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prima vista contraddittorio rispetto
alla logica comune, potrebbe avere
una doppia valenza; positiva, per-
ché starebbe ad indicare che le
scuole offrono le stesse opportunità
di fronte ai momenti di transizione
e perciò non vi sarebbero più delle
differenze significative tra i singoli
percorsi; negativa, perché ciò elimi-
nerebbe la specificità dei singoli
istituti.
AREA COMPETENZE
ORIENTATIVE
DI MONITORAGGIO
Con riferimento alle competenze
orientative di monitoraggio, il ri-
sultato più interessante è emerso
relativamente alla variabile ‘per-
corso di studi’, nello specifico per
la dimensione ‘ricerca attiva di
informazioni sul lavoro’ e ‘ricerca
attiva del lavoro’. Infatti, l’analisi
dei punteggi ha evidenziato un
valore decisamene alto dei liceali
(media = 3.70 e DS=0.71) rispetto
ai professionali (media = 3.10 e
DS 0.76) e ai tecnici (media = 2.97
e DS=1.03). I punteggi ottenuti in
questa dimensione si pongono in
opposizione con quanto rilevato
nella dimensione ‘Ricerca attiva
del lavoro’ , in cui i liceali hanno
indicato punteggi molto bassi (li-
ceali, media=1.60 e DS 0.632; pro-
fessionali, media=2.33 e DS 0.88;
tecnici, media = 2.30 e DS 0.89).
L’interpretazione che ne segue è
che gli studenti degli istituti licea-
li indagati si impegnano maggior-
mente per trovare informazioni
circa il futuro, anche in virtù del-
la ‘curiosità’ che le scuole liceali
propongono, ma non si tratta di
informazioni specifiche al lavoro
che invece, inteso come attività a
tempo indeterminato, viene per-
cepito come qualcosa di lontano,
a differenza di quanto accade in-
vece per i ragazzi iscritti a istituti
tecnici e professionali.
Rispetto alla variabile ‘genere’ ri-
sulta significativa la dimensione
‘organizzazione pianificata’ che
evidenzia una maggiore capacità
organizzativa dei diversi compiti
da svolgere da parte delle ragazze
rispetto ai compagni.
AREA COMPETENZE
ORIENTATIVE DI SVILUPPO
Relativamente alle competenze di
sviluppo, ossia le modalità di pro-
gettazione del proprio futuro for-
mativo e lavorativo, emerge che la
formazione e l’istruzione sono ri-
tenute molto importanti perché,
portando ad un benessere perso-
nale e sociale, sono tappe essen-
ziali nel cammino di maturazione.
Questo spiegherebbe perché, con-
tro le nostre attese, una modesta
percentuale di studenti delle scuo-
le professionali è orientata ad un
percorso formativo, così come tut-
ti i liceali, piuttosto che a ricercare
un lavoro. Allo stesso tempo, que-
sto aspetto è difficilmente spiega-
bile, se si considera il peso che lo
stesso campione attribuisce al la-
voro come attività generale. Per
ogni variabile considerata, infatti,
la dimensione importanza del la-
voro ottiene punteggi molto ele-
vati, risultando significativa ri-
spetto alla dimensione ‘percorso
scolastico’. Ciò, però, non induce i
soggetti a cercare subito un’occu-
pazione (così come si legge nei
punteggi bassi in
“Ricerca attiva
del lavoro”
). Si potrebbe pensare
che, a livello teorico, il lavoro ven-
ga visto come fondante la vita di
un individuo, ma che ancora non
sia il momento di mettersi in pra-
tica o si aspiri ad un lavoro di me-
dio-alto livello, ottenibile solo con
una laurea. Questo è un dato
confortante, se si considera la si-
tuazione attuale di crisi del mer-
cato del lavoro e delle difficoltà di
inserimento dei giovani, laureati o
diplomati.
Ancora sul lavoro, gli aspetti speci-
fici del lavoro sono tutti considerati
importanti, senza presentare delle
differenze significative. Il punteg-
gio maggiore che il campione F/L
attribuisce alle caratteristiche
estrinseche e familiari del lavoro
può dipendere dalle esperienze
passate che costoro hanno svolto;
infatti, solo l’1,7% di questo cam-
pione non ha mai lavorato contro il
32,1% del campione F/F.
Sempre con riferimento al lavoro e
nello specifico agli aspetti impor-
tanti del lavoro, oltre a denuncia-
re che i punteggi si presentano
nuovamente piuttosto elevati, bi-
sogna sottolineare una differenza
tra i tre campioni rispetto alle
Ca-
ratteristiche familiari
e alla
Centra-
lità assoluta del lavoro
. Nel primo
caso, sono i liceali a considerare
più importanti nel lavoro gli
aspetti familiari, forse per il fatto
che la popolazione liceale è costi-
tuita in maggioranza da ragazze
che prevedono di crearsi una fa-
miglia. Nel secondo caso, invece,
sono tanto gli studenti delle scuo-
le tecniche che quelli delle profes-
sionali a presentare punteggi più
elevati in dipendenza anche dal-
l’esperienza di stage attuata da
questi istituti.
I dati che si discostano dalla lettera-
tura riguardano il lavoro e la di-
mensione dell’autoefficacia. Rispet-
to al primo (‘importanza del lavo-
ro’), la letteratura esaminata distin-
gue tra aspetti intrinseci ed estrin-
seci, sottolineando il valore intrin-
seco del lavoro, vale a dire la realiz-
Orientamento e scuola
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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