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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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BAMBINO E CITTADINO:
ITINERARI DI CRESCITA
Micaela Silva, Irene Alessi
UN PROGETTO INTEGRATO PER IMPARARE I DOVERI
PREMESSA
In questo articolo viene presen-
tato il progetto realizzato dall’ I.
C. “Italo Svevo“ che fa parte di
una rete per contrastare la di-
spersione scolastica
1
. Il progetto
della rete denominato
“Chi l’ha
detto che la scuola non mi piace”
è attivo dal 2003 con iniziative
comuni di formazione e attività
rivolte a genitori e alunni.
Le attività formative e proget-
tuali dell’ I. C. “I. Svevo” con-
vergono nella denominazione
comune
“Bambino cittadino: iti-
nerari di crescita”
che preve-
dono iniziative volte a svilup-
pare il concetto
di doveri verso se
stessi e di doveri versi gli altri
,
con attività quali:
Educazione
alla salute, Prevenzione delle di-
pendenze, Orientamento, Preven-
zione del disagio, Recupero dello
svantaggio scolastico, Acco-
glienza
, i progetti per
“L’inseri-
mento degli alunni diversamente
abili e l’Accoglienza degli alunni
stranieri.”
COSTRUIRE LA PROPRIA
IDENTITÀ A SCUOLA
Nell’incertezza generale che av-
volge la società odierna nei suoi
aspetti politico-sociali, econo-
mici e culturali, la scuola, con
tutte le sue riforme, è chiamata a
stare al passo con i tempi, dimo-
strando grande spirito di adatta-
mento. Le si chiede di diventare
nuova
, di riscoprirsi attraente; in
realtà, non si tratta di ritrovare
chissà quali orpelli adatti ad un
restauro, ma di riscoprire, so-
prattutto in chi lavora in tale
ambito, tutta la motivazione ini-
ziale, la gioia e anche la fatica di
mettersi in gioco e di
re-impa-
rare
ad insegnare, con la consa-
pevolezza che non vi è apprendi-
mento se non attraverso una po-
sitiva interazione. Anche la re-
cente letteratura insiste nel far
presente che l’essere umano non
è separabile nelle sue compo-
nenti, così complesse e comple-
mentari, e che è il risultato delle
sue relazioni personali.
La scuola, quindi, è chiamata,
specialmente in quest’era di esi-
tazione, ad agevolare il ragazzo
nel processo di costruzione della
propria identità personale, po-
nendosi come sede in cui speri-
mentare e sperimentarsi attra-
verso il vivere sociale e le sue re-
gole. Solo privilegiando questi
aspetti diviene possibile la tra-
smissione del sapere, che resta
invece irrealizzabile se il desti-
natario non vi attribuisce un
senso e non riconosce ciò come
parte integrante del suo progetto
di vita. Pertanto l’incontro gene-
razionale deve tradursi in un
atto significativo per ogni parte
che entra in campo, disponen-
dosi ad essere educata all’auten-
ticità. Soltanto così ogni ele-
mento invece di nascondersi
dietro ad un talvolta rassicu-
rante anonimato, avrà modo di
essere guidato al riconoscimento
di sé e delle proprie differenze,
affinché, una volta scoperte, pos-
sano venire accolte e valorizzate.
Ma tale presupposto rischia di
rimanere ancora molto teorico e
quasi astratto, poiché resiste an-
cora, in chi opera in tale realtà,
una certa reticenza a sposare at-
teggiamenti innovativi, ritenuti
pericolosi perché si teme che fi-
niscano con smarrire ciò che è il
significato primario del fare
scuola, trasformando l’insegna-
mento e l’apprendimento in
un’accozzaglia di percorsi poco
spendibili in un mondo sempre
più competitivo.
Ma ciò nonostante, in questo
variegato mondo che talvolta as-
somiglia ad un teatro,vi è a volte
una maggioranza, altre volte una
minoranza tenace, combattiva e
tollerata che riesce a rilanciare e
a proporre nuove sfide su un
vecchio e abituale terreno di
gioco, riconoscendo che ai veri
protagonisti del processo di ma-
turazione deve essere data la
possibilità di elaborare emozioni
e sentimenti, scoprendo i propri
punti forti e quelli più deboli.
Operare in questa direzione si-
gnifica rendere i ragazzi attori
l fenomeno della
dispersione investe
l’esperienza soggettiva e
di relazione dello
studente, coinvolge
direttamente la
famiglia, i docenti e,
l’organizzazione delle
strutture scolastiche, dei
tempi e degli spazi di
vita di adolescenti e
adulti
I
1
I. C. “Giovanni Lucio“ di Muggia, I.T.C.,
I.P.S.C.T. “Da Vinci-de Sandrinelli” e
I.T.C. “G. R. Carli” di Trieste.
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