non possono essere esaustivi
rispetto al compito atteso: il
risultato non è la somma tra
le singole parti, è il valore ag-
giunto costituito dal progetto
di tutti.
Per raggiungere questo scopo
è necessario avere una vi-
sione unitaria del compito:
nel nostro caso mi piace pen-
sare che è stata un’avventura
condivisa
intrapresa da molti.
L’intraprendere è legato al
concetto di viaggio che rap-
presenta un modello mentale
dove la ricompensa non deve
essere il punto di arrivo, ma il
processo stesso:
‘People with a high level of
personal mastery live in a
continual learning mode.
They never ‘arrive’. Some-
times, language, such as
the term ‘personal ma-
stery’ creates a misleading
sense of definiteness, of
black and white. But per-
sonal mastery is not so-
mething you possess. It is a
process. It is a lifelong di-
scipline. People with a high
level of personal mastery
are acutely aware of their
ignorance, their incompe-
tence, their growth areas.
And they are deeply self-
confident. Paradoxical?
Only for those who do not
see that ‘journey is the
reward’.
6
Anche nel nostro caso si può
parlare di
learning organiza-
tion
, l’apprendimento orga-
nizzativo che conduce a un
duplice risultato: le persone
apprendono e auto-appren-
dono e nel contempo ap-
prende anche l’organizza-
zione in cui operano, sia essa
la singola scuola o, come in
questo caso, un gruppo tra-
sversale in grado di trasferire
la ricaduta nelle diverse
scuole. Il fattore determi-
nante è il clima, che è posi-
tivo se prevale la partecipa-
zione, la sicurezza nelle cose
da fare, la trasparenza delle
azioni intraprese e, soprat-
tutto, se tutti si rendono
conto che il proprio modo di
leggere la realtà non è l’unico
e accettano di mettere in di-
scussione il proprio punto di
vista.
Nel nostro gruppo il con-
fronto su idee, programmi,
azioni è stato costante e
sempre in termini collabora-
tivi (si aggredisce il problema,
non le persone).
Le persone hanno saputo fare
lavoro di squadra, inverando i
quattro fattori fondanti del
metodo cooperativo:
- il gruppo
(la forza della relazione);
- il tutoring
(la forza dell’essere uno
maestro dell’altro);
- il conflitto socio-cognitivo
(la forza della divergenza);
- la co-costruzione
(la forza del cercare as-
sieme).
Il saper vedere con
occhi
nuovi le cose di sempre
, la di-
sponibilità a mettersi conti-
nuamente in gioco, l’accetta-
zione delle sconfitte come
sfide per cambiare sono, a
mio avviso, tutti aspetti di
un’organizzazione matura e
consapevole che si attrezza
per governare la complessità
e l’incertezza.
Il tempo ritrovato è stato
un’altra variabile positiva: gli
incontri non sono validati dal
mero prodotto, ma dal pro-
cesso innescato, dalle idee
germinate, dalle relazioni in-
tercorse; in una società osses-
sionata dalla sindrome di non
sprecare tempo, anche l’es-
sere riuscita a ritagliare uno
spazio dedicato alla ricorsi-
LO SCOPO DELLA RETE È CONTRASTARE LA DISPERSIONE SCOLASTICA
NELL’OTTICA DEL SUCCESSO FORMATIVO
12
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
30
6
“Le persone con un notevole livello di padro-
nanza personale vivono in una modalità di
apprendimento continuo. Non “arrivano”
mai. Talvolta un vocabolo come “padro-
nanza” crea un significato fuorviante di defi-
nitivo, di bianco e nero. Ma la padronanza
personale non è qualcosa che si possiede. È un
processo. Una disciplina per tutto l’arco della
vita. Le persone con un alto livello di padro-
nanza sono acutamente consapevoli della loro
ignoranza, della loro incompetenza, delle aree
di crescita. E sono profondamente sicuri di se
stessi. Paradossale? Solo per coloro che non ca-
piscono che “il viaggio è la ricompensa”. The
Fifth Discipline. The Art and Practice of the
Learning Organization, Peter Senge