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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
27
ORIENTAMENTO
ED EMPOWERMENT
IL NUOVO OBIETTIVO DELL’ORIENTAMENTO
Federico Batini
PREMESSA
L’orientamento, nella sua seppur
breve storia si è visto assegnare, a
più riprese, diverse funzioni, si è
avvalso di diverse metodologie,
ha esplorato modalità di azione,
utenze, percorsi differenti tra loro,
a volte, persino antitetici. Tramon-
tata ormai la valenza soltanto
informativa dell’orientamento,
tramontata la collocazione in mo-
menti socialmente definiti (pas-
saggio da un ordine scolastico ad
un altro, momento della scelta o
della crisi professionale), riaffer-
mato ormai il primato del soggetto
nel percorso orientativo e la dura-
tività dello stesso, la sua colloca-
zione in momenti soggettivamente
definiti, compiuto il passaggio per
cui esso si avvicina, sempre di più
alla formazione acquisendone ca-
ratteri, intenzionalità, in alcuni ca-
si tempi e modalità di raggruppa-
mento, potremmo osservare che si
sta delineando ormai una nuova
pratica per la quale potremmo tro-
vare nel termine empowerment la
nuova centratura. Sempre più
spesso nella definizione delle fun-
zioni dell’orientamento compare il
termine empowerment. L’emersio-
ne di paradigmi orientativi non di-
rettivi, centrati sull’utente, quali-
tativi ha facilitato la progressiva
importanza che questo costrutto
teorico-pratico ha assunto all’in-
terno del processo orientativo. Og-
gi infatti si preferisce assegnare al-
l’orientamento la funzione
di em-
powerment di un soggetto che ne au-
menti il controllo e la percezione di
controllo sulla propria vita e sulle
proprie scelte
. Molto spesso nelle
scelte ci si situa, oggi, in una de-
privazione o in una sovrabbon-
danza informativa. Si tratta di due
condizioni che non facilitano, la
prima non consente una scelta op-
portuna, informata, adeguata, la
seconda imbroglia, confonde, tra-
volge. La funzione dell’orienta-
mento assume un’importanza mag-
giore, l’orientatore non supporta
più soltanto in determinate fasi, ha
compiti di empowerment, aiuta a
costruire competenze di scelta,
competenze progettuali, ascolta,
informa, forma.
CHE COSA È
L’EMPOWERMENT?
Negli anni ‘50 e ‘60, negli Stati Uni-
ti il termine empowerment viene
usato dagli studi di politologia in
riferimento ai movimenti per i di-
ritti civili e sociali delle minoranze
e contro l’emarginazione e la se-
gregazione razziale (soprattutto
della popolazione afroamericana).
Negli anni ’70 il termine fa il suo
ingresso nella letteratura socio-po-
litica, nella teoria della democrazia
moderna, nei movimenti femmini-
li e delle minoranze. Soltanto negli
anni ’80 il concetto di empower-
ment viene mutuato anche a livello
organizzativo e nelle teorie del ma-
nagement.
Rappaport ha attribuito al termine
empowerment, già dal 1977, il si-
gnificato di acquisizione di potere,
intendendo così concentrarsi sul-
l’incremento delle capacità delle
persone nel controllare in modo at-
tivo la propria vita, utilizzando il
termine per la prima volta in riferi-
mento a contesti psicosociali.
1
Kief-
fer (Kieffer, 1984) utilizza questo
termine nelle ricerche che svolge
con soggetti che provengono da
ambienti o gruppi etnici sociocultu-
ralmente deprivati.
Anzitutto dobbiamo ricordare co-
me l’empowerment comprenda sia
i processi (
empowering
) che i risulta-
ti (
to be empowered
).
2
Secondo Zimmermann vi sono al-
cuni presupposti teorici da conside-
rare quando si parla di empower-
ment, ovvero: si tratta di una varia-
bile continua, in continua evoluzio-
ne (evoluzione non sempre lineare),
è un costrutto contestuale (non è
possibile un’eccessiva generalizza-
zione ma deve specificarsi in rela-
zione al contesto ed alla popolazio-
ne), può essere articolato ad un li-
vello individuale, organizzativo, di
comunità.
3
L’empowerment viene progressi-
vamente definito attraverso analisi
che prendono in considerazione le
regole ed i modelli impliciti nelle
organizzazioni e nei sistemi sociali
(ai quali ci si aspetta che i singoli
soggetti si adeguino e conformi-
no): queste regole e questi modelli
producono marginalità negli indi-
vidui che non riescono o non vo-
gliono adattarsi, la marginalità non
consente di accedere ai servizi of-
l processo di
empowerment intende
favorire l’espressione
personale nella
determinazione della
propria vita futura.
Il percorso narrativo ha
lo scopo di analizzare,
ricostruire e valorizzare
le competenze
sviluppando
l’autoefficacia della
persona
I
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