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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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UN’ESPERIENZA DI
LABORATORIO TEATRALE
Fulvia Cecchini, Nadia Michelutti
CON GLI STUDENTI PROTAGONISTI
PREMESSA
Da tempo gli insegnanti hanno in-
teriorizzato che la scuola non rap-
presenta più un luogo di pura tra-
smissione di conoscenze precosti-
tuite, ma un laboratorio in cui i sa-
peri vengono costruiti insieme, un
territorio dove gli alunni impa-
rano a conoscere, comprendere e
rispettare i propri processi di ap-
prendimento in un contesto di col-
laborazione. Consapevole dell’im-
portanza di questa affermazione,
il corpo docente dell’Istituto Com-
prensivo di Basiliano dal 2002 col-
labora, con grande convinzione, al
progetto
“Star bene insieme a
scuola”
che coinvolge insegnanti e
alunni dell’Istituto dalla scuola
dell’infanzia alla scuola media.
Nel 2003 l’Istituto ha iniziato ad
operare in rete nell’ambito del
Bando Regionale di “interventi fi-
nalizzati a contrastare e riconver-
tire la Dispersione scolastica” con
una serie di iniziative didattiche
atte a favorire la motivazione sia
negli alunni sia negli insegnanti. Il
termine motivazione viene inteso
nel significato di piacere dell’ap-
prendere, alimentato da una
buona relazione educativa. Come
suggerisce Umberto Tenuta,
1
“La
scuola è, o dovrebbe essere“
, il luogo
della gioia di imparare pensando e
facendo
“Learning by doing, by
thinking and by lovin”
.
Nel corso dell’anno scolastico ap-
pena concluso, presso la scuola se-
condaria di I grado “A. Mistruzzi”
di Basiliano, nell’ambito delle atti-
vità del giovedì pomeriggio, è stato
proposto dalle scriventi un labora-
torio teatrale a classi aperte (al
quale hanno partecipato 23
alunni) che, nella sua struttura di
base, appare aderente sia alle indi-
cazioni dell’autore sopra menzio-
nato, sia alle linee guida del Pro-
getto prioritario dell’Istituto,
poiché si è riconosciuta nel teatro
non solo una possibilità creativa
per l’alunno, ma anche un valido
strumento pedagogico. Esso, in-
fatti, permette di migliorare o ad-
dirittura risolvere piccole situa-
zioni di disagio che, se trascurate,
possono portare a demotivazione
e, quindi, all’abbandono scola-
stico. Ci riferiamo ai casi di sog-
getti eccessivamente timidi che
non riescono ad esprimere ade-
guatamente i propri punti di vista,
ai ragazzi che presentano un basso
livello di autostima o carenze
espressive, agli alunni che eviden-
ziano difficoltà di autoregolazione
o incapacità di adeguarsi al con-
testo sociale rispettando le regole
comportamentali, a tutti coloro
che non sono motivati allo studio
delle cosiddette materie currico-
lari e a tanti altri ancora.
Partendo dal presupposto che il
teatro non è solo rappresentare
sulla scena un copione, ma è es-
senzialmente ricerca, abbiamo
concepito il nostro laboratorio
come un momento d’incontro, in
cui i ragazzi, attraverso svariate
strategie, sono stati coinvolti glo-
balmente come gruppo, nel quale
ciascuno, con le proprie caratteri-
stiche peculiari, ha rappresentato
un elemento di forza. In questo
modo abbiamo cercato di trasfe-
rire nell’esperienza scolastica
quanto era stato sperimentato nel
Gruppo pluriprofessionale costi-
tuito presso il Centro regionale di
orientamento di Udine, in cui si è
lavorato seguendo la metodologia
della ricerca-azione.
Inizialmente abbiamo cercato di
favorire, attraverso giochi di ani-
mazione, l’instaurarsi di relazioni
positive tra i membri del gruppo,
poiché riteniamo fondamentale
che i ragazzi si conoscano e impa-
rino a stare insieme, essendo l’at-
tività teatrale basata sulla coope-
razione. Ci è sembrato a questo
punto utile condividere le regole
indispensabili per collaborare se-
renamente insieme.
Anziché utilizzare un copione già
pronto, abbiamo deciso di co-
struire un canovaccio insieme ai
ragazzi. In una prima fase ab-
biamo dato spazio ad attività di
improvvisazione teatrale princi-
palmente per tre fini: sviluppare la
capacità creativa ed espressiva,
fare emergere i ruoli più conge-
niali a ciascun ragazzo, favorire
l’acquisizione di una maggiore fi-
ducia in se stessi.
veri protagonisti del
percorso laboratoriale
sono stati davvero gli
studenti che hanno
potuto così sperimentare
come anche gli errori
possano essere occasione
di apprendimento. Aver
vissuto questa esperienza
ha consentito loro di
confrontarsi con i propri
limiti e di superare gli
ostacoli acquisendo così
una maggiore fiducia
nelle proprie risorse
personali
I
1
Umberto Tenuta