Inoltre in una scuola superiore in cui
l’area dei rapporti scuola-famiglia
era problematica, le iniziative intra-
prese dal gruppo di lavoro in tale set-
tore hanno coinvolto, con una buona
partecipazione, le famiglie agli
incontri-laboratorio.
IL MODELLO DI MONITORAGGIO
Il modello di monitoraggio proposto
dall’équipe tecnica si è configurato
come approccio valutativo integrato
che associava all’autovalutazione
delle scuole momenti di analisi e di
riflessione a livello delle équipe terri-
toriali.
Questa strategia, dall’approccio com-
plementare, si è basata su una comu-
nicazione bidirezionale dei dati rela-
tivi all’avanzamento dei progetti, tale
da permettere di creare un circuito di
feedback all’interno del gruppo di
lavoro e con il gruppo delle équipe
territoriali.
I canali di interazione erano rappre-
sentati da una consulenza di proces-
so più diretta da parte degli psicologi
dei centri territoriali e da modalità di
supporto su richiesta, on line, da
parte del consulente scientifico e in
presenza e/o on line da parte dell’as-
sistenza tecnica organizzativa.
La comunicazione
, fattore fondamen-
tale per mantenere attivo e costante il
feed-back sia all’interno delle équipe
territoriali che delle singole scuole,
ma anche per creare e mantenere il
contatto, per mantenere attiva la par-
tecipazione dei soggetti, è avvenuta
attraverso modalità diverse:
- la comunicazione in presenza si è
verificata attraverso incontri delle
équipes territoriali presso la sede
delle scuole capofila, e visite alle
singole scuole;
- la comunicazione a distanza utiliz-
zando e-mail, il fax e comunica-
zioni telefoniche.
Le scuole, impegnate a individuare
autonomamente metodologie e stru-
menti di monitoraggio, potevano con-
tare su un supporto tecnico-metodo-
logico per la costruzione di strumenti
di rilevazione. A titolo esemplificativo
sono stati forniti alcuni strumenti:
1. Mappa per monitorare il progetto
con indicatori e descrittori.
2. Questionario di riflessione-analisi
sull’andamento del progetto.
3. Diario di bordo (esempio di diario
semi-strutturato per gli allievi).
4. Scheda di monitoraggio riunioni.
5. Scheda di osservazione.
6. Scheda di avvio progetto.
7. Scheda di avanzamento progetto.
8. Scheda di autopercezione del cam-
biamento.
9. Scheda di autovalutazione del pro-
cesso delle équipes territoriali.
10. Coordinate per la stesura del rap-
porto finale.
GLI INCONTRI
Gli incontri documentati delle équi-
pes territoriali sono stati n. 38, si
sono svolti presso la sede della scuo-
la capofila: hanno preso parte gli
insegnanti referenti delle scuole, a
volte qualche dirigente scolastico, la
psicologa del centro di orientamento
territoriale e l’assistente tecnico orga-
nizzativo. Venticinque sono stati gli
incontri nelle singole scuole con i
referenti dei progetti.
Per ogni incontro è stata compilata
una “scheda di osservazione”, che
riportava gli obiettivi degli incontri, i
contenuti trattati e i risultati ottenuti.
Il primo ciclo degli incontri
, tenuto-
si tra settembre e ottobre 2003, ha
avuto l’obiettivo di costruire all’in-
terno dell’équipe una “cultura di
rete”: trovare condizioni per poten-
ziare la messa in comune delle idee
e la disponibilità a confrontarsi, per
creare un ambiente collaborativo,
trovare momenti e forme per una
partecipazione attiva e una condivi-
sione che superi i rischi dell’acquie-
scenza e del conformismo.
Nel secondo ciclo degli incontri
,
svolto durante il mese di ottobre, è
stata affrontata in modo particolare
una criticità rappresentata dalla ne-
cessità di implementare il coin-
volgimento dei rappresentanti de-
gli studenti, delle famiglie, delle
associazioni dei genitori e della
comunità locale, degli Enti Locali, o
da altre figure di consulenza presen-
ti nella scuola.
Il terzo ciclo degli incontri
, del
dicembre 2003, si è focalizzato su
tre punti principali: la valutazione
dei punti di forza comuni, l’indivi-
duazione delle differenze come
risorsa e valore aggiunto e l’indivi-
duazione delle potenzialità delle
ombre.
In tutte le équipes si è sviluppato un
dibattito sulle modalità del monito-
raggio e della valutazione sulla base
della documentazione prodotta dal
gruppo tecnico e fatta pervenire anti-
cipatamente alle scuole. In partico-
lare, sono state illustrate le modalità
di compilazione del rapporto finale
per l’importanza che rappresenta per
la valutazione finale del progetto. Il
forte interesse per gli strumenti del
monitoraggio e della valutazione da
parte degli insegnanti ha favorito un
confronto reciproco; si sono conve-
nute alcune interpretazioni comuni
sugli indicatori presentati e sui con-
tenuti della relazione finale.
Fra le criticità individuate all’interno
delle équipe c’è stato, in particolare,
il problema della trasferibilità nel
quotidiano delle nuove metodologie
individuate e utilizzate nei progetti.
Durante
il quarto ciclo degli incon-
tri
, nel marzo del 2004, è stata pre-
sentata la scheda n. 2 “Avan-
zamento progetto” del monitorag-
gio esterno, con lo scopo di esplo-
rare il significato delle esperienze e
degli interventi realizzati.
Tra i punti forti evidenziati sono
state riscontrate le seguenti catego-
rie: condivisione del linguaggio e
dell’approccio nel gruppo di lavoro,
coinvolgimento dei genitori e degli
studenti, progettazione partecipata,
costruzione strumenti, formazione,
interesse, motivazione e tra quelle
dei punti critici: grande impegno di
energie, carenza di tempo e di
risorse umane e finanziarie, diffi-
coltà di coinvolgimento e di orga-
nizzare alcune attività come rispo-
sta a dei bisogni individuati.
L’insieme dei fattori mette in evi-
denza una serie di problematicità
connesse alla ricerca e alla realiz-
zazione di innovazioni nella
didattica e nell’organizzazione
scolastica:
- la consapevolezza che interventi
innovativi sulla prevenzione e sul
recupero delle situazioni di disa-
gio psico-sociale dei giovani ri-
chiedono un forte impegno, un
lavoro intenso di ricerca e analisi
all’interno di contesti concreti e
specifici in cui vivono soggetti e
problemi reali;
- la consapevolezza che un per-
corso innovativo richiede anche
l’assunzione di responsabilità in
prima persona, di scelta e deci-
sione sulle soluzioni da adottare
e/o da modificare, di negoziazio-
ne su temi pedagogici;
- la consapevolezza di una nuova
riflessione sulle modalità di orga-
nizzazione classica del lavoro di
insegnante: dinamiche di grup-
po, condivisione di un linguaggio
e approccio teorico comune,
lavoro cooperativo, nuovi stru-
menti e metodologie;
- la constatazione che l’apertura
all’interno e all’esterno della
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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO