cop. quaderni di orientamento - page 22

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QUADERNI
DI
ORIENTAMENTO
ORIENTAMENTO E SCUOLA
avere, finalità o scopi diagnostici,
ma deve attenersi il più stretta-
mente possibile al qui ed ora.
GLI STRUMENTI
Gli strumenti che ora verranno
proposti: la griglia di conduzione,
le scale di gradiente o polari e il
grafico polare, trovano tutti origi-
ne in modelli teorici ben definiti e
strutturati. Essi sono stati succes-
sivamente combinati in maniera
originale dando corpo alla propo-
sta metodologica presentata in
questo lavoro. Tale proposta è
stata applicata e sperimentata
nell’ambito della scuola primaria
(ultimi due anni della scuola ele-
mentare), in realtà che interessa-
vano l’adolescenza (C.I.C.) e la
preadolescenza, e con soggetti
dell’area giovani adulti.
La griglia di conduzione
Come si è già detto lo strumento
del colloquio ha la possibilità di
spaziare in svariati ambiti.
Diviene quindi necessario deli-
mitarne i confini, i quali trovano
la loro origine nel significato
intrinseco del perché si è dato
corso a quel colloquio. All’interno
di una realtà tipo C.I.C. ciò che è
essenziale cogliere è quanto quel
ragazzo potrebbe essere in uno
stato di criticità. E quanto questa
criticità potrebbe invalidargli la
sua realtà di vita.
Al fine di dar risposta a questo
quesito, utilizzando quanto teo-
rizzato dalla Psicologia dell’Io’
1
(D. Rapaport, 1967), quanto pro-
posto da Anna Freud nel suo
“Profilo Metapsicologico’ (A.
Freud, 1965), e da F. Palacio-
Espasa, (F. Palacio-Espasa, R.
Dufour, 1995) nella sua “Griglia
per la diagnosi strutturale in età
evolutiva”, si è costruito una gri-
glia in cui sono state elencate una
serie di funzioni psicologiche
presenti negli individui. Si tratta
di funzioni che questi autori con-
siderano vitali per poter organiz-
zare una espressione di vita “nor-
male” in un soggetto, indipen-
dentemente dall’età cronologica
dello stesso. Su tale “griglia”
viene organizzato il colloquio.
Essa, comunque, non va intesa ed
esercitata in maniera rigida, è
piuttosto da considerarsi come
pro-memoria per l’operatore, il
quale alla fine del colloquio
dovrebbe poter avere degli ele-
menti, delle informazioni, più o
meno vaste, su tutte le funzioni
in elenco. L’utilità di possedere
una griglia di riferimento sta nel
fatto che così si riduce la possibi-
lità di improvvisazione lungo la
conduzione di un colloquio. La
griglia è quindi un organizzatore
del pensiero dell’operatore: egli,
di volta in volta, può dar, più o
meno peso ad una voce o all’al-
tra, a seconda della situazione
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Tiziano Turrin,
Arrotino
, carboncino su carta, 1950.
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