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rapporti tendono all’essenziale o
alla critica e gli insegnanti de-
vono spesso agire senza l’ap-
poggio della famiglia nel percorso
educativo dei ragazzi.
La presenza
di culture altre
Nella nostra scuola non si regi-
stra una massiccia presenza di al-
lievi provenienti da altri contesti
culturali. Gli allievi che proven-
gono da fuori rappresentano una
piccola minoranza che general-
mente, con tempistiche diverse,
viene assimilata dal contesto ge-
nerale del paese. Lingue diverse,
tradizioni culturali diverse, ven-
gono viste come opportunità di
conoscenza e scambio e non
come minaccia. La modesta pre-
senza di queste realtà e l’am-
biente del paese favoriscono un’
integrazione lenta e senza con-
trapposizioni forti o emargina-
zioni dolorose. A questo contri-
buiscono anche diverse iniziative
di integrazione promosse dal col-
legio docenti e dal capo d’istituto
(presenza di mediatori culturali,
occasioni di approfondimenti
delle culture altre presenti nel
contesto scolastico).
Gli insegnanti ed il
consiglio di classe
Il corpo insegnante della scuola
media “Dante Alighieri” è carat-
terizzato da un gruppo di docenti
storici che, nel corso degli anni,
ha accumulato una preziosa espe-
rienza e condiviso interessi che
volentieri ha messo a disposi-
zione dei colleghi di più recente
inserimento. Pertanto, l’ambiente
scolastico si caratterizza per una
buona capacità di accoglienza,
una buona disponibilità alla tra-
smissione delle conoscenze ma
anche ad una certa disponibilità
ad accogliere il nuovo, grazie
anche alla mediazione del Diri-
gente scolastico. Questo am-
biente positivo compensa alcune
carenze dell’ambiente sociale cir-
costante e la scuola spesso fa da
motore ad iniziative culturali mo-
tivanti che si rivolgono anche al
territorio, come per esempio le
domeniche a teatro con i ragazzi
ed anche con i genitori.
La classe prima dove si è proget-
tato questo intervento, era ad in-
dirizzo musicale e quindi il consi-
glio di classe era particolarmente
numeroso, in quanto, oltre agli
insegnanti del curricolo tradizio-
nale, si aggiungevano infatti
quelli dello strumento musicale,
per un totale di 15 persone.
Il progetto di sperimentazione
della R-A ha necessariamente
coinvolto solo alcuni dei docenti
ed in particolare quelli che si ri-
volgevano al gruppo nel suo com-
plesso per un buon numero di ore
(lettere, storia e geografia, lingua
straniera 1, matematica e scienze,
educazione tecnica ed artistica),
escludendo la partecipazione di-
retta degli insegnanti di stru-
mento musicale che operano a li-
vello individuale. Gli insegnanti
di lettere, scienze matematiche e
naturali sono stati incaricati
come responsabili del progetto e
coinvolti nei rapporti con il
gruppo di riferimento a livello
territoriale del monfalconese. Le
riunioni organizzate all’interno
del consiglio di classe per discu-
tere l’andamento del progetto in
corso d’opera erano comunque
sempre aperte a tutti gli inse-
gnanti che desideravano parteci-
pare. Nelle riunioni istituzionali
del consiglio di classe tutti veni-
vano informati dei progressi e
delle iniziative relativi alla pro-
gressione del lavoro.
Gli obiettivi che gli insegnanti
partecipanti all’iniziativa si
erano posti erano l’osservazione,
l’analisi, il confronto e l’interpre-
tazione dei comportamenti propri
e del gruppo classe nel corso delle
diverse esperienze proposte, a ti-
tolo di percorso educativo, per fa-
vorire l’integrazione e lo star
bene in classe.
I ragazzi del gruppo
classe ed il problema
individuato
Il gruppo classe individuato era
composto da 22 ragazzi, nel quale
erano emersi elementi di criticità
dovuti a problemi di salute, di ordine
sociale, familiare, cognitivo e cultu-
rale che riguardavano il 40% del
gruppo. La situazione si presentava
quindi complessa perché i problemi
erano diversi ed occorreva instau-
rare un clima di accettazione reci-
proca, possibilmente solidale per
permettere una crescita educativa e
culturale significativa per ognuno e
condivisa dal gruppo.
Il comune denominatore di questa
classe era una accentuata diversità
di problematiche e di livelli cogni-
tivi. Il gruppo, dunque, avrebbe do-
vuto co-agire su percorsi dati as-
sieme agli insegnanti i quali, erano
chiamati a mediare il processo sia
del gruppo che dei singoli alunni.
Tutti gli insegnanti percepivano la
complessità della situazione e la dif-
ficoltà a raggiungere un equilibrio di
comunicazione didattica efficace.
Pur trattandosi di una classe prima,
infatti, occorreva mettere in atto da
subito delle strategie d’intervento
per contrastare il pericolo di disper-
sione scolastica che in questa classe
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Orientamento e scuola
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