l’assunzione di responsabilità
davanti ad un compito;
- far acquisire ai ragazzi la consape-
volezza che lo svolgimento di qual-
siasi attività richiede preliminar-
mente un’accurata programmazio-
ne, nonché la conoscenza delle
competenze proprie ed altrui;
- favorire, attraverso il lavoro finaliz-
zato al raggiungimento di un obiet-
tivo comune, la coesione del grup-
po classe.
PERCHÉ “IL MAROCCO E LA SUA
CULTURA”
La realtà territoriale dei Comuni che
fanno riferimento all’I. C. di Pagnacco,
Comuni in cui vivono famiglie prove-
nienti dal Sud del mondo e
dall’Europa dell’Est, si inserisce nel
quadro più generale di una società
che si va caratterizzando sempre più
come multiculturale e multietnica. Ho
ritenuto pertanto fondamentale favori-
re la conoscenza di esperienze e pro-
tagonisti di una “alterità” culturale
spesso rifiutata solo perché non cono-
sciuta, favorendo così il superamento
di stereotipi e pregiudizi generati da
una cultura eurocentrica e promuo-
vendo nel contempo la capacità di
“decentramento” nell’analisi di una
situazione o di un problema.
METODOLOGIA SEGUITA
La classe ha discusso in merito
all’accettazione del progetto, e suc-
cessivamente, dopo la formazione di
piccoli gruppi di lavoro in base a cri-
teri condivisi, ha realizzato l’attività:
❖
ogni gruppo ha realizzato il seg-
mento prescelto: selezione dei
testi di E. Chimenti, scrittrice italo-
marocchina, e di F. Mernissi, la
più grande scrittrice marocchina
vivente; ricerca di materiale ico-
nografico relativo ai diversi
ambienti del Marocco; scelta
degli abbinamenti testo-immagi-
ne; presentazione in Power Point
del materiale, contatti con gli
esperti esterni, prove di lettura
espressiva dei testi selezionati,
bozze di locandine ed inviti.;
❖
ogni gruppo ha presentato e
discusso il proprio lavoro con i
compagni;
❖
sono stati scelti il “titolo” della
serata, le modalità definitive di
organizzazione della stessa e la
data;
❖
è stata individuatala, richiesta ed
allestita la sala in cui si sarebbe
svolta la conferenza-spettacolo;
❖
è stato predisposto il materiale
informativo e sono stati distribuiti
gli inviti nel territorio e presso le
altre scuole aderenti al Progetto.
Ruolo dell’insegnante referente:
❖
ha proposto l’attività, favorendo
una serena discussione in merito
all’accettazione o meno della stessa
ed esplicitando la sua disponibilità
a mettersi in gioco con i ragazzi;
❖
ha coordina-
to la discussione
sulla progetta-
zione generale
dell’attività e la
formazione dei
gruppi;
❖
ha definito
con la classe i
parametri di ri-
ferimento per la
valutazione del
lavoro dei singo-
li gruppi;
❖
ha facilitato
le attività dei
gruppi, ricono-
scendone ed in-
coraggiandone gli sforzi e valoriz-
zandone i vari prodotti;
❖
ha verbalizzato gli interventi ed
annotato eventuali osservazioni
durante le discussioni;
❖
ha coordinato i contatti con gli
esperti.
LA SERATA
Introduzione musicale a cura dei
Tamburasse
Presentazione
M. Pia Tamburlini, Vivere la diversità
Intermezzo musicale con i Maropoli
Nadia Kouifi, Il mio Marocco
Viaggio in Marocco: diapositive
accompagnate dalla musica dei
Tamburasse e dalle voci di Antonella,
Federico, Giulia, Marinella, Paride,
Federico e Simone.
Gran finale musicale con Maropoli e
Tamburasse.
Sapori e profumi del Marocco (degu-
stazione di piatti tipici realizzati dai
ragazzi e da alcuni genitori, con la
consulenza della mediatrice culturale).
Una delle diapositive realizzate: mi è
particolarmente cara perché il testo è
stato letto da un ragazzo che si era
dichiarato contrario al progetto in
quanto convinto che la sua classe non
avrebbe mai fatto nulla di buono. Alla
fine si è lasciato coinvolgere, accettan-
do anche di presentare la serata in
coppia con una compagna, e il suo
atteggiamento nei confronti dello stu-
dio è decisamente cambiato, con
grande soddisfazione sua e dei suoi
genitori.
IL PERCORSO E I RISULTATI
Non tutto è stato facile: ci sono stati
momenti in cui i ragazzi manifestava-
no preoccupazione e ansia per il
tempo che incalzava o per la qualità
della serata o denunciavano qualche
difficoltà a “farsi capire” dai compagni
durante i lavori di gruppo; i brainstor-
ming effettuati in itinere hanno però
rivelato sempre una grossa soddisfa-
zione sia nei confronti dei contenuti
che delle modalità in cui questi veni-
vano appresi e rielaborati, unita alla
consapevolezza di aver saputo diven-
tare gruppo, collaborando e condivi-
dendo impegni e responsabilità.
Anche i genitori hanno espresso
grande soddisfazione per il coinvol-
gimento dimostrato dai loro figli
nonché per la qualità del prodotto
realizzato.
Nei consigli di classe, infine, tutti i
colleghi hanno notato un significati-
vo cambiamento nei ragazzi, non
solo dal punto di vista della motiva-
zione e dell’impegno (a questo pro-
posito devo dire che in alcuni casi i
risultati raggiunti sono stati superiori
alle mie aspettative), ma anche da
quello dei rapporti: da “anafettivi”
(cito l’espressione di una collega)
erano diventati aperti, cordiali e
disponibili al dialogo ed alla colla-
borazione.
Classe 3^ D - Adolescenza percorso
d’emozioni
La classe 3^ sez. D della Scuola
Media dell’Istituto Comprensivo di
Pagnacco, aderendo al progetto
regionale “Star bene studiando
bene”, ha svolto il sotto-progetto:
Adolescenza percorso d’emozioni,
strutturato in due macro unità ope-
rative:
25
15
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO