RIVISTA ok - page 26

compagni quale significato perso-
nale avesse. Ognuno aveva a di-
sposizione alcuni minuti per l’e-
sposizione davanti alla classe; i
compagni dovevano ascoltare in
silenzio, senza fare commenti e
alla fine potevano porre alcune
domande. Se il ragazzino che si
presentava dimostrava difficoltà
ad esprimersi nel raccontare, i
compagni potevano aiutarlo anche
prima, con domande che gli per-
mettessero di focalizzare gli argo-
menti e di strutturare la presenta-
zione ma, ancora una volta, evi-
tando commenti o giudizi su
quanto andava dicendo. Durante
l’ascolto i ragazzi dovevano com-
pilare una tabella indicando il
nome del compagno che parlava,
l’oggetto che aveva portato e il mo-
tivo per cui l’aveva scelto.
Per una prima valutazione delle
abilità nello scritto da parte del-
l’insegnante è stato chiesto ai ra-
gazzi di presentare il loro inter-
vento in un testo dal titolo
“Un
oggetto parla di me”
, la cui scaletta
era stata concordata in classe. La
lettura di alcuni testi fatta insieme
ai ragazzi ha dato modo di presen-
tare agli alunni i criteri di corre-
zione del testo scritto usati dalle
insegnanti e di sperimentarli in-
sieme.
I materiali relativi a queste attività
venivano man mano raccolti da
ciascun alunno in una sezione del
quaderno di italiano denominata
“conoscenza (di sé e dei com-
pagni)”, preludio di quello che
dalla seconda classe diventerà il
vero e proprio settore “orienta-
mento”, agli alunni non ancora
presentato in questa veste.
Parallelamente si è lavorato alla
costruzione del regolamento di
classe: dall’elencazione delle
cinque regole più importanti ope-
rata a coppie, si è passati alla ste-
sura di una lista collettiva che è
stata sfrondata e distinta per cate-
gorie in un lavoro a classe intera.
Successivamente, si è proceduto
alla progettazione e elaborazione
del cartellone, operata coinvol-
gendo tutti i ragazzi ma in un la-
voro per gruppi. Alla fine ciascun
alunno ha inserito sul quaderno il
testo del regolamento, che è stato
allegato anche al registro di classe.
A partire dal mese di ottobre si è
avviata, con la collaborazione di
tutti gli insegnanti del Consiglio di
classe, la registrazione quotidiana
dell’appello delle emozioni. Ogni
alunno all’inizio delle lezioni ri-
spondeva all’appello con un nu-
mero da 0 a 10 che esprimeva il
suo stato d’animo in quella mat-
tina. L’insegnante riportava i dati
su un apposito registro; mensil-
mente i dati raccolti dovevano es-
sere inseriti in un grafico e perio-
dicamente venivano commentati
dagli alunni in incontri gestiti
dagli insegnanti nella forma del
circle time.
Parallelamente in classe si svolge-
vano letture antologiche tratte dal
libro di testo e da altri libri pro-
posti dall’insegnante, riguardanti
storie di ragazzi che si trovavano
nella situazione di dover inte-
grarsi in contesti nuovi. L’analisi
del testo veniva svolta spesso in
coppie, variando frequentemente
la loro composizione.
Un altro elemento utile per la co-
noscenza e l’integrazione ha ri-
guardato la posizione nell’aula:
durante tutto il corso dell’anno gli
alunni sono stati spostati di banco
mensilmente, abituandosi così a
relazionare e a lavorare con tutti i
compagni, spezzando e ricompo-
nendo continuamente alcune di-
namiche e costringendo i ragazzi a
guardare la classe, l’aula, gli inse-
gnanti, da diversi punti di vista
(anche nel senso concretamente
spaziale).
Nelle prime settimane è stata pro-
posta la visione del film
Non uno
di meno
,
1
che ha per protagonisti i
bambini di una scuola in un pic-
colo villaggio della campagna ci-
nese. La proiezione ha fornito l’oc-
casione per riflettere sull’organiz-
zazione della scuola e sul rapporto
insegnante-alunni partendo da un
contesto che, pur molto lontano
da quello dei ragazzi, presenta ele-
menti strutturali ed affettivi che
permettono agli alunni contempo-
raneamente il distacco e il rispec-
chiamento. Si è riflettuto inoltre
su quanto sia importante per la
vita nella classe la presenza e l’ap-
porto di tutti,
non uno di meno
.
Alla fine di ottobre è stato impo-
stato un lavoro sulle biografie dei
compagni, che si è protratto in fasi
diverse per tutto l’arco dell’anno.
Prendendo lo spunto da un libric-
cino
2
per bambini è stato proposto
ai ragazzi di intervistare un com-
pagno, per poi scrivere una sua
breve biografia. Insieme alla classe
si è predisposta una lista di do-
mande possibili, riguardanti i mo-
menti principali della vita di cia-
scuno, dalla nascita al presente.
Gli alunni poi, a coppie, hanno ap-
profondito e personalizzato il que-
stionario e si sono intervistati re-
ciprocamente. Utilizzando le
informazioni ricevute, ciascuno
ha steso un breve testo biografico
sul compagno intervistato.
Nello stesso periodo si è proposta
LA COSTRUZIONE DEL GRUPPO CLASSE
ATTRAVERSO LE DISCIPLINE:
24
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
30
1
FilmNon uno di meno, 1999, regia di Zyang
Ymou.
2
G. Quarenghi, Ci scriviamo la vita?, Edi-
trice Bibliografica, 1992, Milano.
1...,16,17,18,19,20,21,22,23,24,25 27,28,29,30,31,32,33,34,35,36,...111
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