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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
di intuizione e soprattutto di speri-
mentazione. Col dott. Daniele Fedeli
dell’Università di Udine, si inizia un
approfondimento delle tematiche
individuate. Il dott. Fedeli condurrà
il gruppo guidando una riflessione
sul ruolo delle emozioni nella vita di
ogni studente (ma anche di ogni
adulto), finalizzando i suoi interven-
ti all’acquisizione dell’autocontrollo
emotivo-comportamentale in classe.
A lui si affianca la dott.ssa Anna
Gardin che svilupperà la tematica
dell’apprendimento cooperativo,
quale strumento metodologico utile
ad aumentare la competenza rela-
zionale e cognitiva.
L’ipotesi di base del Progetto è la
seguente: se un allievo è consapevo-
le dei suoi comportamenti, delle sue
emozioni e reazioni, ed è in grado di
osservarle e controllarle, aumenterà
anche la consapevolezza dei suoi
processi cognitivi. In altri termini, si
fa strada l’idea che le emozioni inci-
dano fortemente sull’apprendimento
e che, guidando l’alunno al ricono-
scimento e alla gestione delle emo-
zioni stesse, migliorino anche le sue
prestazioni cognitive. Il cooperative
learning si pone, in questo contesto,
come strumento per promuovere
l’autoconsapevolezza cognitiva e
comportamentale.
La formazione prosegue per un totale
di 27 ore e si intreccia con la neces-
sità di iniziare a sperimentare in clas-
se, attraverso strumenti predisposti
dai relatori e interventi che vadano a
verificare l’ipotesi di lavoro.
Lo slittamento di alcuni incontri con
il dott. Fedeli e l’incalzare della fine
dell’anno scolastico hanno reso tut-
tavia poco praticabile la sperimenta-
zione, solo avviata in alcune classi
(1^ A - 1^ E - 1^ F -2^ E - 2^ F).
Emerge anche la necessità di coinvol-
gere i genitori in questo Progetto. Si
contattano così tutte le famiglie degli
alunni, sia di Cordenons che di S.
Quirino. Ben 118 genitori aderiscono
all’iniziativa di incontrare gli inse-
gnanti per dialogare con loro sul pro-
blema dei comportamenti dei ragazzi.
Vengono così organizzati due incon-
tri, ai quali partecipano una cin-
quantina di genitori: il primo incon-
tro viene gestito dal dott. Fedeli, che
espone i concetti approfonditi negli
incontri con gli insegnanti; il secon-
do dai docenti, che dividono i geni-
tori presenti in gruppi di lavoro. In
tali gruppi, che vedono una parteci-
pazione attiva e molto attenta, i
genitori esprimono il loro apprezza-
mento per l’iniziativa, e condividono
la nostra scelta di aprire un dialogo
sia con gli alunni che con le famiglie
allo scopo di ricercare atteggiamenti
educativi condivisi.
Per rispondere fino in fondo alle
intenzionalità del Progetto regionale,
sarebbe stato necessario coinvolgere
anche i servizi territoriali (ASL,
Progetto Giovani, Comune) e tutte
quelle realtà che a vario titolo opera-
no con i giovani (Parrocchie, strutture
sportive e ricreative), ma è mancato il
tempo per farlo. É questa una delle
cose che vorremmo realizzare il pros-
simo anno, in quanto è nostra inten-
zione continuare il lavoro avviato.
Siamo consapevoli di avere solo ini-
ziato un percorso e che il più è
ancora da fare. E’ per questo che il
gruppo vuole candidarsi per ottene-
re un finanziamento regionale per il
prossimo anno: per continuare la
formazione e la sperimentazione,
per permettere anche ai genitori
(poiché l’hanno richiesto) di avere
una formazione e di tenere dei col-
legamenti con gli insegnanti, per
creare una rete territoriale di servizi
coordinata nelle finalità e, perché
no, nelle attività.
Com’è evidente da quanto fin qui
descritto, il Progetto ha coinvolto e
intende coinvolgere tutti gli ambiti del
sistema educativo: pedagogico, socia-
le, familiare, della professionalità
docente, della relazione con gli alunni.
Un aspetto è stato finora ignorato:
quello della ricaduta del lavoro svolto
nel Consiglio di Classe. Va detto che
gli insegnanti del gruppo non appar-
tengono a un unico Consiglio. Nel
gruppo risultano però componenti di
ciascuno dei sette corsi di Cordenons
e anche di S. Quirino e sono rappre-
sentate tutte le discipline. Si pone per
il prossimo anno il problema della
trasferibilità di quanto appreso nei
Consigli di Classe, per cercare di ope-
rare in modo coerente e condiviso.
Certamente il percorso fatto dal
gruppo andrà rivisto, discusso e, per-
ché no, criticato. Importante sarà
capire quali margini di collegialità
potrà avere lo sforzo intrapreso dagli
insegnanti, forti comunque del fatto
che il Progetto è stato a suo tempo
approvato all’unanimità dal Col-
legio. Il gruppo auspica quindi un
favorevole accoglimento delle fina-
lità e delle proposte operative che
verranno proposte fin dagli inizi del
prossimo anno scolastico. La docu-
mentazione dei materiali verrà de-
positata agli atti della scuola e sarà
disponibile per chiunque voglia
prenderne visione o farla propria. Ri-
teniamo che un allargamento al
Consiglio di Classe della progettua-
lità avviata sia condizione necessa-
ria per dare il giusto risalto alle
potenzialità che essa contiene, pena
la dispersione di energie e il relega-
mento del tutto a singole e poco effi-
caci iniziative.
É senz’altro il caso di sottolineare
qui, tra le positività del lavoro svolto,
il buon clima di lavoro che si è venu-
to a creare nel gruppo, la fluidità
delle informazioni che gli insegnanti
si sono scambiati, la comunicazione
franca delle difficoltà, degli errori e
delle cose andate bene.
Tutto ciò non è poco, se consideria-
mo il sostanziale individualismo che
caratterizza solitamente il fare scuo-
la alle medie.
I risultati ottenuti sono in generale
più che soddisfacenti, considerato
che abbiamo iniziato molto tardi
questo lavoro e siamo partiti senza
avere obiettivi predefiniti. Credo che
il risultato migliore sia la volontà
(espressa dai componenti il gruppo)
di continuare il prossimo anno,
approfondendo quanto finora appre-
so e cominciando a calarlo nelle
classi, assieme ai colleghi del
Consiglio.
Questo è ciò che il gruppo auspica,
affinché il patrimonio di idee, compe-
tenze, procedure e, anche, denaro,
messo in atto non si disperda ma trovi
arricchimento in una fase successiva
di ricerca e di sperimentazione.
“PERCHÉ NON STARE BENE
A SCUOLA?”
EQUIPE TERRITORIALE DELLA
“BASSA FRIULANA”
Gianna Pierdomenico
Docente Scuola Media “Randaccio”
di Cervignano
Ester Zaina
Docente Scuola media “N. Sauro” di
San Giorgio di Nogaro
PREMESSA
Nella Bassa Friulana il Progetto
“Star bene studiando bene” è stato
realizzato in rete fra due Scuole
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