- una serie di incontri tra i docenti
ed i genitori coinvolti nelle attività
sopra descritte, con la mediazione
dell’esperto esterno, allo scopo di
confrontarsi e riflettere su proble-
matiche comuni, di sperimentare
nuove strategie di intervento, di
analizzare i risultati delle iniziative
attuate, di tracciare una nuova
modalità di aperto confronto;
- una serie di incontri tra i docenti
che hanno partecipato all’iniziati-
va, dedicati alla discussione e al
confronto sugli incontri sopra
citati, alla condivisione delle atti-
vità sperimentate in classe, alla
critica e alla valutazione di quan-
to attuato, alla definizione del
piano delle attività per la prosecu-
zione del progetto nel prossimo
anno scolastico.
Gli incontri di formazione per
docenti e genitori sono stati tenuti
dal prof. Ernesto Gianoli, docente
all’Università Salesiana di Scienze
dell’Educazione di Roma
5
. Le tema-
tiche degli incontri con gli inse-
gnanti sono state le seguenti:
Definizione del modello teorico.
“Teoria degli stati dell’io: bambino,
adulto, genitore”. Griglia di autos-
servazione.
Analisi “funzionale” degli stati del-
l’io. Bambino libero e bambino
adattato; i bisogni. Genitori rispon-
denti.
I bisogni degli adolescenti.
Le patologie degli stati dell’io.
Imparare ad ascoltare: “ascolto
attivo”.
Discussione di casi, strategie di
intervento.
Strategie di intervento, individuali e
collegiali. Griglia per l’osservazione
e la costruzione di ipotesi diagnosti-
che.
Gli argomenti degli incontri con i
genitori hanno ricalcato a grandi
linee il percorso svolto durante gli
incontri con i docenti, pur concen-
trati in un tempo più limitato e ria-
dattati al diverso uditorio.
Inizialmente era stato pensato di far
intervenire i genitori degli alunni di
tre classi prime, una per ogni indi-
rizzo del nostro istituto, in modo da
concentrare il lavoro su tre consigli
di classe, per favorire il monitorag-
gio e la verifica. Visto però il nume-
ro dei genitori che inizialmente
hanno risposto all’iniziativa e con-
statato che gli insegnanti parteci-
panti non erano più di due o tre per
consiglio di classe, l’invito è stato
esteso a tutti i genitori degli allievi
dell’istituto. Mediamente sono stati
presenti agli incontri una ventina di
genitori.
Incontri con insegnanti e genitori:
I permessi.
Confronto esperienze.
Le “carezze” (unità di riconosci-
mento) come strumento per “veico-
lare” i permessi. Griglia di autosser-
vazione.
Dall’indagine condotta alla fine del
percorso formativo possiamo evi-
denziare che per la quasi totalità dei
partecipanti le aspettative sono state
soddisfatte. La quasi totalità dei par-
tecipanti ritiene di aver incrementa-
to la propria efficacia come educa-
tore.
Tra le cose più gradite:
Per gli insegnanti:
il confronto e lo scambio di espe-
rienze con colleghi e genitori;
l’acquisizione di strumenti per guar-
dare e guardarsi dentro;
calare nella realtà e nella pratica gli
argomenti teorici;
l’atmosfera informale.
Per i genitori:
il confronto e lo scambio di espe-
rienze con altri genitori e con gli
insegnanti;
la capacità, competenza, chiarezza,
serenità e disponibilità del relatore;
l’acquisizione di strumenti per guar-
darsi dentro.
Tra le cose da migliorare:
Per gli insegnanti:
coinvolgimento di un numero mag-
giore di colleghi;
approfondire gli strumenti e le
modalità per affrontare i problemi
dopo averli individuati;
difficoltà ad estendere al gruppo
classe certe strategie valide per casi
singoli, critici;
ancora troppa insistenza sul disagio
piuttosto che sul benessere;
maggior attenzione all’educatore
(suo stato d’animo, sue difficoltà …)
Per i genitori:
maggior tempo a disposizione, più
incontri meno concentrati;
coinvolgimento di un numero mag-
giore di insegnanti;
una dispensa, del materiale o altro
per definire meglio il percorso.
Altre proposte o richieste:
Da parte degli insegnanti:
proseguire con l’attività;
diffondere l’esperienza a tutti i con-
sigli di classe e al collegio docenti;
produrre materiale divulgativo;
creare o definire un gruppo, un
organo che delinei le azioni da
intraprendere (cosa fare per);
creare gruppi ristretti per la discus-
sione di casi o situazioni, possibil-
mente con l’aiuto di un tutor;
promuovere la discussione di casi,
esplorando nuove modalità, a livel-
lo di consiglio di classe.
Da parte dei genitori:
proseguire con l’attività;
organizzare altri momenti di incon-
tro tra i genitori a scuola, possibil-
mente guidati
promuovere incontri periodici tra
genitori e insegnanti;
inviare una relazione del lavoro
svolto alle famiglie;
garantire la presenza, in determinati
orari, di uno psicologo a scuola;
curare attentamente la comunica-
zione scuola-famiglia.
Successivamente all’attività formati-
va, il gruppo dei docenti coinvolti si
è riunito più volte per confrontarsi
sul percorso svolto e sulle ricadute
operative di quanto appreso.
Come si evince anche dalle osser-
vazioni sopra riportate questo,
come d’altronde era facile immagi-
nare, è risultato l’aspetto più critico
del progetto. Il punto nodale è stato
senza dubbio la mancanza di
tempo per maturare e organizzare
una vera e propria significativa spe-
rimentazione in classe. Predisporre
un piano di intervento conseguente
alle nuove conoscenze e capacità
acquisite richiede un certo tempo.
Attuare questo a maggio, mese in
cui tutta l’istituzione scolastica è
concentrata sulle attività di fine
anno scolastico, è risultato molto
difficile. A tal proposito sono emer-
si fortemente il desiderio e la
volontà di proseguire l’attività nel
prossimo anno scolastico.
Infine, come conclusione del lavoro
e come base di partenza per il lavo-
ro futuro, è stato elaborato un docu-
25
20
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
5 Durante i suoi interventi il prof. Gianoli
ha citato i seguenti lavori:
Fonagi “Insegnare fin dai primi anni il
pensiero riflessivo”
Iaia Caputo “Mai devi dire”
Brophy “Come insegnare ad alunni con
problemi”
Stern “Il mondo interpersonale del bam-
bino”. “Diario di un bambino”. “La
costellazione materna”. “Nascita di una
madre”
Sullivan “Energia, frequenza, relazione”
Stewart – Vann Joynes Analisi transazio-
nale; Ed. Garzanti