cop. quaderni di orientamento - page 37

37
QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
25
Orientamento e società
compone l’offerta complessiva
del servizio, sono ugualmente
personalizzati ma meno struttu-
rati e cadenzati per fasi “pre-for-
mate”. Questi itinerari spesso si
accompagnano ad esperienze di
formazione
in situazione
costrui-
te sulle esigenze del beneficiario.
Nella successione delle fasi, per
gradi, si costruisce un rapporto
di fiducia, matura un’intesa su
una serie di obiettivi da perse-
guire insieme, si chiarificano le
modalità e caratteristiche degli
interventi e dell’itinerario e so-
prattutto si mira a rendere prota-
gonista il beneficiario di un per-
corso che, via via, diviene sem-
pre più il “suo percorso” verso
obiettivi che possono influire
sull’identità personale oltre che
lavorativa.
Sia nella prima fase conoscitiva
sia
in itinere
è necessario scanda-
gliare la domanda più profonda
del beneficiario (accade che la
domanda verbalizzata non con-
tenga la
domanda sostanziale
di
cui la persona è portatrice talvol-
ta in-consapevole) e in base a
questa orientare la persona alle
scelte più opportune. Nella fase
centrale, cruciale, vengono colti
e approfonditi i punti di debo-
lezza. L’accompagnamento edu-
cativo entra nel vivo con un par-
ticolare sforzo sul rafforzamento
delle risorse presenti. Questo
impegno richiede l’assunzione
di un ruolo attivo e consapevole
del beneficiario che assume le
sue risorse come una sorta di
materia prima per la messa a
punto del suo percorso di vita e
di lavoro. Frequentemente risul-
ta necessario valutare insieme “i
pro e i contro” delle scelte possi-
bili per giungere a decisioni che
possano fronteggiare o risolvere
situazioni di
empasse
che incido-
no sull’area lavorativa. La terza
fase si appoggia sulla valutazio-
ne delle risorse personali con-
dotta precedentemente ed è fina-
lizzata a comporre la valutazio-
ne delle abilità e competenze
afferenti al lavoro e una accurata
analisi degli stili funzionali e
dis-funzionali della persona al-
l’adattamento in una organizza-
zione complessa qual è quella di
ogni ambiente lavorativo.
FINE DELLA PRIMA PARTE
NOTE
1) L’articolo intende dare evidenza
di un percorso, avviato nell’anno
2001 dai Servizi sociali del Comune
di Pordenone, teso alla definizione
e realizzazione di uno specifico ser-
vizio di supporto per adulti in con-
dizione di svantaggio sociale fina-
lizzato al favorirne l’accesso nel
mercato del lavoro. In particolare,
lo sforzo di comprensione delle
situazioni dei beneficiari in un con-
testo di estrema differenziazione
delle caratteristiche individuali, l’e-
sigenza di personalizzare gli inter-
venti in un sistema d’offerta neces-
sariamente strutturato, la dialettica
interlocuzione con i contesti pro-
duttivi, la ricerca di un approccio
territoriale che veda coinvolte l’a-
rea del volontariato, dei servizi per
l’impiego, della formazione profes-
sionale, dei servizi sociali di area
sanitaria e sociale, dei servizi d’o-
rientamento, dei soggetti dell’eco-
nomia sociale costruiscono i princi-
pali poli d’azione entro cui si è svi-
luppato il progetto.
2) Si ricorda la particolare esperien-
za della cooperazione sociale di
tipo “b”, di cui alla L. 381/91, nata
principalmente nel contesto dei
servizi psichiatrici e l’esperienza
prima del CASP e poi del SILD nel
contesto dei servizi alla disabilità.
3) L’art. 2 della legge L. 68/99
“Norme per il diritto al lavoro dei
disabili” definisce per “Collo-
camentomirato quella serie di stru-
menti tecnici e di supporto che per-
mettono di valutare adeguatamen-
te le persone con disabilità nelle
loro capacità lavorative e di inserir-
le nel posto adatto…”
4) Si intende qui sottolineare la fon-
damentale assunzione del
setting
della
“messa in situazione”
, che con
la sua concretezza ed immediatez-
za legata all’esecuzione di un com-
pito assume un ruolo centrale nella
attività di progettazione, proprio
per le caratteristiche delle persone
seguite e per la natura del progetto;
5) Si è trattato di un percorso che,
con l’obiettivo di fornire strumenti
di de-codifica della complessità
attraverso la individuazione di
tipologie di beneficiari, ha avuto il
non trascurabile merito di facilitare
la comprensione dei diversi bisogni
velocizzando i tempi di valutazio-
ne e la individuazione di obiettivi
di lavoro nel contesto di un gruppo
articolato di strategie di risposta.
6) E’ inappropriato entrare nel
merito di un’analisi circa lo svan-
taggio sociale in persone affette da
patologia psichiatrica, da una di-
pendenza attiva da sostanze psico-
trope. Il progetto si è occupato
anche di alcuni casi con alta com-
ponente psichiatrica certificata e
casi di tossicodipendenza e alcoldi-
pendenza; tuttavia, il progetto non
è specificamente dedicato a perso-
ne con queste caratteristiche. Que-
ste sono situazioni in cui l’orienta-
mento al lavoro nel contesto di un
servizio sociale può perdere di effi-
cacia correndo il rischio di surroga-
re un opportuno intervento specia-
listico.
Luciano Innocente
Mario Pradella
“Orienta Lavoro”
Servizi sociali
Comune di Pordenone
1...,27,28,29,30,31,32,33,34,35,36 38,39,40,41,42,43,44,45,46,47,...56
Powered by FlippingBook