Questo intreccio di punti di
vista e di campi di competenze
ha reso più ricco e fecondo il
lavoro, permettendo di supe-
rare le difficoltà, favorendo lo
sviluppo di saperi cercati in-
sieme e la condivisione di si-
gnificati, permettendo di indi-
viduare prospettive nuove che
prima non si vedevano.
“Il nostro occhio è come se fosse
costituito da fotogrammi che si
succedono e che classificano e
ordinano tutto entro certe forme
e colori prefissati (…). Stac-
carsi dall’occhio automatico
implica dei ri-pensamenti sul
nostro modo di vedere e delle
aperture ad altri sguardi per
riaprire prospettive alla cono-
scenza: riflessioni e suggestioni
che ci vengono dai confronti,
dagli incontri e dagli scontri
con chi ci fa vedere un sapere
non conosciuto e ci fa ri-cono-
scere quanto conosciamo.”
5
All’interno del gruppo ognuno
si esprime liberamente in un
clima di fiducia, senza timore
del giudizio, nel riconosci-
mento reciproco per uno
scambio di esperienze, cono-
scenze, sensibilità diverse. È
occasione di incontro di per-
sone motivate che in un clima
di collaborazione si confron-
tano per un cambiamento.
Questo stile relazionale è favo-
rito sicuramente dalla cono-
scenza reciproca all’interno di
un gruppo consolidatosi nel
tempo, e insieme rimane
aperto a nuovi ingressi: un
gruppo che si conosce è in
grado di accogliere, valoriz-
zare, creare nuove dinamiche;
viene però anche da una scelta
e condivisione di linee, da un
incrocio delle prospettive, pur
con opinioni a volte diverse su
specifiche questioni.
La costruzione e la dinamicità
del gruppo sono centrali,
rafforzate da una prepara-
zione accurata delle attività di
ogni incontro da parte delle
operatrici del Centro regionale
di orientamento.
Il Gruppo di ricerca-azione ha
sperimentato dunque rela-
zioni aperte, che divenivano
modello di azione anche in
altri ambiti all’interno della
scuola (con i colleghi, con gli
alunni). Non si tratta infatti
di un gruppo autoreferen-
ziale, ma di una realtà stretta-
mente collegata all’attività di
gruppi di insegnanti o di interi
Consigli di Classe che in ogni
istituto lavorano in riferi-
mento costante alle metodo-
logie elaborate all’interno del
Gruppo pluriprofessionale.
IL TEMA
Come argomento di lavoro il
Gruppo ha scelto una tematica
trasversale, quella della moti-
vazione all’apprendimento,
considerata elemento fon-
dante per promuovere il be-
nessere e contrastare la di-
spersione scolastica.
All’interno della discussione
ne sono stati evidenziati e va-
lorizzati gli aspetti di curiosità
nell’apprendere e spinta verso
il piacere della conoscenza,
ma anche le dimensioni legate
all’autostima e alla relazione
positiva.
Lo sviluppo della motivazione
implica uno scambio reciproco
fra insegnanti e alunni. Come
suggerisce Mario Polito, per
far rifiorire la motivazione ad
apprendere è necessario
“in-
contrare gli studenti come per-
sone, accogliere e rispettare i
loro bisogni di conoscenza, pren-
dersi cura del loro processo di
apprendimento”.
6
Nell’attività dei docenti di-
ventano dunque imprescindi-
bili il coinvolgimento degli
studenti, protagonisti dell’ap-
prendimento, l’uscita dall’in-
dividualità per condividere
prospettive con colleghi e
alunni, la co-progettazione a
tutti i livelli (gruppo di rete,
colleghi di istituto, alunni).
Risulta però fondamentale
partire dalla riflessione sulla
motivazione dell’insegnante,
condizione necessaria per un
insegnamento significativo ed
efficace, aperto alle sfide che i
ragazzi lanciano, disponibile
ad usare la propria disciplina
come strumento per far cre-
LAVORARE IN RETE PER APPRENDERE IN GRUPPO
18
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
30
5
F. Olivetti Manoukian, G. Mazzoli, F. d’An-
gella, Cose (mai) viste. Ri-conoscere il lavoro
psicosociale dei Ser.T., Carocci, Roma, 2003,
p. 15.
6
M. Polito, Guida allo studio: la motivazione.
Come coltivare la voglia di apprendere e sal-
vare la scuola, Editori Riuniti, Roma, 2003,
p. 2.