esprimersi senza sentirsi giudi-
cato per quello che dice o per i si-
gnificati che comunica. Anche
qui si deve scegliere un’imposta-
zione, dare un’impronta.
Dobbiamo dunque pensare a co-
struire un clima di fiducia, in cui
ognuno, insegnante compreso, sia
certo di poter esprimersi venendo
accolto e non valutato: è neces-
sario distinguere la valutazione
sulle prestazioni, dovuta in un
processo di apprendimento scola-
stico, dalla valutazione sulla per-
sona e sulle sue caratteristiche.
Dobbiamo creare un clima in cui
nessuno abbia paura di espri-
mersi, un clima in cui si accettano
le persone anche riconoscendo i
loro difetti e i loro sbagli, senza ri-
muoverli in un buonismo facile,
ma sapendoli esplicitare e acco-
gliere nel gruppo, rimandandoli
digeriti
, in un processo dove ven-
gono rifiutati i comportamenti
non consoni, mai le persone che li
attuano.
PENSARE
L’INSEGNAMENTO
DISCIPLINARE
Tutto questo pensando a ragaz-
zini di undici anni, che arrivano
alla scuola media con paure,
nuove responsabilità da affron-
tare, nuovi compiti da saper ge-
stire, argomenti sempre più com-
plessi da studiare, una più diffi-
cile e stimolante occasione per
crescere.
Tutto questo, ancora, con l’im-
pegno dell’insegnamento di disci-
pline aventi caratteristiche pro-
prie, obiettivi cognitivi da rag-
giungere, abilità da costruire e
rafforzare: saper ascoltare, parlare,
leggere, scrivere, orientarsi nel-
l’ambiente vicino e lontano, saper
leggere e produrre codici, ricono-
scere fatti e fenomeni collegan-
doli fra loro.
Le discipline, dunque, viste nei
loro aspetti interni, nella loro epi-
stemologia, ma considerate anche
nella loro dimensione orientativa
per l’utilità che hanno nella cre-
scita intellettuale e umana dei ra-
gazzi e nella costruzione di sé,
per il senso che devono assumere
per gli studenti (per ciascuno e
per il gruppo che apprende).
Tante domande, tanti pensieri.
LA SCELTA DI UNA
MODALITÀ PREVALENTE
Per cercare alcune possibili ri-
sposte, sempre provvisorie, si è
pensato ad una modalità di lavoro
non unica, ma prevalente: l’atti-
vità in piccolo gruppo.
Lavoro di gruppo, lavoro in gruppo:
perché?
- per confrontarsi, compensarsi,
moderarsi e stimolarsi, impa-
rare dagli altri;
- per superare le paure, soprat-
tutto la paura dell’esposizione di
sé come singolo in un contesto
allargato;
- per sentirsi incoraggiati;
- per costruire l’identità dal con-
fronto e gradualmente la sicu-
rezza personale;
- per imparare a studiare, a co-
struire conoscenza insieme;
- per imparare a riflettere sul pro-
prio apprendimento;
- per riconoscere, affrontare, su-
perare conflitti;
- per acquisire un’abilità oggi fon-
damentale, quella di lavorare in
team, che spesso viene data per
scontata o considerata non pas-
sibile di acquisizione graduale.
Lavoro di gruppo, lavoro in gruppo:
come?
- in modalità cooperativa: con
ruoli e funzioni definiti ma in-
tercambiabili, sperimentando
l’interdipendenza;
- a coppie;
- in piccoli gruppi eterogenei sta-
biliti prima dagli insegnanti, poi
anche dagli alunni stessi in
base a criteri negoziati e condi-
visi in classe;
- imparando a lavorare sul com-
pito, ma anche a riflettere sul
compito e su come è stato
svolto;
- impegnandosi in attività cogni-
tive, ma non solo (la gara di
orienteering, per esempio).
LE ATTIVITÀ SVOLTE IN
CLASSE
L’attività ordinaria, quella che
ogni insegnante programma co-
munque, è stata pensata in que-
st’ottica. Si sono scelti argomenti,
tipologie testuali che normal-
mente si affrontano alle medie,
cercando di seguire quel solco,
quel filo di pensiero: la costru-
zione del gruppo classe attraverso
le discipline.
Alla conoscenza personale e reci-
proca è stato dato spazio dal primo
all’ultimo giorno di scuola.
All’inizio sono state proposte al-
cune attività di conoscenza se-
condo il protocollo preparato negli
anni dai colleghi dell’istituto: dati
personali, gusti, preferenze, auto-
ritratti.
In questo quadro si è inserito il la-
voro sulle quattro abilità della
lingua. Per il parlato (e parallela-
mente per l’ascolto), si è chiesto a
ciascun alunno di portare a scuola
un oggetto caro e di spiegare ai
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Orientamento e scuola