mente la valutazione e di racco-
gliere informazioni pertinenti per
la costruzione del giudizio valuta-
tivo.
La tecnica utilizzata fa riferi-
mento allo strumento denominato
“brainstorming valutativo”. Attra-
verso un’evoluzione dal brainstor-
ming classico, che diventa la
prima fase del brainstorming valu-
tativo, Claudio Bezzi 2 ha indivi-
duato e sperimentato in più sva-
riati settori applicativi da una de-
cina di anni, uno strumento po-
tente di strutturazione del campo
semantico dell’oggetto della valu-
tazione.
Per determinare l’efficacia di un
intervento bisogna individuare gli
indicatori che permettono di veri-
ficare se la propria azione ha pro-
dotto dei risultati e se questi sono
congruenti con gli obiettivi perse-
guiti: il prodotto finale del brain-
storming valutativo è proprio un
gruppo di indicatori del tema
esplorato.
Il brainstorming è una tecnica
molto contestuale, molto basata su
quanto avviene in quel momento,
in quel piccolo gruppo, i risultati
non sono generalizzabili, ma dà al
gruppo modo di comprendersi e di
pattuire un significato condiviso,
gli indicatori prodotti sono com-
pleti e chiari, e rappresentano ade-
guatamente la natura del progetto
che viene valutato.
1) Le fasi di realizzazione del
brainstorming valutativo
Le varie fasi del disegno valutativo
sono state contestualizzate nei tre
gruppi con riferimento agli obietti
posti dai tre progetti. Si fa riferi-
mento solo all’utilizzo del brain-
storming come strumento per l’e-
splorazione del campo semantico
e per la conseguente produzione
degli indicatori, le cui fasi sono le
seguenti:
1° fase “creativa”:
con riferi-
mento al progetto, allo spazio se-
mantico dell’intero programma, il
gruppo ha prodotto un certo nu-
mero di “stringhe”, di espressioni
verbali di varia natura: singole pa-
role, sostantivi, aggettivi, verbi,
frasi predicative, nominali, figure
retoriche di vario tipo.
La fase creativa ha consentito di
far emergere in modo disordinato
diverse idee strutturate sotto
forma di stringhe collegate seman-
ticamente al focus del brainstor-
ming
tempo: 30 minuti
setting:
- nessuna censura, si è dato libero
corso alle “idee” e nessuno ha
espresso commenti su quanto è
stato detto;
- il proprio pensiero è stato
espresso liberamente quando si
desiderava;
- ogni stringa è stata scritta su
una lavagna , nell’ordine in cui
e stata proposta;
- si sono rilette le stringhe per ve-
dere se veniva in mente qualco-
s’altro;
- si è chiusa la prima fase la-
sciando uno spiraglio per even-
tuali future stringhe che potes-
sero venire in mente.
2° fase “classificatoria”:
attra-
verso un processo induttivo si è
assemblato, messo insieme le
stringhe con affinità semantica
per costruire dei gruppi omogenei
(classi, insiemi, categorie, fami-
glie).
“Questa fase ha il sapore straordi-
nario della creazione cognitiva,
della definizione delle dimensioni
del pensiero del gruppo in merito al
concetto: il gruppo percepisce l’affi-
nità semantica e, più probabilmente
pragmatica, individua sempre in-
duttivamente un nucleo condiviso
di significato e lo amplia, lo adatta,
lo forgia nella successione di attri-
buzioni.”
3
tempo: 30 minuti
setting:
- non essendo più valide le regole
precedenti, si è discusso per
chiarire, per pattuire le cornici
di senso condivise;
- dopo aver messo un segno a
fianco della prima stringa, si
iniziò a leggere lentamente tutto
l’elenco e ogni volta che qual-
cuno riteneva che la stringa
letta potesse essere raggruppa-
bile nella stessa categoria lo di-
ceva e veniva apposto lo stesso
segno;
- qualche volta è stata proposta
una doppia attribuzione;
- le classi sono state costruite
una alla volta in successione;
- arrivati alla fine, si è tornati al-
l’inizio dell’elenco, alla ricerca
della prima stringa priva di
segni che è stata marcata con un
nuovo segno identificativo;
- e poi è stato letto daccapo tutto
l’elenco;
- e così fino a quando tutte le
stringhe sono state marcate al-
meno con un simbolo.
Interfase:
intervallo per il gruppo
(10 minuti), mentre è stato razio-
Orientamento e scuola
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
30
69
2
Claudio Bezzi, Ilaria Baldini,
Il Brainstor-
ming, pratica e teoria
, FrancoAngeli, Mi-
lano, 2006.
3
Bezzi, Baldini, op. cit. 2006.