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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
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Spazio aperto
costruzione dello spazio europeo
dell’istruzione superiore, basato
in primo luogo sull’armonizzazio-
ne dei percorsi universitari offerti
nei diversi paesi. Bella metafora,
direte giustamente. L’armonia fa
pensare alla coesistenza di diver-
sità compatibili, non a una forzata
omogeneità. Fatto sta che uno dei
risultati degli accordi europei in
tema di percorsi universitari è
stata l’articolazione degli studi su
tre livelli, con un primo livello
inedito per l’Italia, quello della
laurea triennale. Questa innova-
zione, ispirata all’esigenza di
adottare uno standard internazio-
nale, è stata tuttavia introdotta
con una serie di decreti ispirati a
un principio poco compatibile con
la standardizzazione dei percorsi,
quello dell’autonomia didattica
delle sedi universitarie.
Uno dei motivi per cui non è faci-
le spiegare com’è fatta l’università
è riconducibile alla logica con cui
vengono costruiti i corsi di laurea.
Attualmente, la progettazione di
un corso di laurea è debolmente
vincolata da criteri nazionali.
Corsi con lo stesso valore legale,
associato all’appartenenza alla
medesima classe (definita questa
sì a livello nazionale), possono
includere insegnamenti anche
molto diversi. L’aderenza a stan-
dard di contenuto è affidata quasi
esclusivamente alla discrezionalità
della sede universitaria. Chiunque
direbbe che uno spazio europeo
dell’istruzione superiore con
durate omogenee ma contenuti
eterogenei è poco soddisfacente;
ma questa è, in parecchi casi, la
situazione.
Per il cittadino europeo è fonda-
mentale sapere che il suo titolo di
studio lo metterà in condizione di
proseguire gli studi presso un’al-
tra università, oppure che gli con-
sentirà di svolgere un’attività pro-
fessionale in un altro paese. Ma
proprio questi sono gli aspetti che
al momento appaiono meno ga-
rantiti. Gli studenti, per i quali la
mobilità interuniversitaria e la
spendibilità dei titoli rappresenta-
no vantaggi evidenti, debbono
essere consapevoli del ruolo che
possono svolgere nell’internazio-
nalizzazione dei processi formati-
vi. Privilegiare l’iscrizione a un
corso in grado di documentare la
conformità a standard riconosciu-
ti in ambito europeo è il modo più
semplice per contrastare le ten-
denze alla differenziazione ecces-
siva dei percorsi.
L’utopia dell’università senza gui-
da presuppone che lo studente
possieda un buon modello menta-
le del sistema in cui sta per entrare.
In assenza di meglio, è preferibile
diffondere il modello dell’univer-
sità come fabbrica della conoscen-
za, nella quale si lavora per la tute-
la della conoscenza implicita e
esplicita accumulata all’interno, e
per la produzione di risultati scien-
tifici e tecnologici da diffondere sul
mercato internazionale. In questo
modello, gli studenti svolgono la
funzione di valutatori della vali-
dità delle conoscenze acquisite e,
non appena possibile, quella di co-
produttori del sapere.
Prof. Walter Gerbino
Prorettore per l’area
“Studenti e formazione”
Università di Trieste
Tiziano Turrin,
Paesaggio
, carboncino su carta, 1956.
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