lare il passaggio dalla lingua della
comunicazione a quella dello stu-
dio mediante il superamento degli
stadi di fossilizzazione dell’interlin-
gua. È questo il settore in cui occor-
re concentrare lo sforzo formativo
per evitare che il percorso scolastico
si inceppi e per favorire quindi, con
l’incremento delle capacità di inte-
razione a livello astratto, il successo
formativo senza il quale la scom-
messa dell’intercultura è persa e l’o-
rientamento inefficace.
NOTE
1) La citazione è ripresa da E. Bal-
ducci,
L’uomo planetario
, Camunia
MI (1985) p. 12.
2) Ibi. p 5
3) Una lucida analisi della esplosio-
ne dei conflitti etnici in presenza
della diffusione del modello liberi-
sta (l’altra faccia della globalizza-
zione) è condotta da Amy Chua nel
recente
L’età dell’odio
, Carocci Roma
(2004).
4) E. Morin,
I sette saperi necessari al-
l’educazione del futuro
, Raffaello Cor-
tina MI 2001, p 98.
5) Ibi. p 98.
6) Questa massima è una costante
del pensiero ecologico la cui atten-
zione si è venuta sempre più con-
centrando sui limiti dello sviluppo
(ecosostenibilità) e sulla conseguen-
te necessità di superamento dell’an-
tropocentrismo, nella considerazio-
ne del rapporto uomo-natura, in
funzione di una nuova etica della
responsabilità (cfr, H. Jonas
Il princi-
pio responsabilità
TO 1990). Anche su
questo punto è chiarissima e illumi-
nante un’osservazione di Balducci:
“… prendere atto dello stato di in-
terdipendenza di tutti i problemi di
Orientamento e scuola
21
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
■
27
zata da G. Favaro
10
) la nostra lingua,
presupposto imprescindibile dell’e-
sercizio della cittadinanza attiva e
quindi di un orientamento efficace.
Ma da dove si può partire per
esplorare questo campo di indagi-
ne? Direi che innanzitutto la cono-
scenza del “Quadro comune euro-
peo delle lingue” (noto come
Fra-
mework
) può rappresentare una ba-
se di partenza. Attualmente, nel-
l’ambito del Progetto SAM, è in cor-
so una ricerca per adattare questo
strumento (pensato dal Consiglio
d’Europa per consentire un’analisi
obiettiva dei livelli di competenza
in LS) alla valutazione dei livelli di
apprendimento della L2, così come
anche la messa a punto di strumen-
ti di analisi dell’interlingua.
11
Lo
scopo di tali studi è quello di foca-
lizzare sempre meglio il ruolo del-
l’apprendimento scolastico nell’ac-
quisizione della L2. Infatti, se la lin-
gua della comunicazione è in gran
parte il risultato di un apprendi-
mento spontaneo nell’ambiente, la
lingua dello studio, invece, la si ac-
quisisce solo in seguito ad appren-
dimento formale. Le ricerche, in
particolare Cummins,
12
hanno chia-
rito che i progressi nella L2 (il rag-
giungimento del livello astratto) so-
no connessi con lo sviluppo della
L1. Secondo lo studioso canadese le
differenze tra le due lingue sono so-
lo di superficie, mentre a livello
profondo, che è il livello in cui si
determina lo sviluppo cognitivo,
sono interconnesse e quindi i risul-
tati raggiunti mediante una lingua
possono essere travasati nell’altra.
Ciò significa che non è il bilingui-
smo in sé ad essere vantaggioso
“ma determinati rapporti tra la
competenza in lingua materna e
quella in lingua seconda”.
13
Ora, se tutto ciò è vero, il ruolo del-
la scuola è appunto quello di stimo-
cui soffre l’umanità di oggi. Non ci
sarà più possibile affrontare davve-
ro un problema solo – poniamo
quello della sanità in Italia – se at-
traverso un procedimento di inter-
connessione graduale non lo collo-
cheremo nel problema globale del
genere umano … assumere come
fondamento della convivenza uma-
na la ‘comunione creaturale’…” in
Testimonianze n. 317 (1989).
7) Cfr. P. Balboni ,
Le sfide di Babele
UTET, TO 2003, p. 4.
8) E. Damiano, a cura di, “
Homo mi-
grans, discipline e concetti per un cur-
ricolo di educazione interculturale a
prova di scuola
”, MI Franco Angeli
1998.
9) Cfr. Johnson, Johnson, Holubec,
Apprendimento cooperativo in classe.
Migliorare il clima emotivo e il rendi-
mento
, Erickson Trento 1996, Como-
glio, Cardoso,
Insegnare e apprendere
in gruppo. Il Cooperative learning,
LAS Roma 1996. Si veda anche il si-
to della rivista italiana on-line dedi-
cata al Cooperative learning, ricca
di spunti e materiali didattici:
.
10) G. Favaro,
Insegnare l’italiano agli
alunni stranieri
, La Nuova Italia MI
2002.
11) I risultati saranno man mano re-
si disponibili nel sito
tosam.it.
12) Cfr. M.C.Luise (a cura di),
Italia-
no Lingua Seconda: Fondamenti e me-
todi
vol. 1 Coordinate, Guerra Edi-
zioni, Perugia 2003
13) op. cit. p. 108.
Fabio Sesti
Dirigente scolastico
Ist. Compr. “E. Giacich”
Monfalcone