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blemi che nascono da una sfuocata
coscienza di sé. La scuola può fare
molto, sia nell’ambito di una didatti-
ca orientativa, che significa far acqui-
sire all’alunno metodo e strumenti
per fronteggiare le situazioni proble-
matiche della vita (
long life learning
) e,
al tempo stesso, saper valutare le pro-
prie risorse e le proprie capacità,
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sia
attraverso le figure degli orientatori,
che sono insegnanti esperti, formati
in questo senso che si avvalgono
spesso dell’aiuto degli psicologi.
Nella
nostra
scuola sono stati intro-
dotti i cosiddetti “percorsi formati-
vi”, che comportano la sospensione
dell’attività didattica per una setti-
mana e mirano a fornire agli allievi
del penultimo anno di scuola infor-
mazioni e conoscenze, in situazione,
delle offerte formative post-diploma.
I ragazzi scelgono tra due opzioni
possibili e nell’arco della settimana
hanno la possibilità di conoscere e vi-
vere da vicino in ambienti di studio e
lavorativi quelle che sono le realtà
sociali in vista delle quali sceglieran-
no il proprio percorso formativo. Si
tratta di un progetto ambizioso e co-
raggioso, condiviso dalla gran parte
degli insegnanti e fortemente voluto
dal Dirigente scolastico. Tuttavia, e
ciò si evince anche dalle riposte del
questionario, vi sono degli aspetti
modificabili nel progetto e delle lacu-
ne. Amio parere, per esempio, man-
ca la componente dei genitori, che
considero fondamentale nella costru-
zione delle scelte dell’adolescente e
un valido supporto di
counselling
in-
dividuale, che dia spessore alle ini-
ziative di informazione e favorisca la
riflessione individuale.
I genitori potrebbero essere coin-
volti nella fase di conoscenza degli
ambienti lavorativi, ma anche par-
tecipare ai colloqui d’orientamento
che si dovrebbero promuovere tut-
to l’anno (ma anche in tutto l’arco
degli studi liceali) gestiti dall’o-
rientatore, in una relazione a tre
parti (alunno, genitori e orientato-
re esperto). Indispensabile è anche,
a mio avviso, la consulenza dello
psicologo, che completa l’interven-
to dell’orientatore fornendogli i
supporti teorici e pratici (es. que-
stionari-test attitudinali etc. e una
preziosa consulenza scientifica)
necessari per una completa azione
di orientamento formativo. Ovvia-
mente debbono essere coinvolti i
docenti, attraverso una relazione
sulle attività e gli esiti dei colloqui
e l’istituzione di percorsi di forma-
zione e aggiornamento sui proces-
si sottesi all’orientamento Si deve
avviare, cioè, una collaborazione
proficua fra quanti sono impegnati
nella formazione dell’adolescente,
che resta comunque l’attore princi-
pale. A volte l’alunno più deciso ri-
vela per es. forti condizionamenti
provenienti dall’ambiente familia-
re e credendo di essere solo a deci-
I FATTORI DECISIONALI NELL’ORIENTAMENTO
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
27
Virgilio Tramontin,
Torcello
,
acquaforte.
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