14
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
30
UNA SCUOLA PER IMPARARE
STANDO BENE
Fiorenza Vuzza
IL PUNTO DI VISTA DI UN DIRETTORE DEI SERVIZI SCOLASTICI
PREMESSA
Da tre anni lavoro in qualità di
direttore dei servizi nell’Isti-
tuto Comprensivo di Basiliano,
istituto che aderisce, svolgendo
anche la funzione di Capofila,
ad una rete di scuole per l’at-
tuazione di un progetto finaliz-
zato al superamento della di-
spersione scolastica.
Il progetto, completamente fi-
nanziato dalla Regione Friuli
Venezia Giulia, si avvale del
supporto indispensabile dell’é-
quipe del Centro di Orienta-
mento di Udine che la regione
mette a disposizione delle
scuole.
La rete, costituita nel 2003 con
un gruppo di 5 scuole, vede
nell’a.s. 2006/07 la partecipa-
zione di dieci istituti della pro-
vincia di Udine
1
con un incre-
mento progressivo e costante
che dimostra come nelle scuole
è sempre più avvertita, sicura-
mente da parte degli operatori
più sensibili e motivati, l’esi-
genza di dotarsi degli stru-
menti atti, se non a risolvere,
quantomeno ad affrontare il
problema drammatico dell’ab-
bandono scolastico.
Questo obiettivo grande, ambi-
zioso e secondo me irrinuncia-
bile nella scuola di oggi, anima
il gruppo di operatori scolastici
e regionali che, con passione,
anno dopo anno, sta soste-
nendo il progetto. Di questo
gruppo ho la fortuna di far
parte e l’esperienza fin qui ma-
turata mi ha rafforzato in una
convinzione e cioè che quanto
nella Scuola avviene e si rea-
lizza dipende sicuramente
prima di tutto dall’operato dei
docenti, ma gli obiettivi che
una scuola persegue vengono
realizzati più che con l’appro-
vazione dei vari POF con il
coinvolgimento reale, fattivo e
operativo di tutto il personale.
Per combattere il disagio e di
conseguenza l’abbandono sco-
lastico è indispensabile, a mio
avviso, prima di ogni altra cosa
far si che la scuola rappresenti
per il bambino della scuola del-
l’infanzia come per il ragazzo
delle superiori il luogo dove si
può imparare stando bene,
dove ci si può trovare a proprio
agio anche studiando, dove
tutti, dal dirigente, al docente,
al personale Ata, sono consa-
pevoli del proprio ruolo e di-
mostrano per primi di sentirsi
a proprio agio nello svolgere il
proprio compito e non di svol-
gerlo loro malgrado.
Penso che costruire questa si-
tuazione sia estremamente
arduo e complicato ma non
utopico, e voglio credere sia
possibile attraverso la motiva-
zione. E, quindi, attraverso la
possibilità di far nascere la mo-
tivazione laddove non c’è, di
recuperarla se si è affievolita,
di accrescerla se è già forte. La
motivazione a vivere in un am-
biente reso migliore, affinché
chi lo frequenta non si senta
un estraneo malcapitato, sia
esso un operatore, un genitore
o un allievo; soprattutto dove
ogni allievo possa, al di là delle
scelte future, compiere un per-
corso di studio, dell’obbligo
prima e delle scuole superiori
poi, adeguato alle proprie ri-
sorse.
Forse solo così si riuscirebbe a
contrastare il danno della di-
spersione scolastica.
L’abbandono dovuto ad insuc-
cesso scolastico rappresenta il
più delle volte la perdita di fi-
ducia nei confronti dell’istitu-
zione scuola ma soprattutto, ed
è ancor più grave, la perdita di
fiducia in se stessi e nelle pro-
prie capacità. Riacquistare
questa fiducia alcune volte di-
venta impossibile specie con si-
tuazioni familiari difficili alle
abbandono dovuto
ad insuccesso scolastico
rappresenta il più delle
volte la perdita di
fiducia nei confronti
dell’istituzione scuola
ma soprattutto, ed è
ancor più grave, la
perdita di fiducia in
se stessi e nelle
proprie capacità
L
’
1
Quattro di istruzione secondaria di II grado,
quattro di istruzione secondaria di I grado e
due Istituti Comprensivi.