RIVISTA ok - page 29

“È un insieme di caratteri
vari, molto differenti tra loro”
(Celestina).
Il gruppo viene vissuto come
solidale e di reciproco aiuto
“In questa classe mi trovo bene
perché c’è sempre qualcuno che
mi alza il morale: qui nessuno
si sente a disagio perché ci co-
nosciamo a vicenda” (Re-
nato).
“Nella mia classe io mi trovo
molto bene: ci sono molti nuovi
amici che quando sono triste
mi rincuorano con una bat-
tuta” (Domenico).
“E’ molto bello avere una
classe armoniosa e divertente
come la mia perché anche il
compagno più triste che ab-
biamo, alla fine lo vediamo ri-
dere e divertirsi anche più di
noi” (Caterina).
“Mi piacciono i miei com-
pagni perché quando sono ve-
nuta in classe sono venuti a
prendermi, no ero da sola che
non mi davano nessuna atten-
zione […]. Adesso lo so a par-
lare la lingua italiana e mi
trovo bene con i miei com-
pagni. Loro quando no ho sa-
puto scrivere mi aiutavano a
parlare e mi correttevano”
(Anita, in classe da quattro
mesi).
Le critiche vengono fatte ai
comportamenti, non alle per-
sone; non c’è desiderio di
esclusione
“La cosa che non mi piace pro-
prio é quando bisogna essere
seri e A., E. e H. fanno baccano
e la lezione non prosegue. Spero
che A., E. e H. smettano di fare
chiasso e che le vacanze gli ser-
vano a riflettere e che il pros-
simo anno siamo la classe mi-
gliore” (Sergio).
“Della mia classe cambierei
solo le parole di alcuni bam-
bini”(Caterina).
“Di questa classe io cambierei
il comportamento di alcuni
compagni che interrompono la
lezione e disturbano metten-
dosi in mostra davanti a tutta
la classe e facendo perdere
tempo”(Carlo).
Accoglienza dei problemi del-
l’altro
“Quando facciamo lezione mi
sento sereno e felice perché ac-
canto a me ci sono i miei più
cari amici che sono quasi
sempre pronti ad aiutarti
quando sei in difficoltà”
(Sergio).
“Non è facile avere tanti amici
che ti circondano, ti aiutano, si
preoccupano e ti sostengono!”
(Lara).
La conoscenza stempera i
conflitti
“All’inizio i miei compagni mi
sono apparsi un po’ strani e c’è
stata qualche antipatia, ma
conoscendoli bene sono sparite
tutte” (Alessia).
“Adesso che sto con A. in banco
no è male, ho visto che è buono,
ma prima, quando ho sentito
che devo stare con lui in banco,
ero arrabbiata” (Anita, in
classe da quattro mesi).
“Per fortuna nella mia classe
siamo tutti amici, compreso
qualche litigio o brutti scherzi;
certo, c’è qualcuno che disturba
durante le lezioni, ma non per
questo abbiamo avuto diffi-
coltà nel conoscerci, anzi, già
nel primo mese ognuno era a
conoscenza dell’altro” (Re-
nato).
I punti deboli: il comporta-
mento di alcuni, l’organizza-
zione
“Nella mia classe c’è solo una
cosa che va cambiata: l’orga-
nizzazione. Noi abbiamo
creato un regolamento in cui
ognuno doveva far rispettare
una regola e accudirla così che
ognuno di noi sia ben regolato
e organizzato, ma […]” (Re-
nato).
“Vorrei cambiare il comporta-
mento di alcuni compagni,
perché la classe sia più silen-
ziosa e brava” (Ermanno).
Le attività ed esperienze che
hanno costruito il gruppo
“Quando abbiamo da fare
qualche lavoro per la classe i
prof. ci dividono in gruppi e
noi restiamo sempre uniti e ci
divertiamo tanto giocando,
parlando e lavorando […]. I
lavori nel gruppo ci sono ser-
viti per conoscerci, perché nei
gruppi ci siamo resi conto delle
nostre capacità” (Caterina).
“L’esperienza che ci ha fatto
conoscere meglio per me è il
rapporto con gli insegnanti e
con la scuola” (Sergio).
“Alcune esperienze che ci sono
servite tantissimo a conoscerci
sono state la gara di orientee-
ring al parco del Cormor dove
siamo stati tutti uniti nello
sport e il lavoro sulle biografie
che è stato importante da due
Orientamento e scuola
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
30
27
1...,19,20,21,22,23,24,25,26,27,28 30,31,32,33,34,35,36,37,38,39,...111
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