzi approdano
alla Scuola Secondaria di II grado.
a rete di scuole deve
creare condizioni di
apprendimento che
agevolino, per chi deve
imparare, la strada per
il raggiungimento degli
obiettivi stabiliti. Se è
vero che i fallimenti
nella scuola sono
dovuti anche a carenze
organizzative e di
intesa fra i docenti, è
necessario trovare
soluzioni diversificate,
contestuali e rivolte
all’apertura e
all’integrazione fra
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