e realizzati, il voler arrivare ad
una meta (motivazioni intrin-
seche) che porteranno il ragazzo
lontano.
PROGRAMMAZIONE
DEL PERCORSO
FINALITÁ
• Prevenzione del disagio gio-
vanile e dell’abbandono sco-
lastico
• Motivazione dell’allievo al-
l’apprendimento
• Assunzione da parte dei ra-
gazzi di un atteggiamento re-
sponsabile nei confronti della
scuola.
OBIETTIVI
• Conoscenza in termini gene-
rali degli obiettivi del pro-
getto e delle modalità di la-
voro
• Conoscenza del significato
delle attribuzioni casuali
• Riflessione sulle cause di un
proprio successo/insuccesso
scolastico
• Ricerca di soluzioni rispetto
alle cause di insuccesso
• Ricerca delle motivazioni allo
studio
• Individuazione ed eventuale
rimozione dei propri distrat-
tori
• Capacità di utilizzo di una ef-
ficace scaletta per lo studio di
un testo.
MODALITÁ DI ATTUAZIONE
• Presentazione a inizio anno
scolastico del progetto al
Consiglio di classe, ai geni-
tori, agli studenti
• Somministrazione agli stu-
denti di tre questionari, volti
a:
- far riflettere i ragazzi sui
motivi del proprio suc-
cesso/insuccesso scolastico
- rilevare l’indice di gradi-
mento del percorso
- valutare gli obiettivi rag-
giunti.
• Incontri (tre) con i genitori
mirati alla puntualizzazione
delle varie fasi del progetto
per favorire una più costrut-
tiva collaborazione con la
scuola.
• Somministrazione finale di
un questionario ai genitori
per la valutazione dell’intero
percorso.
Ecco dunque l’importanza dei ge-
nitori che dovrebbero collaborare
con gli insegnanti, mentre com-
pito di questi ultimi diventa quello
di aiutare gli allievi a raggiungere
gli obiettivi di apprendimento e a
creare un clima scolastico favore-
vole, in cui abbia prevalenza la
cooperazione e non la mera com-
petizione.
Anche le lodi o i rimproveri pos-
sono costituire fonte di motiva-
zione: seguendo il pensiero di al-
cuni autori quali O’ Leary, Schloss
e Smith che hanno affermato che
una buona lode deve essere speci-
fica e credibile rispetto al livello di
prestazione; i docenti hanno com-
preso l’importanza che i membri
di uno stesso Consiglio di classe
facciano proprie tali indicazioni e
si sono impegnati a metterle in
pratica.
Altro aspetto cruciale su cui si
sono soffermati i docenti, sono
stati gli spazi favorevoli alla atten-
zione e alla concentrazione e i
tempi di studio che gli allievi deb-
bono osservare in classe e a casa
durante lo svolgimento dei com-
piti assegnati. Occorre far notare
ai giovani che spesso si lasciano
distrarre da un nonnulla e per-
dono, quindi, di vista gli elementi
essenziali di una spiegazione, così
come a casa si lasciano condizio-
nare da un ambiente non sempre
favorevole allo studio. Si è reso,
quindi, indispensabile farli riflet-
tere sui propri distrattori e facili-
tatori eliminando o riducendo i
primi e potenziando i secondi. I
facilitatori dell’apprendimento
possono essere ambienti silenziosi
in cui avere a portata di mano
testi e manuali necessari allo svol-
gimento dei compiti assegnati,
mentre fonte di distrazione pos-
sono essere tutte le situazioni di
disturbo della concentrazione.
Verificata la carenza degli stu-
denti nell’organizzare e pianifi-
care le proprie attività di studio,
gli insegnanti hanno puntato
sulla organizzazione del lavoro
come strumento fondamentale
per conseguire un successo. Essi
tendono ad utilizzare uno studio
95
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
30
Orientamento e scuola
1
Ci siamo rifatti anche a R. De Beni, A. Moè,
F. Pazzaglia, per citare solo alcuni degli stu-
diosi che hanno messo in luce i legami esi-
stenti tra motivazione ed apprendimento.