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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
mento, presentato poi al collegio
docenti, qui di seguito riassunto.
Il Consiglio di Classe è l’organo fon-
damentale in cui le tre componenti,
insegnanti, genitori, allievi, protago-
nisti del nostro progetto, si incontra-
no istituzionalmente per discutere.
Proposta per il prossimo anno scola-
stico
Consigli di classe “sperimentali”
(almeno uno per tipologia d’istituto)
con: incontri più frequenti e/o tempi
più lunghi, nuove modalità.
Si prevedono almeno tre consigli di
classe allargati a tutti i genitori.
Le sedute di un consiglio di classe
“sperimentale” riservate alla sola
componente docenti saranno così
articolate:
condivisione ed esplicitazione della
programmazione iniziale (nel primo
incontro);
analisi della situazione di ogni sin-
golo allievo attraverso le osservazio-
ni dei singoli insegnanti anche con
l’utilizzo di griglie (già in uso nell’i-
stituto o elaborate ad hoc);
confronto delle osservazioni;
individuazione di strategie per la
soluzione dei problemi emersi.
Altre attività correlate
Curare la comunicazione scuola-
famiglia.
Incontro (festa) ad inizio anno per
invitare i genitori a scuola (progetto
accoglienza). In questa occasione
sarà presentato il progetto ai genito-
ri delle classi coinvolte.
Incontri periodici di “formazione”
con i genitori, tenuti da un esperto
esterno.
La scuola opera per fare da tramite
con i genitori per pubblicizzare
incontri e iniziative in provincia.
Ruolo del coordinatore di classe
In questo contesto assume sempre
maggiore importanza il ruolo del
coordinatore di classe. Tra i suoi
compiti ci saranno anche l’analisi
delle schede di valutazione della
scuola media, la raccolta esiti test
d’ingresso trasversali (già presenti in
istituto), la preparazione, assieme ai
colleghi, degli incontri con i genito-
ri, la raccolta in itinere dei risultati
di profitto nelle singole materie.
Il gruppo di lavoro del progetto
curerà l’informazione e la prepara-
zione dei coordinatori dei consigli
di classe sperimentali, nonché la
preparazione di griglie di osserva-
zione ed altro materiale necessario.
Proposte organizzative
Per concludere è stata evidenziata la
necessità di rivedere alcuni aspetti
dell’assetto organizzativo dell’istitu-
to, tra i quali:
Progetto d’istituto
Che scuola proponiamo?
Il preside ed i collaboratori defini-
scano il progetto dell’istituto e le
strategie per attuarlo.
Obiettivi minimi
Definizione obiettivi minimi per
materia/disciplina da elaborare
durante le riunioni per materia.
Coordinamento
Coordinare le numerose attività del-
l’istituto, scegliendole in base al pa-
rametro fondamentale della ricadu-
ta educativa.
“STAR BENE STUDIANDO
BENE”
SCUOLA MEDIA STATALE
“PIER PAOLO PASOLINI”
PORDENONE
Referente:
Ivana Maria Filocamo
Anno scolastico 2003/04
Il sottoprogetto “Un modo diver-
so di gestire l’integrazione e favorire
il successo formativo” è stato presen-
tato dalla Scuola Media “Pier Paolo
Pasolini” di Pordenone che opera in
un contesto territoriale e pedagogi-
co-didattico piuttosto disomogeneo,
in quanto offre il suo servizio in due
quartieri della città diversamente
caratterizzati dal punto di vista
socio-culturale (essendo essa sorta
dalla fusione di due precedenti scuo-
le). Inoltre, comprende un gran
numero di docenti attenti ai dibattiti
e alle innovazioni di carattere psico-
pedagogico, e una minoranza, per
così dire, più conservatrice e più
incerta rispetto all’efficacia di nuove
metodologie d’insegnamento e
all’introduzione di ottiche effettiva-
mente diverse della propria funzione
docente.
Numerosi insegnanti hanno espresso
la volontà di aderire al progetto
regionale o di essere informati sul
suo sviluppo, in quanto riconoscono
la pregnanza e l’attualità del proble-
ma dello star bene a scuola come
presupposto indispensabile al suc-
cesso scolastico e formativo ma,
dato il carattere sperimentale dell’i-
niziativa e la ristretta disponibilità
economica, si è preferito limitare la
partecipazione a un Consiglio di
classe e specificatamente al
Consiglio del Corso B sia per l’inte-
resse dimostrato dai suoi membri sia
per la presenza di casi di disagio in
tutte e tre le classi.
Tuttavia, a conferma del quadro ini-
ziale, dei dieci componenti il consi-
glio di classe del Corso B, solo
sei/sette hanno partecipato agli
incontri per la definizione del sotto-
progetto e al corso di formazione,
tre hanno concretamente realizzato
interventi specifici nelle classi e due
hanno collaborato alla fase organiz-
zativa e di monitoraggio.
In coerenza con quanto scritto nel
POF della “Pasolini”, il gruppo di
lavoro si è trovato d’accordo sul
modello di scuola che vorrebbe rea-
lizzare, una scuola dell’integrazione
e dell’accoglienza non solo verso gli
stranieri sempre più numerosi nelle
nostre classi, ma verso tutti gli utenti
e gli operatori, coinvolgente, qualifi-
cata e qualificante, flessibile, labora-
toriale e attenta a mantenere vivi la
motivazione, l’ascolto e ad accoglie-
re le necessità e i contributi del terri-
torio in cui si trova.
Poiché il progetto regionale ha l’o-
biettivo di favorire il benessere dei
giovani nella scuola, il gruppo di
lavoro ha visto nella relazione tra
docenti, tra docenti e famiglie, tra
genitori e figli, tra docenti e alunni,
tra alunno e alunno e nel metodo
laboratoriale, i punti di forza più ido-
nei allo scopo.
Pertanto i soggetti coinvolti nell’ini-
ziativa sono stati numerosi:
a) Organi Collegiali
b)Dirigenti, uffici di segreteria, col-
laboratori scolastici
c) Equipes territoriale di Pordenone
d)Formatori
e) Famiglie
f) Docenti
g) Alunni.
a) Il Collegio dei docenti e il
Consiglio d’Istituto della scuola
hanno discusso ed approvato il sot-
toprogetto presentato dal gruppo di
lavoro e hanno individuato nel
Consiglio di classe, nelle famiglie e