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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
28
del progetto in possesso di buone
risorse individuali per fronteggiare
attivamente la transizione lavorati-
va. Dato il contesto di somministra-
zione va considerata tuttavia la
possibilità che le risposte possano
aver subito l’effetto di
desiderabilità
sociale
: volendo presentarsi in
maniera positiva nei confronti di
chi avrebbe dovuto aiutarli a reinse-
rirsi nel mondo del lavoro, le perso-
ne possono aver alterato in parte le
risposte per apparire molto attive e
disponibili a nuove esperienze di
lavoro.
Il buon livello di attivazione nei
confronti della ricerca di un’alter-
nativa occupazionale può comun-
que dipendere anche dal fatto che
le persone interpellate si trovano
nella condizione di disoccupazione
da poco tempo: la letteratura sul
tema mostra infatti come a breve
termine la reazione alla perdita del
lavoro tende con maggiore proba-
bilità ad essere di tipo attivo, men-
tre sul lungo periodo la condizione
di disoccupazione produce un
atteggiamento maggiormente pas-
sivo e rinunciatario (Saks e
Ashforth, 2000). Questi dati confer-
mano l’opportunità di un interven-
to di accompagnamento nella tran-
sizione che mantenga alta la moti-
vazione a cercare una nuova occu-
pazione.
Come ipotizzato sulla base della let-
teratura (Wanberg, 1997; Aspinwall
e Taylor ,1992), una risorsa persona-
le di
coping
quale il controllo interno
percepito sulla situazione facilita la
messa in atto di comportamenti di
ricerca attiva di un’alternativa occu-
pazionale, ma non influenza in
maniera significativa la partecipa-
zione al progetto, né i suoi esiti.
È probabile che persone con diffe-
renti livelli di locus interno decida-
no di partecipare per motivazioni
diverse: mentre chi ritiene le pro-
prie competenze e capacità centrali
ai fini di trovare un nuovo lavoro
può considerare la proposta come
un ulteriore strumento per esercita-
re il proprio controllo sulla situazio-
ni, le persone con un locus interno
minore possono considerare l’inter-
vento come un aiuto “esterno” al
ricollocamento. Ad ogni modo il
fatto che le persone maggiormente
attive nella ricerca di informazioni
circa le possibilità di ricollocamento
siano più propense a partecipare al
progetto fa escludere l’ipotesi che la
presentazione del progetto stesso
sia stata poco efficace e non abbia
saputo chiarire la volontà di rende-
re i partecipanti protagonisti attivi.
Non trova invece conferma l’ipotesi
che l’anticipazione di eventi positi-
vi riguardo al proprio futuro pro-
fessionale si accompagni con mag-
giore probabilità a comportamenti
di ricerca attiva del lavoro, così
come un atteggiamento ottimista
non risulta influenzare la scelta di
partecipare al progetto.
L’atteggiamento verso il futuro
professionale, invece, sembra con-
dizionare l’esito del progetto, in
modo che le persone maggiormen-
te ottimiste tendono a re-inserirsi
nel mondo lavorativo direttamente
alla fine dell’intervento piuttosto
che affrontare un percorso di riqua-
lifica professionale. Questa associa-
zione può essere dovuta in parte
alla funzione di risorsa personale
che l’anticipazione di eventi positi-
vi può svolgere, contribuendo a
mantenere alta la motivazione a
continuare la ricerca di un’occupa-
zione anche in seguito ai primi
Orientamento e Società
Tab 3:
Regressione logistica sulla variabile dipendente “Esiti del progetto”
Nota:
N = 54. Esito del progetto (0 = corso di formazione; 1 = inserimento lavorativo)
* p< 0,05
Blocco 1
Blocco 2
Blocco 3
Odds ratio (95% CI)
Odds ratio (95% CI)
Odds ratio (95% CI)
Genere (1)
3,488
3,577*
9,011*
Locus interno
,880 (,411-1,89)
,765 (,22-2,67)
Ottimismo
2,678* (1,13-6,34)
2,741* ( 1,14-6,60)
Ricerca attiva informazioni
,895 (,28-2,86)
Canalizzazione impegno
1,465 (,65-3,16)
% di previsioni corrette
72,2%
1...,35,36,37,38,39,40,41,42,43,44 46,47,48,49,50,51,52,53,54,55,...80
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