cop. quaderni di orientamento - page 56

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profondire, da un punto di vista scientifico, metodologico e organizzativo, nuove forme di mediazione orientativa, non neces-
sariamente rientranti nella tipologia consulenziale. I laboratori tematici, le azioni di accompagnamento particolari, gli interven-
ti di animazione con l’uso di nuove tecnologie, la progettazione di percorsi orientativi complessi, le esperienze di lavoro gui-
date ecc. sono tutti esempi di prestazioni orientative singolarmente già conosciute e praticate, ma poco sperimentate in mo-
do integrato con le altre prestazioni. L’animazione o la partecipazione ai processi di costruzione di reti operative a livello loca-
le è uno degli obiettivi generali più importante di Ri.T.M.O. che non può essere delegato alla sola azione di animazione terri-
toriale svolta degli operatori di sportello, ma deve altresì venir progettato e gestito con il coordinamento di tutte le risorse pro-
fessionali presenti presso il singolo Centro di orientamento. Lo sportello Ri.T.M.O. tuttavia ha un suo ruolo preciso e assolu-
tamente strategico proprio rispetto all’operatività della “Rete informativa per l’orientamento”. È il sensore periferico che rac-
corda in modo strutturale il territorio con il Centro risorse regionale, e viceversa. Infatti lo sportello periferico riceve, organiz-
za, utilizza e diffonde le informazioni ed i materiali provenienti dal Centro risorse e dagli altri punti della rete ma, sua volta,
partendo dalle realtà locali, produce nuova informazione, documenti e feedback che in tal modo sono resi disponibili all’intero
sistema. La nuova area web dedicata agli operatori di orientamento, di cui si è già detto nella sezione relativa al Centro risor-
se, sarà uno degli strumenti attraverso i quali costruire e rendere operative le sinergia di rete anche nella dimensione locale.
L’assistenza tecnica
Il primo compito dell’assistenza tecnica, nella nuova fase, sarà quello di garantire la continuità metodologica e scientifica
tra risultati della prima fase e i programmi di lavoro stabiliti per la seconda.
Nel primo periodo l’attività di assistenza tecnica si è sviluppata su due direttrici principali: dare coerenza metodologica in-
terna ai dieci Macrointerventi di Ri.T.M.O. e proporre, con la partecipazione degli attori principali, un quadro di riferimento uni-
tario per il “Sistema regionale di orientamento”.
Il primo filone di lavoro ha accompagnato, in modo particolare, il processo di ridefinizione della peculiarità dei Centri re-
gionali di orientamento all’interno di un sistema integrato, e ha posto le premesse metodologiche e professionali per dare
coerenza funzionale alle diverse fasi del ciclo di erogazione dei servizi all’utenza (accoglienza, informazione, consulenza,
counselling psicologico). La formazione degli psicologi senior all’operatività di rete e il supporto ai coordinatori di Centro han-
no permesso di mettere a punto e sperimentare sul campo un’ipotesi organizzativa dei servizi regionali dedicati. Il lavoro an-
drà ancora perfezionato nel prossimo periodo con lo scopo di stabilizzare il processo organizzativo sottostante all’erogazione
delle prestazioni all’utenza, fino al punto di potere offrire una vera e propria “Carta dei servizi” dei Centri regionali di orienta-
mento, e di potenziare l’interazione e la complementarietà con gli altri servizi operanti sul medesimo territorio.
Per quanto riguarda poi la proposta di un modello d’insieme per il sistema regionale di orientamento in Friuli Venezia Giu-
lia, il lavoro finora realizzato (indagini e interviste sul campo, tavoli tecnici e istituzionali ecc.,) ha prodotto un articolato docu-
mento di sintesi denominato “
Funzioni, servizi, e professionalità per l’orientamento: verso un sistema regionale di orienta-
mento
” che sintetizza, in un quadro unitario, le molte e variegate esperienze di orientamento già presenti sul territorio regio-
nale. In particolare i temi legati al ruolo dei centri dedicati all’interno del sistema di orientamento, verranno proposti per un di-
battito allargato a livello nazionale in un convegno previsto per la primavera del 2005 e in un volume in corso di stampa. Tut-
tavia la realizzazione della proposta nel suo insieme non è immediata, anche perché fortemente vincolata ai processi di rifor-
ma avviati a livello nazionale (riforma Moratti della scuola, riforma Biagi per il lavoro, ecc.) e non ancora conclusi. Il modello
rappresentato costituisce, da un punto di vista tecnico- scientifico, un contributo avanzato anche rispetto al panorama nazio-
nale e sarà certamente il punto di riferimento per le ulteriori azioni di assistenza tecnica che il progetto Ri.T.M.O. potrà offrire
al complesso dei servizi regionali. In particolare sarà compito dei
Progetti Speciali
, di cui si è già detto in premessa, ottimiz-
zare gli sforzi per proseguire nella sperimentazione di servizi orientativi all’utenza a carattere innovativo, integrando tra loro
le prestazioni di strutture territoriali diverse. L’assistenza tecnica parteciperà, con i suoi esperti, all’intero iter di questi progetti
(analisi dei bisogni e delle risorse, progettazione, accompagnamento in fase realizzativa, verifica di processo e di risultato) in
modo da poter documentare i punti di forza e di debolezza e adattare le esperienze più riuscite ad altre situazioni.
Il primo progetto speciale denominato “Proviamoci assieme“ è già stato avviato e consiste nell’organizzazione di un’arti-
colata offerta di servizi informativi e consulenziali ai lavoratori dell’Azienda De Longhi, (un centinaio, quasi tutte donne) messi
in cassa integrazione a seguito della chiusura della sede operativa di Ampezzo. A livello istituzionale il progetto vede il coin-
volgimento diretto della Regione, con la costituzione del Nucleo per la gestione delle crisi occupazionali della montagna (L.R.
20/2003), e della Provincia di Udine, con i servizi per l’impiego. A livello operativo si sono attivati dei gruppi tecnici che, con la
supervisione degli esperti di Ri.T.M.O., hanno il compito di mettere a punto gli strumenti e condurre gli interventi rivolti ai la-
voratori. Il luogo fisico attorno al quale ruotano le varie fasi del progetto è il Centro per l’impiego di Tolmezzo che sarà affian-
cato, per le azioni rivolte alle persone, da alcuni psicologi dei centri regionali di orientamento e, per i rapporti con le aziende,
da un consulente esterno, quale risorsa aggiuntiva per il reperimento delle nuove opportunità lavorative
Gli altri progetti speciali, da attivare in futuro, verranno individuati dal Servizio istruzione e orientamento della Regione
d’intesa con le altre istituzioni interessate, tenendo conto di alcune priorità già indicate negli atti di rinnovo del progetto
Ri.T.M.O. (obbligo formativo, collaborazione con i servizi per l’impiego), dell’esigenza di diversificare le esperienze su tutto il
territorio regionale e infine delle opportunità operative che si verranno via via a creare nei vari territorio nel semestre di riferi-
mento.
P
IERO
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ATTOVANI
Servizio istruzione e orientamento - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
1...,46,47,48,49,50,51,52,53,54,55 56
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